Black Forest – Tutorial dettagliato, commenti e confronto con Glass Road – OnTheBoard124
di Daniel “Renberche” | Black Forest
| Black Forest in sintesi
Titolo | Black Forest |
Autore | Uwe Rosenberg, Tido Lorenz |
Lingua versione provata | Inglese e tedesco |
Editore versione provata | Feuerland Spiele |
Altri editori | Cranio Creations, Capstone Games, Maldito, White Goblin, … |
Numero giocatori | Da 1 a 4 |
Durata partita massima | Circa 120 minuti |
Anno pubblicazione | 2024 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Piazzamento tessere, set collection, piazzamento lavoratori, rondella |
Dipendenza dalla lingua | Leggero utilizzo di testo nel gioco |
Difficoltà | Media |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Circa 70€ per la versione italiana |
A passeggio per la Foresta Nera, cercando funghi e pezzi di vestro
| Cos’è Black Forest?
Black Forest è l’ultima fatica del famoso autore Uwe Rosenberg, questa volta accompagnato da Tido Lorenz. In questo video non ci limiteremo a spiegare e commentare il gioco in scatola ma anche a confrontarlo rapidamente con altri board game simili di Rosenberg, in particolare Glass Road e Oranienburger Kanal.
La foresta nera, oltre ad essere un famoso dolce, è anche una zona situata a sud della Germania. Forse il suo appellativo, nera, come ad invocare qualcosa di nascosto, le danno un’aria di un luogo misterioso, magari perfetto per immaginare lo svolgersi di una qualche fiaba dei fratelli Grimm. Non per niente la foresta nera è stata utilizzata più volte come set per film e serie misteriose, come Dark. Ma la realtà, molto meno romantica, è che la foresta nera si chiama così per la presenza di enormi quantità di abeti e faggi, alberi di colore scuro.
Ma soprattutto, uno dei motivi per cui la foresta nera è famosa è la produzione di vetro, grazie soprattutto alla massiccia presenza di legname. Non per niente in questa zona è presente la fornace più vecchia al mondo per la produzione del vetro (1218 d.C.). In Black Forest Rosenberg ci farà rivivere la storia di questa zona dove non solo produrremo il famoso Forest Glass, un vetro con riflessi verdi ricco di ossidi di ferro, ma anche ingrandiremo i nostri impianti, realizzeremo fattorie che daranno sostentamento ai nostri dipendenti, aumenteremo i nostri possedimenti fino ad arrivare a realizzare dei veri e propri villaggi, che poi è quel che è effettivamente successo. Il tutto viaggiando in lungo e in largo per la foresta nera, incontrando personaggi che elargiranno i loro benefici e portando a termine compiti.
| Come si gioca a Black Forest?
Punti caratteristici del gioco:
- La presenza di una doppia rondella, una per il vetro e una per le provigioni. Ogni rondella è un meccanismo elegante per simulare la relazione produttiva tra il prodotto finito, per esempio il vetro, e le materie prime che lo compongono, cioè sabbia, legno, carbone e acqua.
- Una meccanica di viaggio che prevede di elargire risorse in dono quando si finisce in un villaggio in cui è già presente un avversario.
- Il viandante, cioè una tessera azione per cui è possibile guadagnare risorse facendone guadagnare anche agli avversari. Utilizzando la risorsa carro è possibile scambiare questa tessera con un’altra tessera qualsiasi, quindi, modificando la forma dell’area di gioco durante la partita.
- Edifici in quantità di 4 tipologie: che elargiscono bonus one-shot, che si attivano gratuitamente durante il proprio turno, che si attivano quando si esegue una determinata azione oppure che forniscono punti vittoria.
- La possibilità di allargare i propri possedimenti, eliminare foreste per ottenere legname; scavare laghi, per ottenere acqua e sabbia; realizzare coltivazioni per il pudding; costruire staccati per immagazzinare animali, eventualmente da macellare per ottenere carne.
- La presenza di lavori per cui quando raggiunta la tessera corrispondente si scartano risorse per ottenere quantità molto più elevate di altre risorse.
| Impressioni
La grafica è molto chiara, le illustrazioni curate e trovo carina anche la scatola del gioco. A livello di interfaccia è tutto abbastanza chiaro, i simboli vanno un attimo compresi ma dopo pochi turni diventano chiari. Discorso a parte per i componenti, i quali sono in generale buoni tranne per le plance delle rondelle. Qui il livello di imbarcamento è davvero alto, e questo dopo poco che il gioco è stato utilizzato. Da questo punto di vista una pecca produttiva non da poco.
Tutto sommato il gioco è ambientato, l’idea della rondella produttiva è in linea con quello che si va a produrre, e il fatto di andare in giro per villaggi per migliorare la propria azienda produttiva ha il suo senso. Certo è un german, quindi l’ambientazione va in secondo piano.
Regolamento chiaro, con diversi esempi e con casistiche spiegate bene.
Black Forest gira molto bene, ed è una sintesi tra altri giochi dell’autore, quali Glass Road ma anche Caverna (per citare il più grande con gli edifici subito disponibili). Qui vi è un solo lavoratore che va gestito e la risorsa per il movimento diventa chiave. Quindi sebbene non brilli per originalità è molto ben strutturato e sfidante.
Attenzione agli errori, restare senza provigioni, o acquistare edifici che poi non si renderanno utili al motore di gioco può essere molto penalizzante nell’economia della partita.
Fondamentale sarà crearsi uno o più motori di gioco, cercare di avere una buona combinazione di edifici da sfruttare nel turno per ottimizzare i movimenti in mappa.
Occhio poi alle tessere dei lavori, che possono sembrare fondamentali da prendere ma in realtà possono avere un dispendio di risorse inutile ai fini della propria strategia.
L’interazione è indiretta ma si sente, soprattutto nel gioco in tre-quattro giocatori. Il trovarsi continuamente a cedere risorse per utilizzare le azioni dei villaggi, o puntare a un edificio e vederselo prendere da un avversario possono essere elementi non di poco conto.
La longevità è garantita dal fatto che dieci edifici casuali vengono girati a ogni partita e questo cambia di molto l’impostazione che si può dare al gioco. L’idea complessiva sarà sempre la stessa, ovvero ottimizzare al massimo il proprio sistema produttivo, ma per farlo si potranno provare sempre strade diverse.
Diversamente ad altri titoli simili dell’autore, ho notato che Black Forest rende al meglio in più giocatori, probabilmente tre è il suo numero ideale. Va detto che anche in quattro o in due funziona. È presente una modalità solitario dedicata.
Conclusioni
Black Forest era uno dei must have dell’ultima Essen e le aspettative non sono state disattese. Certo, sotto certi punti di vista è una riedizione, ma le differenze con il predecessore Glass Road sono notevoli. Le partite sono sempre sfidanti e i punteggi ravvicinati, le scelte vanno molto ponderate, e quel pizzico di interazione presente può non essere così di poco conto.
Sicuramente consigliato agli amanti dei german, astenersi odiatori delle rondelle
German ben strutturato | È una rivisitazione di Glass Road (non è un difetto ma va detto) |
Buona scalabilità | Le plance con le rondelle si imbarcano molto |
Molto sfidante | Poca originalità |