Light Speed & Telegram, un’accoppiata spaziale
di Daniel “Renberche” | Light Speed & Tablescope
Le innovazioni tecnologiche si possono suddividere in incrementali e radicali. In questo articolo ne vedremo una incrementale che per certi versi può essere decisamente radicale per quanto riguarda il mondo dei giochi da tavolo.
Il gioco protagonista non è proprio nuovissimo, però ha avuto una sua speciale nuova implementazione non nelle regole, ma nel modo in cui viene giocato. E questa novità potrebbe fare da apripista per tanti altri giochi da tavola.
Sto parlando di Light Speed, del lontano 2003, creato da James Ernest e Tom Jolly, di cui avevate già sentito parlare in questi canali grazie a una sua riedizione denominata Stellar Conflict, uscita nel 2015.
| Il Gioco
Si tratta di un gioco per due o più squadre, dove due flotte di astronavi si daranno battaglia, cercando di recuperare del prezioso minerale e allo stesso tempo di far fuori i mezzi nemici. Si gioca in tempo reale, ogni giocatore (per semplicità lo descrivo nella sua versione base per due) ha in mano l’intero mazzo di dieci astronavi, mentre sul tavolo vanno riposte casualmente le carte con gli asteroidi da colpire.
Ogni carta astronave ha un valore di velocità. da 1 a 10, uno scudo, dei punti salute, e raffigura i raggi laser che andrà a sparare, dove i colori rappresentano la forza del raggio.
Quando si da inizio alla partita, senza un ordine di turno ma contemporaneamente, i giocatori pescano la prima carta del mazzo e la giocano scoperta sul tavolo, cercando di pianificare di colpire asteroidi e navi nemiche. Una carta non puoi mai essere scartata e una volta giocata non può essere spostata.
Quando un giocatore finisce il suo mazzo dichiara “stop” e l’altro può solo posizionare l’ultima carta che aveva in mano, eventuali rimaste sul mazzo non verranno giocate.
Ora tutte le astronavi si attivano, partendo da quelle con velocità 1. Se il raggio colpisce un asteroide, questo fornirà del minerale, se colpisce un altra astronave, amica o nemica che sia, la danneggerà, sempre che il raggio non venga bloccato dallo scudo.
A fine partita si contano i punti, ogni astronave nemica distrutta darà un punto per ogni segnalino salute, e a questi si sommeranno i punti minerali raccolti dalle astronavi, a patto che siano integre. Il giocatore con il maggior numero di punti sarà il vincitore.
| La Novità
Veniamo ora al punto importante, ovvero all’innovazione sul sistema di attribuzione dei danni. Se in Light Speed non c’era niente sulla scatola, nella seconda edizione (Stellar Conflict) trovavate degli elastici colorati. Ricordo bene a Essen la prova con questi elastici (non nascondendo la tentazione di usarli come arma vera) e ricordo anche le infinite discussioni sulla corretta posa dell’elastico, sul fatto che toccasse o meno lo spigolo della carta.
Una situazione non diversa da quanto succede in certi wargame, dove si fa uso del righello, ma anche in discutibili giochi da tavolo come, Dungeon Cubes, dove si devono considerare dei triangoli immaginari per prendere i cubi.
Ed è su questo punto che arriva l’innovazione, grazie al progetto curato da Tablescope, un team di appassionati di giochi e programmazione che ha sviluppato un sistema per rendere automatico il calcolo dei punti e così far cessare le interminabili discussioni tra Canopus, il Doc e me che inesorabilmente avvengono quando giochiamo a Stellar Conflict.
Si tratta di un bot di Telegram (@lightspeedgamebot) che, una volta acquisita la foto del tavolo con le carte giocate, riconoscerà la posizione e la tipologia delle carte e automaticamente fornirà il risultati. Tutto è corredato da immagini, GIF animate, e anche da una telecronaca che racconta carta dopo carta l’andamento della partita. Le immagine che ho messo sono proprio prese da alcune partite fatte. Avevo provato il protopio allo scorsa Play, in quest’ultima i lavori sono andati decisamente avanti, con lo sviluppo del bot di Telegram.
Attualmente non viene fornito il punteggio finale, questo rimane ai giocatori come calcolo finale di suspense.
| Il Futuro
Ovviamente le implicazioni sono molte. Altri giochi sono in fase di sviluppo dal team, Kosmykes ne è un esempio che abbiamo provato Play addietro, ma come si può intuire questo sistema potrebbe essere utilizzato per molte tipologie di giochi da tavolo.
Di sicuro è un qualcosa di innovativo che può piacere o meno, si tratta sempre dell’uso della tecnologia in un settore che vede questa cosa sempre più presente, ma con un discreto numero di detrattori. Personalmente sono molto curioso da questo progetto (sia come giocatore che come programmatore, ma quest’ultimo caso è un’altra storia), e tra l’altro mi piacerebbe un sacco applicato ai wargame.
L’idea di semplificare i calcoli dei colpi, concentrandosi quindi sulla loro efficacia, potrebbe semplificare e non poco l’approccio a queste tipologie di giochi. Certo non è un sistema semplice da implementare, ma come tutte le cose tecnologiche più vengono usate e più facile sarà il loro sviluppo.
Se voi volete provare l’esperienza potete scaricare il PNP di Light Speed direttamente dal sito di Tablescope e provare il bot di Telegram sul vostro cellulare. Che le battaglie abbiano inizio!