Anche quest’anno i nostri Nauti sono partiti in missione per conto di Dio…. ehm degli utenti di Gioconauta alla volta del Modena play, l’EVENTO italiano dei giochi da tavolo! Che titoli avranno provato i nostri prodi giocatori?
Dopo aver letto l’articolo, se volete potete recuperare la live insieme al Meeple con la Camicia in cui parliamo delle nostre impressioni della fiera e dell’invecchiamento (precoce) dei giochi da tavolo. Non indugiamo oltre e passiamo a vedere i titoli che abbiamo provato in fiera.
Yucatan
Vera sorpresa della fiera. Un gioco praticamente german, ben poco lasciato al caso, ma con una fortissima interazione diretta.
In Yucatan vestiremo i perizomi di popoli sud americani precolombiani intenti a combattere tra loro per la supremazia ed il favore degli dei.
L’autore è lo stesso di Kemet e lo si vede dalle miniature delle creature e dal sistema di combattimento molto simile, tramite carte. Per fare punti si devono attaccare e catturare unità avversarie da sacrificare alle divinità.
Cos’ha di così particolare? I vostri sacrifici con il passare delle ere varranno sempre meno punti vittoria, ma le divinità pretenderanno che, ad ogni fine era, voi facciate sempre più punti delle precedenti. Il dubbio amletico quindi è presto spiegato: accontentarsi di tanti punti subito, con il rischio che gli dei se la prendano in seguito, o fare le formichine e tenersi qualche poveraccio per le ere successive?
Materiali di alto livello. Saranno presenti dei moduli acquistabili separatamente per il gioco in solitario e per giocare in 5/6 giocatori.
Qualche dubbio sulla scalabilità dato che l’area di gioco non si modifica con il numero di giocatori.
Una vittoria impossibile
L’ambientazione è davvero molto interessante, un evento della storia recente del nostro paese sconosciuto ai più. Peccato che, come l’evento di cui parla il gioco, anche il gioco stesso appaia datato.
Un cooperativo dove si gioca a carte scoperte (qualcuno ha detto alpha player?) dove le azioni disponibili sono già poche e, a causa delle condizioni di gioco, riuscirete a farne ancora meno.
Probabilmente il gioco è volutamente “punitivo-frustrante” nella gestione delle azioni svolgibili, prediligendo un aspetto simulativo, anche nella sensazione di impotenza rispetto alle azioni compibili. Tuttavia, se vi gira male la sfida da impossibile potrebbe diventare… più impossibile.
Peccato non averlo giocato con i poteri asimmetrici che contraddistinguono i singoli personaggi per consentire la specializzazione dei protagonisti e potenziare le azioni base!
Fresh Fruits
Un gioco leggero leggero, un filler, colorato e rapido da capire. Si tratta di un puzzle game dove dovrete riempire un cestino di frutta. Se riuscirete a posizionare frutti in determinate posizioni, o comporre determinate sequenze, guadagnerete punti vittoria a fine partita.
Se posizionerete la frutta più pesante sopra a quella più leggera, succederà esattamente quello che succede quando siete distratti al supermercato…si spiaccicherà, senza pietà, con conseguente perdita di punti! Probabilmente non un gioco per gamer scafati, ma l’ideale per avvicinare neofiti o mantenere giocatori alle prime armi.
Hens
Chi non ha mai sognato di raggruppare galline in un pollaio? Ehm, ok…. Parliamo di Hens gioco astratto, puzzle game dalle regole semplici, ma interessante, che mutua parte delle sue meccaniche da Arboretum.
I giocatori cercheranno di formare il miglior pollaio, posizionando le carte davanti a loro in una griglia 4×3 o 3×4. Partendo con quattro carte in mano ad ogni turno si dovranno pescare due nuove carte dal mazzo di pesca centrale o dalla pila degli scarti di qualsiasi altro giocatore. Una carta andrà poi giocata nel proprio pollaio ed un’altra in cima alla pila personale degli scarti, a disposizione degli altri giocatori.
