di Gioconauta Ludoteca dei Nauti
“Se dovessimo pensare ai titoli usciti fra lo Spiel 2105 e il 2016 e da questi estrarre una collezione di giochi che potesse soddisfare un po’ tutti i palati, che cosa includeremmo?“
Questa è una domanda che in più di qualche occasione ci siamo posti fra noi Nauti guardando l’anno ludico conclusosi con le scorse fiere d autunno. A questo quesito un tempo rispondeva in maniera soddisfacente la Ludoteca Ideale, format che ormai ha cessato di esistere da alcuni anni ma il cui spirito ci piaceva molto. Ecco così che sulla scia di quanto si proponeva di fare, noi Nauti abbiamo deciso di stilare una nostra personale raccolta di giochi che possano essere un sunto della scorsa stagione ludica conclusasi da un paio di mesi e una indicazione di quanto a nostro avviso meriti di essere ricordato fra quanto visto e trovato nell’anno ludico 2015-2016.
Prima di iniziare con la carrellata di quanto abbiamo incluso e con una breve motivazione per ogni titolo, ci teniamo a precisare che:
- Per noi l’anno ludico va da una Spiel all’altra, escludendo le novità uscite nello Spiel del 2016. Questi titoli invece verranno contemplati nell’anno ludico in corso. Per questo motivo non sorprendetevi se alcune novità non saranno in questa raccolta. Le troverete molto probabilmente il prossimo anno quando ripeteremo questa esperienza.
- Questa è una raccolta, non una classifica. Come sapete siamo abbastanza allergici alle classifiche, quindi l’ordine in cui compariranno i titoli sarà assolutamente casuale.
- Abbiamo cercato di includere titoli eterogenei (german, amarican, da due, da più giocatori, filler, gioconi, ecc.) perché tutti possano trovare qualcosa con cui divertirsi. Ma pur sempre in base a quanto abbiamo provato e ai nostri gusti. Se volete integrare con ulteriori segnalazioni, vi invitiamo fin da ora ad aggiungere i vostri commenti a fine articolo.
E ora, buona lettura.
Codenames
Questo partygame a fazioni ha indubbiamente conquistato molti gruppi di giocatori e anche il parere dei critici impegnati ad assegnare premi e coccoarde come lo Spiel des Jahres. Ma riconoscimenti a parte, il titolo sa divertire e permette di coinvolgere gamer, neofiti e giocatori occasionali in sfide di fantasia, creatività e deduzione che tengono alto l’interesse per tutta la partita. Nei panni di agenti segreti suddivisi in due squadre, ogni team dovrà riconoscere gli agenti della propria fazione presenti su una griglia 5×5 con un nome in codice. I capi squadra, unici conoscitori delle reali identità presenti nello schema, dovranno indicare al proprio team i membri alleati utilizzando una parola e un numero con il quale indicare uno o più agenti. In sostanza meccaniche semplici ed immediate che permettono di spiegare il gioco in pochi minuti e di regalare situazioni comiche in molte occasioni. Unico limite sta forse in un eventuale caposquadra poco fantasioso o molto riflessivo che potrebbe creare pause più lunghe del necessario, ma è un rischio remoto e nulla che non si possa risolvere con un cambio di leader. In definitiva per noi un must have.
Se 7 Wonder è stato un innovazione, 7 Wonder Duel è sfida pura. Un gioco leggero come il suo paparino ma decisamente appagante. Un vera perla da tavolo portatile, che metterà alla prova due contendenti in una griglia di carte composte da evoluzioni tecnologiche, arte, guerra e ovviamente meraviglie. Vi assicuro che trovare difetti in questo gioco è davvero difficile. Il sistema della guerra ad esempio è una semplice genialata. Un marker rosso sangue si muove tra due fronti. Più carte spendiamo per la guerra e più questo si sposta verso la città avversaria, fino al suo totale annientamento. Bisogna respingere l’avanzata o magari sfruttare un momento di debolezza e caricare. Il riassunto di una battaglia di epoca classica. Aggiungete un costo modesto e una grafica a cura di Miguel Coimbra e l’acquisto e il piazzamento in ludoteca è quasi obbligatorio.
