Portals, sfida all’ultima pietra – Guarda&Gioca #23
di Daniel “Renberche” | Portals
Titolo | Portals |
Autore | Uwe Rosenberg |
Lingua versione provata | Tedesca – inglese |
Editore versione provata | Squink |
Altri editori | – |
Numero giocatori | 1 – 2 |
Durata partita | 15 – 30 minuti |
Anno pubblicazione | 2024 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Posizionamento tessere |
Dipendenza dalla lingua | Indipendente |
Livello di difficoltà | Facile |
Prezzo indicativo (in data recensione) | 39,90€ |
Portals, semplicemente astratto
| Cos’è Portals
Portals è un gioco astratto competitivo per uno o due giocatori, pensato da Uwe Rosenberg ed edito dalla Squink. Dello stesso filone di Nova Luna, i giocatori selezioneranno delle tessere, corrispondenti a delle aree di energia magica, e dovranno essere i più veloci a posizionare tutte le pietre magiche sopra i portali.
| Le Regole
Qui di seguito trovate il video dove fornisco una panoramica delle regole e un’anteprima dei commenti.
Gli elementi principali sono:
- A turno si deve muovere la pedina di un passo.
- Si può (generalmente lo si fa) prendere una delle tessere indicate dalla stessa riga dove si trova la pedina bianca.
- Il posizionamento delle tessere creerà delle aree colorate e si portanno posizionare delle pietre se tali aree saranno connesse a dei portali.
- Nella versione in solitario si devono posizionare tutte le proprie pietre con il minor numero di tessere.
| Impressioni
Materiali in linea, grafica tutto sommato curata nonostante sia un astratto.
Il gioco è astratto, l’ambientazione è di contorno.
Il regolamento è chiaro e ricco di esempi, forse il solitario si poteva spiegare un po’ meglio.
Portals riprende giochi come Nova Luna, Sagani, Framework, e in parte Fairy trail. In questo caso nulla di nuovo sul fronte meccaniche, si tratta di un classico gioco di posizionamento tessere, l’elemento che lo caratterizza è una maggiore complessità nell’ottimizzazione delle scelte. Le tessere hanno tutte un portale e una o due colori, e i portali non sono mai affiancanti da colori uguali.
Il fattore fortuna è relativo, più che nel sperare di svelare una tessera valida è importante creare una rete che renda al massimo ogni singola scelta.
Totalmente indiretta e difficilmente si andrà a prendere una tessera per ostacolare l’avversario, si controlla al massimo quante pedine ha ancora da posizionare ma per il resto ognuno bada al proprio orticello.
Direi buona, le partite sono sempre diverse e molto dipende da come vengono fuori le tessere. Si possono impostare strategie diverse, anche in funzione delle cinque pietre “bonus” che possiamo posizionare nello Spellbook.
Scala bene in due giocatori e anche in solitario ha un suo perché.
Conclusioni
Facile da imparare | Riprende un filone già noto |
Partite sempre diverse | Non immediato visivamente |
Versione in solitario valida |