Nel pollaio, si possono però posizionare le galline vicine – senza restrizioni – esclusivamente se sono della stessa razza. Altrimenti carte di tipi diversi possono stare l’una accanto all’altra, solo se il loro valore è esattamente di un punto superiore o inferiore rispetto alle carte giocate in precedenza accanto a loro.
Si fanno punti -salvo per le coccarde bonus e due obiettivi variabili di partita in partita- solamente per le uova prodotte (leggi presenti sulle carte) del gruppo contiguo più grande di una razza e quello scelto dal giocatore a metà partita, posizionandoci il suo galletto.
Visto, giocato, piaciuto e portato a casa!
The Wolves
Non parliamo di feroci lupi mannari e nemmeno di lupacchiotti con l’etichetta della trudy.
The Wolves vi farà vestire i pelosi abiti di un branco di lupi intento ad ampliare il proprio territorio di caccia. Il risultato è un gioco german, completamente deterministico, con una meccanica di gioco davvero molto accattivante che consiste nel ruotare delle tessere terreno corrispondenti al tipo di terreno dove si eseguirà l’azione.
La cosa interessante è che le tessere terreno hanno due terreni diversi sui due lati, quindi ruotandone una si prepara l’azione successiva.
Un gioco di maggioranze davvero esaltante. Peccato che la partita termini senza che ogni giocatore abbia eseguito lo stesso numero di turni, cosa molto strana per un gioco così scacchistico.
An Aged Contrived
An Age Contrived è un euro-game, in cui ciascun giocatore interpreta un Dio che brama continuamente di misurare il proprio potere in base alla devozione dei mortali. Devozione che gli viene dimostrata erigendo templi a sua immagine. Quando anche l’ultimo monumento sarà costruito, la partita avrà termine.
Ogni giocatore riceve un “dispositivo di trasmutazione”, che usa per incanalare la propria energia nel regno mortale, ovvero per programmare le prossime azioni da svolgere, imparando a gestire le energie (i punti azione) a disposizione. Tale plancetta è personalizzabile sia per l’efficacia delle azioni, sia per la tipologia delle medesime, la cui specializzazione si accentuerà nel corso del gioco. Si alterneranno turni di programmazione pura a turni in cui si svolgeranno le vere e proprie azioni.
Sotto tutto questo cartone, il gioco ha sicuramente un’anima! Personalmente, però, ho riscontrato una sproporzione tra l’essenzialità (in senso positivo) del game design e la presenza un po’ ridondante delle varie sovrastrutture: la mappa sostanzialmente ornamentale ed i cartonati dei monumenti magnetici che probabilmente se sostituiti da semplici tessere avrebbero fatto costare il gioco sensibilmente meno! In foto vedete la versione retail, il Ks è ancora più opulento.
Revive
Un titolone che conferma le nostre impressioni quando provato allo Spiel. In Revive dovremo prepararci a riemergere dai ghiacci dopo l’apocalisse per colonizzare nuovamente la terra. Ma quello che mergerà dalla coltre di ghiaccio… beh, diciamo che non saranno proprio gli umani come li conosciamo oggi. Un gioco di selezione azioni, combo, esplorazione e colonizzazione davvero denso di sorprese e che permette un gran numero di strategie possibili. Bellissime le fazioni asimmetriche con le loro abilità speciali e ognuna con il suo piccolo albero tecnologico. Unica macchia si tratta di un gioco un po’ solitario, ma potreste nemmeno accorgervene. Ovviamente componenti da urlo.
Tranquillity
Tranquility è un gioco di carte cooperativo, 15 euro la scatolina, da condurre totalmente in silenzio.
I giocatori vincono se riescono a completare la griglia di carte 6*6 prima che qualsiasi giocatore esaurisca le azioni disponibili (le carte da giocare o scartare). L’unico modo per posizionare le carte legalmente è far si che la griglia salga in ordine numerico dal basso a sinistra verso l’alto a destra. Se un giocatore posiziona una carta accanto ad una già esistente nella sequenza, questo deve scartare tante carte dalla sua mano pari alla differenza tra i numeri. Ad es. posizionare un 5 accanto a un 3 richiederà che due carte vengano scartate dalla loro mano.