Through the Ages a new story of civilization
Stiamo parlando dei uno dei giochi più belli mai visti. Stiamo parlando di un titolo firmato da Vlaada Chvátil. Stiamo parlando di quello che è a tutti gli effetti “IL” gioco di civilizzazione. E ora pure in italiano. Ecco di cosa stiamo parlando! Un viaggio nella storia dell’uomo lungo e complicato, attraverso tonnellate di carte e di cubi trasparenti in puro stile CGE. Bisogna affrontarlo a mente lucida, la scelta di un semplice Leader cambia totalmente il vostro percorso evolutivo e man mano che le ere passano, ci si accorge di quanta varietà offre questo gioco. E tutto senza una mappa, ma si ha comunque la sensazione di vivere in un mondo pulsante. Con le sue colonie e le sue stupefacenti battaglie. E quando guarderai i tuoi amici stanchi, con il loro sterminato campo di carte piazzate davanati al faccione, capirai che sono le 5 di mattina. Inginocchiatevi davanti al genio Ceco.
Non poteva mancare nella nostra lista! In Dojo Kun impersonerete maestri di arti marziali che allenano i loro discepoli per farli partecipare a tornei e raccogliere punti a suon di colpi speciali, o meglio dadi. La meccanica di combattimento di questo titolo è assolutamente geniale e divertente: si basa sul lancio di alcuni dadi di diverso colore che riportano delle icone che sommate daranno i valori di schivata, presa, parate e colpo di ogni lottatore. Gli scontri coinvolgono sempre due lottatori alla volta, e con un intelligente sistema a “doppia serpentina” il valore della schivata andrà a decrementare quello della presa, che a sua volta decrementerà quello della parata, che in ultima diminuirà quello del colpo. Infine, chi sferra il colpo più forte vince lo scontro e passa al livello successivo del torneo. In aggiunta ai semplici valori dei dadi, per determinate combinazioni di icone possono attivarsi mosse speciali che modificano ulteriormente i valori di lotta appena citati. Ovviamente il torneo non è tutto, durante la partita dovrete tra le altre cose reclutare lottatori, eseguire allenamenti per potenziare i vostri discepoli, imparare mosse speciali, ampliare la palestra e risolvere delle quest. Il tutto fornirà punti vittoria, anche se la parte del leone la faranno sicuramente i due tornei che dovrete affrontare durante il gioco e che forniranno punti a seconda del posizionamento dei vostri pupilli. Anche se presenti i dadi non fatevi ingannare, gioco di impronta German, con selezione azioni e pure piuttosto stretto con gli spazi selezionabili ad ogni turno. Quindi un gioco con davvero un’idea originale ed intelligente… e molto divertente.
Titolo molto discusso soprattutto per l’opinabile qualità delle miniature e che, infatti, ha visto un restyling di questi materiali proprio all’ultimo Spiel, sotto le giuste pressioni dei baker insoddisfatti che hanno partecipato al KS. Noi Nauti abbiamo provato la prima versione, proprio quella con le miniature degli alieni che non capisci se sono fatte male o hai problemi di vista e non riesci a metterle a fuoco. Nonostante questo ci è piaciuto. Project Elite è un cooperativo puro dal ritmo frenetico e in tempo reale, dove tutti i giocatori lanciano i dadi contemporaneamente per un certo intervallo di tempo, eseguendo le azioni raffigurate sul risultato del lancio per portare a termine la missione. Quel che abbiamo è un titolo frenetico e che costringe ad un stretto coordinamento tra i giocatori e a valutare attentamente il timing delle azioni, oltre che elevatissima attenzione ai dettagli. Certo, una meccanica elegante e innovativa che realizza un gioco American ma che può piacere anche a giocatori German. Per contro, dobbiamo ammettere che comporta l’elevato rischio di lasciarsi prendere dalla fretta e sbagliare qualche regola. Qualche dubbio su longevità e bilanciamento degli eroi ce lo ha lasciato, ma siamo rimasti stupiti dalla genialità di alcuni nemici che, per esempio, riducono il tempo di gioco del round oppure diventano dei punti si spawn mobili. Perché questo titolo è nella nostra lista? Beh, semplicemente diverte molto e, come detto, sposa sia i gusti degli American che quelli dei German.
