Sagrada – Recensione
di Davide “Canopus” | Sagrada
Titolo | Sagrada |
Autore | Adrian Adamescu, Daryl Andrews |
Lingua versione provata | Italiano |
Editore versione provata | Cranio Creations |
Altri editori | Pegasus Spiel, Matagot, FoxGames, Devir, Foloodgate Games |
Numero giocatori | 1 / 4 |
Durata partita | 30 minuti |
Anno pubblicazione | 2017 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Piazzamento dadi, costruzione pattern, puzzle game |
Dipendenza dalla lingua | Un po’ di testo nelle carte |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Tra 35 e 40 euro |
Non ho mai visto la Sagrada Família a Barcellona, ma per scrivere questa recensione mi sono documentato. In particolare mi chiedevo come potessero essere fatte le vetrate se qualcuno ne era rimasto affascinante al punto tale da realizzarne un gioco in scatola. Dopo aver visto qualche immagine su Google ho decisamente capito tutto. Provate a cercare anche voi, se non le avete già viste, sono meravigliose. Detto questo, se qualcuno pensava che una scatola strapiena di dadi potesse essere il desiderio di ogni american, con Sagrada potrete ricredervi. Il titolo contiene 90 dadi, splendidamente colorati e semitrasparenti, e non li utilizzerete per determinare i valori di attacco e difesa dei vostri architetti catalani; bensì saranno i pezzi di vetro colorati e con le varie sfumature, rappresentate dal valore del dado, che utilizzerete per costruire le meravigliose vetrate della Sagrada Família. Non per niente il sottotitolo di Sagrada è “Un gioco di dadi e vetrate colorate”. Sagrada è un puzzle game dove dovrete cercare di costruire dei pattern di determinati colori e valori su una griglia, rispettando determinate e rigide regole di piazzamento. Ma bando alle ciance e andiamo ad addobbare il più visitato monumento spagnolo…
| Ambientazione
Nulla di approfondito, è già tanto se ci dicono che la chiesa per cui stiamo costruendo le vetrate è la Sagrada Família. La panoramica di gioco si concentra nell’ambientare il fatto che i dadi siano i colori e i valori sulle facce le sfumature, ma non spreca 5 righe per dare una qualsiasi informazione di contorno. Al solito, in questi casi, dovrò pensarci io: “la Sagrada Família di Barcellona è il più vistato monumento spagnolo, una chiesa di dimensioni colossali e forme avveniristiche iniziata nel 1882 da Antoni Gaudí e che si pensa verrà completata nel 2026. Voi sarete dei mastri vetrai chiamati dal massimo esponente del modernismo spagnolo per decorare la sua opera con delle vetrate che ne risaltino la bellezza e la magnificenza. Riuscirete nell’impresa?”. Visto, non era poi così difficile. Dal punto di vista dell’aderenza tra meccaniche e ambientazione, Sagrada è decisamente un puzzle game astratto.
| Materiali
In una scatola dai colori psicadelici a progettata appositamente per farvi perdere diottrie, troveremo:
- 90 dadi D6 colorati e semitrasparenti, 18 per ognuno dei 5 colori: rosso, giallo, verde, blu e viola. Con relativo sacchetto di stoffa porta dadi.
- 4 plance vetrata in cartoncino doppio strato e belle massicce, presentano una griglia e una fessura dove inserire in ognuna una delle 12 carte schema della vetrata, bifacciali, che riportano: i vincoli di posizionamento dei dadi per realizzare la vetrata, un valore di difficoltà e un nome che immagino sia quello della vetrata.
- 12 carte utensili, in formato standard card, che saranno di fatto degli “aiutini” quando non riuscirete a rispettare i vincoli della vostra carta schema.
- 15 carte obiettivo, sempre formato standard card, divise in 10 carte obiettivo pubblico e 5 carte obiettivo privato, come potete dedurre sono fonti di punti vittoria.
- Il resto: un tracciato in cartoncino dei punti che sul lato opposto riporta il conta turni, 4 gettoni in cartoncino per segnare i punti dei giocatori e 24 segnalini favore sotto forma di cupolette di vetro satinato e relativo sacchetto di stoffa per contenerle “elegantemente”.