Jack Bananas: aviatori, accendete i motori
di Alberto “Doc”
Amanti dell’aviazione, accendete i motori, indossate i vostri occhialini e prendete la vostra sciarpa da Barone Rosso dall’armadio (inutile negare, so che ce l’avete…) perché Petit Joueur, casa editrice francese, ha presentato il simpatico e colorato Jack Bananas creato dalla mente di Cédric Herkel e Pascal Notredame, che vi farà partecipare ad una gara di corse fra areoplani attorno all’arcipelago delle isole Bananas. Tutto questo ovviamente per ambire al grande trofeo di questa competizione: la Bananas Cup! :D
Entrando nelle regole di gioco, gli aviatori dovranno muovere i propri velivoli attraverso le 6 isole dell’arcipelago ognuna delle quali riporta il numero di aerei che possono sostare sull’isola e la velocità con la quale devono arrivarci. La velocità viene determinata dal lancio di dadi che ogni giocore effettua segretamente per il proprio aereo. Il sistema è come quello di Perudo: si infilano i dadi nel proprio bicchiere, una bella shakerata e poi lo si capovolge sul tavolo facendo attenzione a tenere i dadi coperti. Tra l’altro i bicchieri sono di cuoio e da quel che ho visto molto simili o identici a quello di Stone Age.
A questo punto ogni giocatore dopo aver controllato il proprio risultato deve dichiarare la velocità con cui raggiunge l’isola (ogni dichiarazione dovrà essere diversa da quella degli avversari) cosiderando che se il valore che diachiara è inferiore a quello richiesto dalla tessera isola, non potrà raggiungerla, se è superiore invece correrà il rischio di schiantarsi. In questa fase del gioco sarà possibile bluffare e accusare gli altri di aver dichiarato una velocità non possibile per il proprio velivolo. Chi è scoperto a bluffare o chi accusa ingiustamente un altro pilota dovrà eliminare un dado dalla propria riserva mentre la controparte ne guadagnerà uno. Ai possibili calcoli da fare si deve considerare poi il numero di aerei che possono sostare sull’isola (ogni tessera isola tra l’altro è a doppia faccia e ha limiti diversi per rendere il gioco più o meno difficile) e il rischio di schianto. Sulle isole infine è possible recuperare eventuali dadi persi durante la competizione.
Che dire di questo titolo? Chiaramente il motore del gioco è ereditato dalla meccanica di Perudo che viene rielaborata ed integrata ad altre per creare un risultato che sulla carta sembrerebbe offrire qualcosa di più articolato e longevo. L’importante a mio avviso è che non ci si ritrovi con un gioco arricchito di inutili fronzoli. Attualmente sembra disponibile solo la versione con regolamento in francese, la componentistica comunque non ha nessun testo rilevante che ne limiti la giocabilità ai soli cugini d’oltralpe.
Per un’occhiata più da vicino ai materiali, potete dare uno sguardo a questo filmato di unboxing che mostra piutotsto bene la componentistica del gioco. ;)
Bananas?! o.O BANANAAAAS!!! Bananas! Bananas! Bananas! (Cit.)
Uhm..i lancia-dadi avranno lo stesso odore di quello di Stone Age? :/
I disegni son belli, ma è un peccato per quelli delle isole “monchi”.. :(
Si, in effetti non ho capito come mai hanno fatto questo tipo di scelta “troncando” l’illustrazione. Anche perché la grafica ha il bel perché in questo gioco. Sono curioso di vedere se in qualche fiera riesco a provarlo, speriamo :)