I giochi ibridi di solito non hanno mai risultati felici, eppure Ryan Laukat sembra aver trovato la quadratura del cerchio con il suo Above and Below riuscendo a ben miscelare la parte narrativa con un classico gestione risorse. L’ambientazione si fa apprezzare risultando leggera e in linea con il resto delle meccaniche inserite. A capo di un villaggio ci dedichiamo a farlo prosperare con nuovi edifici e abitanti tramite i quali andremo ad esplorare le caverne sottostanti dove vivere avventure di svariato genere e procurandoci le risorse necessarie con cui ampliare i nostri confini, sia sopra che sottoterra. Ne risulta un gioco godibile, con la parte narrativa che strappa più di qualche sorriso e la parte gestionale stimolante ma che non appesantisce. Unico detrattore forse la quantità non troppo elevata di paragrafi da leggere ma è una mancanza che sentiamo di perdonargli considerando tutto il resto.
Forse è il gioco più bello di questo anno ludico? Così ho sentito dire in giro. Certo c’è la “falce”, che potrebbe dire qualcosa ed il costo è elevato, ma posso dirvi comunque che Blood Rage è il nome più dannatamente azzeccato per questo gioco. E non centra niente la mitologia Norrena qui. Ma i giocatori! Perchè in Blood Rage c’è sangue e rabbia. Un continuo punzecchiarsi in un mondo che diventa via via più piccolo, dove ogni torto viene ricordato e dove il terribe Loki non perdona. E che soddisfazione giocare la mega creatura con miniatura perfetta al centro della mappa. In Blood Rage non esistono tempi morti, il gioco richiede costante presenza e ogni azione avversaria richiede una maledettissima contromossa. Persino tattiche come l’andare al suicido può dare grossi punteggi e soddisfazione. Grafica e materiali come accennato prima, sono superlativi e troviamo miniature da una delicata colorazione azzurrina che primeggia sul classico grigio. Tutto rinchiuso in una classica scatola CMON.
Per Canopus il gioco rivelazione dello Spiel 2015. Forse esteticamente discutibile, Zena è un titolo che funziona come un orologio svizzero. Ogni giocatore ha la sua famiglia composta da un signore, una matrona e due rampolli, e li piazzerà sulle varie zone della città di Genova nel tentativo di aumentare il potere della propria famiglia durante il breve periodo di indipendenza della città nel 1814. Per fare questo, i giocatori cercano di guadagnare punti vittoria o altri benefici avendo la maggioranza dell’influenza nella varie zone della città (ogni personaggio della propria famiglia ha un valore in punti influenza), giocando carte contratto o soddisfando obiettivi di fine partita. Il titolo è elegante, semplice e soprattutto non permette tempi morti: quando un giocatore gioca una carta contratto, gli avversari possono decidere di pagare per partecipare al contratto e guadagnare anche loro dei benefici, anche se significa concedere ulteriori vantaggi istantanei a chi ha giocato la carta. Un’idea semplice ma che fa di Zena 1814 un titolo German leggero, adatto a tutti e da provare.
Non poteva mancare nella nostra lista un bel German con gestione risorse e selezione azioni, Mombasa è tutto questo e anche più. Nei panni di avidi investitori, raccoglierete merci e acquisirete azioni delle varie compagnie colonizzatrici, dal punto di vista commerciale, dell’Africa nei primi anni del 1800. Le azioni perseguibili sono davvero tante ed eseguibili tramite un sistema molto elegante: ogni giocatore ha la sua plancia con, inizialmente, tre slot liberi e gioca una carta per slot che consentirà di eseguire azioni tra cui la possibilità di acquistare altre carte, estrarre diamanti, espandere e acquisire azioni di compagnie commerciali oppure acquistare “libri”. Una volta che tutte le azioni sono state seguite, le carte giocate sono riportate nei rispettivi slot degli scarti, recuperando però le carte impilate in uno di questi slot. Credetemi, molto più semplice da giocare che da spiegare. Molti gli aspetti intriganti, tra cui la possibilità di sbloccare ulteriori azioni selezionabili acquistando azioni delle varie compagnie commerciali, oppure azioni eseguibili se il giocatore ha raffigurate sulle proprie carte la maggioranza di risorse di una data tipologia. Alcuni aspetti ci hanno lasciato perplessi, come il fatto che la partita termini in modo eccessivamente brusco, i simboli sulle tessere libro (che formano un “percorso” sulla propria plancia da seguire giocando le proprie carte azione per guadagnare ulteriori punti) non facilmente leggibili e decisamente bassa interazione. Ma complessivamente un gran bel gioco con un ventaglio molto elevato di strade percorribili, tanti fattori e meccanismi da tenere sotto controllo e il tutto molto in “armonia”.