Vi troverete ad implorare con gli occhi i vostri compagni di gioco di giocare le carte con saggezza… non sempre riuscendo a farvi capire! Ci siamo divertiti e lo rigiocheremmo molto volentieri, rimane qualche dubbio in merito alla longevità.
Lacrimosa
Mozart è morto e noi dobbiamo terminare la sua ultima opera finanziando dei compositori. Un german che da un certo punto di vista mi ha un po’ deluso: prometteva una meccanica in cui si agiva da un lato sulle azioni attuali e dall’altro sui ricordi che i finanziatori hanno vissuto accompagnando Mozart per le corti di mezza Europa. Di fatto abbiamo due linee in cui giocare carte, una ci farà prendere risorse e l’altra eseguire azioni. La scelta strategica sta nel fatto che ogni turno dobbiamo giocare due carte, e quella che utilizzeremo per prendere risorse non la utilizzeremo per eseguire azioni, e viceversa, bruciandocela fino al round successivo. Una meccanica semplice ma molto appassionante che mi ha fatto dimenticare immediatamente la delusione iniziale. Gioco ben bilanciato ed elegante… e molto meno solitario di quello che sembra dato che i giocatori si contenderanno le opere dei compositori con le unghie e con i denti.
Triqueta
Astrattone con materiali curati. Durante il suo turno ogni giocatore deve pescare una tessera e decidere se collocarla in una delle file presenti sul tavolo oppure acquisirla alla propria riserva personale. In alternativa, potrà acquisire tutta una fila delle tessere già ivi posizionate dagli altri giocatori, ritirandosi dal round in corso. Sarà possibile ottenere il punteggio indicato sulla tessera solamente se si riuscirà ad ottenere tre copie esatte dello stesso animale; se saranno di più… si perderanno punti!
Qualcuno ha parlato di una versione di Coloretto extralusso?
Radlands
In realtà, il nostro amico Matteo si è fregato l’ultima copia del prossimo gioco da Fantasia Store… quindi ne approfittiamo per chiedere il suo parere!
Un gioco di carte competitivo per due giocatori ambientato in un futuro post-apocalittico à la Mad Max, nel quale due clan di sopravvissuti si scontrano in una lotta senza quartiere per contendersi le limitatissime, ma altrettanto preziose riserve acquee del mondo di gioco.
Il gioco, che si manifesta subito in tutta la sua psichedelica palette cromatica , è una gara senza esclusione di colpi a chi fa saltare per primo i 3 avamposti avversari, pescando da un mazzo condiviso e schierando i più improbabili road warriors su tre “lane” a difesa del proprio campo base. Molto apprezzate le interazioni fra le carte e la varietà di strategie perseguibili, in un gioco che ha di per sé un’ottima longevità senza aver bisogno di ricorrere ad espansioni (non previste, è un’opera autoconclusiva!). Bello da vedere e facile da padroneggiare, limitato nelle dimensioni ma non nella profondità strategica, Radlands è un micromondo di lisergica anarchia desert punk da portare sempre con sé!
Cangaceiros
Cangaceiros è la storia dei banditi che decisero, nel Brasile tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, di opporsi – tramite azioni violente – ai ricchi colonelli latifondisti che stavano sfruttando il paese, ricevendo spesso un supporto dalla popolazione locale.
Ci uniamo quindi in questa visione romantica del banditismo, vestendo i panni di uno dei venti capi banda presenti nel gioco, con abilità e caratteristiche uniche. Durante il corso della partita potremo, però, cambiare personaggio di riferimento e la sensazione è che una delle parti fondamentali del gioco riposi proprio nel saper cambiare al momento giusto il leader di riferimento.
I punti vittoria (cd punti fama) possono ottenersi sia picchiando come fabbri, sia facendo raggiungere l’obiettivo di vita al proprio bandito capo del momento.
Flora vorrebbe riprovarlo in un momento di maggiore tranquillità, visto che siamo riusciti a fare veramente pochi turni.
