Euphoria: Build a Better Dystopia – operai in forma di dado
di Alberto “Doc”
Quando ho letto il titolo di questo nuovo progetto la prima cosa che mi sono chiesto è stata “e che diamine è una società distopica…?” per fortuna c’è la rete che una risposta a questi interrogativi sa sempre fornirla (Grazie Wikipedia!). Distopia non è altro che l’opposto di utopia, così una società distopica è il sogno (o meglio l’incubo) di una società che nessuno vorrebbe mai si realizzasse. Vediamo allora quale particolare situazione dovranno affrontare i giocatori in questo Euphoria.
In questa società paradossale i nostri lavoratori sono concentrati sulle loro mansioni ignorando il resto che li circonda. In termini di gioco questi vengono rappresentati da dadi ed il valore rappresentato dalla faccia superiore del dado esprime sia il livello di conoscenza delle sue mansioni, sia il livello di consapevolezza che il lavoratore ha del mondo che lo circonda. Più si alza questo valore più le nostre forze diventano abili ma si alza anche il rischio che alcune di queste disertino abbandonando il loro posto e lasciando il giocatore con meno lavoratori.
Tramite il piazzamento dei dadi è possibile produrre materie prime, realizzare tunnel con cui accedere a nuovi territori, costruire mercati e raccogliere manufatti. Oltre a questo il gioco permette anche di stringere alleanze o di infrangerle.
Oltre ai lavoratori i giocatori hanno a disposizione due reclute, una fedele al regime e l’altra invece che necessita di qualche opera di convincimento per farla stare dalla nostra parte. E’ possibile utilizzare questa recluta reticente per raggiungere alcuni traguardi di gioco o usarla per far si che siano gli altri a raggiungerli inconsapevolmente per noi.
Gli elementi di gioco per conseguire la vittoria sono quindi la gestione dei nostri lavoratori, il conseguimento di alleanze importanti e l’ottenimento di nuove terre attraverso l’accesso garantito dai tunnel. Altra nota di riguardo sono i mercati. La loro costruzione può infatti imporre agli avversari severe restrizioni delle libertà personali cambiando volto al gioco e aprendo nuove strade per la vittoria.
Infine è possibile dedicarsi anche alla raccolta di manufatti del vecchio mondo che sono particolarmente ricercati dall’alta società di distopica.
Insomma un’ambientazione molto particolare in cui vengono inserite meccaniche note come il piazzamento lavoratori fatto dai dadi che non può non farci ricordare Troyes. Interessante fra le parti originali l’aspetto delle capacità dei lavoratori: più questi diventano abili più c’è la possibilità che uno di questi ci abbandoni per aver preso coscienza della verità del mondo in cui vive, due variabili che saranno sicuramente da bilanciare durante le partite. Rimango con la curiosità di capire meglio come intervengono le reclute ed i mercati nel gioco che da come sono presentati possono creare degli interessanti colpi di scena e svolte per il gioco. Il regolamento però non è ancora disponibile quindi per saperne di più ci toccherà attendere. Diciamolo, questa storia della società distopica non mi ha particolarmente entusiasmato, ma le meccaniche mi tengono agganciato a questo titolo che penso valga la pena di provare quando uscirà sul mercato.
Ora il regolamento è disponibile a questo indirizzo:
httpss://www.dropbox.com/s/t8cduuixqdg7v1o/EuphoriaRules_r6_pgs-Sm.pdf