Pandemic Legacy
Il vero protagonista di quest’anno. Pandemic Legacy ha aperto dilemmi ludico-etici ancora irrisolti, creando due fronti di giocatori in netta contrapposizione tra loro. Senza entrare nel merito di questo confronto di opinioni, non si può disconoscere il fortissimo impatto che questo titolo ha avuto. Pur non trattandosi di una novità assoluta, il sistema legacy ha mostrato con Pandemic tutto il suo potenziale in quanto a coinvolgimento, aprendo un vero e proprio nuovo filone ludico per gli editori. Gli ingredienti di questo successo sono sicuramente da individuare in una meccanica di gioco già ampiamente rodata, in una ambientazione che ben si presta ad una evoluzione continua e all’aspetto cooperativo del gioco che ha reso possibile creare un buon bilanciamento di tutte le strade possibili. Si può non essere d’accordo con il primo posto sulla classifica bgg, ma se Pandemic Legacy è riuscito a effettuare una tale scalata è perché, evidentemente, ha saputo rispondere ai desideri inespressi dei giocatori; primo tra tutti quello di calare il gioco nella vita reale, dove, per quanto tu possa pianificare, c’è sempre una nuova scatola sigillata da aprire che sconvolgerà i tuoi piani.
Arrivato proprio allo scadere di questa annata ludica, si è guadagnato sin da subito un posto tra i migliori, grazie a una fusione riuscita tra l’anima German e quella American. Oltre a una grafica e dei materiali stupefacenti, Schyte dimostra di avere anche contenuti interessanti. La meccanica delle azioni sulla propria plancia personale è sufficientemente nuova nella sua implementazione e appagante per gli amanti del controllo; mentre sulla mappa si consuma la vendetta American, attraverso un’interazione forte anche se non continua e degli eventi in cui la fortuna incide in maniera importante. L’amalgama tra i due aspetti risulta ben riuscita e il gioco scorre fluido e rapido verso una conclusione coraggiosa in cui il primo a completare l’obiettivo chiude la partita per tutti. Con così tanti aspetti da dover tenere sotto controllo, la scelta di sviluppare il gioco puntando sulla velocità di chiusura fa di Schyte un titolo sorprendente che, al di là di alcuni aspetti migliorabili, risulta godibile ad ogni partita e lascia attaccata alla pelle la voglia di rigiocarlo.
Non chiamatelo ‘gioco di schicchere’. Catacombs chiede ai giocatori di immedesimarsi nel ruolo di esploratori di un dungeon e in cambio restituisce emozioni che nessun altro dungeon crawler riesce a scatenare. L’aspetto strategico a lungo termine è sacrificato in favore di quello tattico, il quale raggiunge vette inesplorate. L’inserimento della componente manuale si sposa alla perfezione con l’ambientazione, aumentando il coinvolgimento durante la partita e determinando una crescita esperienziale dei giocatori. E’ proprio lo spostamento del focus dal personaggio al giocatore la caratteristica principale di questo titolo: non sono i personaggi a crescere di partita in partita ma i giocatori, i quali si ergono a protagonisti, ognuno in prima persona, delle sorti del gruppo. L’ottima caratterizzazione dei personaggi e lo sbilanciamento verso l’overlord rendono ogni mossa degli eroi critica e bisognosa di un’attenta valutazione. Catacombs rompe gli schemi dei Dungeon Crawler classici, cercando un delicato equilibrio tra la serietà di un gioco adulto e il retaggio puerile delle schicchere; un connubio audace, che può piacere o meno, ma che, sicuramente, non lascia indifferenti.
E così concludiamo la raccolta dei titoli che per noi in quest’anno ludico meritano un posto fra i nostri scaffali. E voi invece? Vi trovate d’accordo o dissentite fortemente da quello che abbiamo messo in questa Ludoteca dei Nauti? Fateci sapere la vostra.
Buone feste a tutti e un buon inizio d’anno!
Mi ci trovo per un’altissima percentuale in questa carrellata soprattutto menzione d’onore a schyte che, a mio personale giudizio, ha proprio spaccato.