I disegni dei Cangacerois sono spettacolari, ma un pochino stridono con le tesserine beige-nere del set-up variabile presenti sul tabellone che, al contrario, sono decisamente essenziali, probabilmente perché prediligono la leggibilità in un tabellone già con molti elementi.
AXO
Incontriamo in fiera gli autori di Zefiria, Simona Greco e Marco Rava, che ci presentano in anteprima AXO per la Playagame. Il gioco questa volta è un competitivo, dove vincerà il primo a raggiungere un determinato numero di punti, attraverso il completamento di carte in una modalità simil-tetris. Ogni giocatore ha una mano di carte, aventi un simbolo stile tetris e una griglia 3×3 di simboli Triangolo – X – O (li stessi della Play Station senza il quadrato per intenderci), con tre variazioni di colore, ovvero rosso, blu e giallo.
Tre di queste carte sono poste rivelate davanti ogni giocatore. Il giocatore di turno gioca una carta dalla propria mano e applica l’effetto del simbolo su tutte le carte di fronte a sé, scegliendo però un solo colore. Applicare l’effetto significa letteralmente passare sopra la carta col pennarello (è tutto cancellabile ovviamente). Gli altri giocatori possono fare lo stesso, seguendo l’orientamento a loro visibile, quindi diverso per ciascuno, però solo per un’unica carta.
Quando una carta è completata si attiva l’eventuale effetto presente, e si ottiene un determinato numero di punti in base a quante carte si ha completato in un singolo turno.
La descrizione può sembrare alquanto astrusa, ma il gioco è molto più semplice da come appare in testo. La competizione si sente e diverse elementi fanno sì che la partita sia sempre sul filo, ovviamente considerando sempre che stiamo parlando di un filler da mezz’ora.
Purtroppo Renberche si è dimenticato di scattare qualche foto da quanto era preso a giocare ma quando il gioco uscirà (verso fine anno) sicuramente recupererà una copia per recensirlo. Infatti il gioco è piaciuto, richiama molto l’idea di Zefiria di un gioco rilassante ma non per niente banale, un’altra idea da uovo di colombo.
Nagashino 1575 & Shizugatake 1583
Nel tempio dei wargame, ovvero l’area Gioco Storico gestita da Casus Belli, Renberche ne approfitta per provare Nagashino 1575 & Shizugatake 1583, wargame tattico per due giocatori della SERIOUS HISTORICAL GAMES. Il gioco ricrea due battaglie storiche, di cui onestamente non ne sappiamo nulla, nemmeno il diretto interessato, ma che presenta un sistema di gioco all’apparenza ben riuscito.
Ogni fazione ha un set di counter rappresentanti le truppe e durante il turno queste andranno attivate, per muoverle e farle combattere, con l’obiettivo, di fare più punti vittoria. Tra gli elementi caratteristici, vi è la grafica dei counter, molto curata nonostante risalti poco viste le dimensioni, e diverse proprietà del gioco che lo rendono molto interessante. Tra queste il sistema di tattiche, simile per capirci a quello di Through The Ages, l’atteggiamento complessivo dell’esercito, l’area di controllo delle diverse brigate, etc. I combattimenti seguono una procedura comodamente consultabile con il pratico foglio di aiuto, e richiedono un po’ di abilità nella lettura della mappa per evitare disastri. Il gioco è piaciuto molto, forse lo rivedrete su questi canali magari grazie a James.
Pampero
Pampero è uno dei titoli che abbiamo provato in anteprima ad Essen, trovate le nostre impressioni su questo titolo e su tutti quelli provati allo Spiel in un video dedicato e nel live blogging.
Tra le prossime uscite: segnaliamo After US (il cercatore di perle ne ha fatto un video tutorial) e Ahoy tradotti entrambi da MS edizioni.
Non siamo riusciti a provarli, ma speriamo di poter recuperare a brevissimo!
Così termina anche un’altra Modena Play. Come dicono sempre i Nauti in live, Gioconauta non sarebbe tale senza il suo pubblico.
E’ stato bellissimo incontrarvi in fiera, scambiare un saluto e giocare con voi! Grazie! Alla prossima!
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