Yamatai: Cathala ci porta nuovamente in Jappone
di Alberto “Doc” Yamatai
Ne avevamo già parlato in una flash news dei primi di maggio di quest’anno (a proposito, Flash news corner tornerà presto dopo che l’effetto “fiere d’autunno” si sarà esaurito), accennando solo all’idea di gioco che esprimeva. Ora a distanza di diversi mesi abbiamo finalmente una presentazione di Yamatai più definita che vale la pena approfondire. Seguitemi e diamo un’occhiata insieme a questa nuova creazione di Bruno Cathala che vedrà la sua produzione sotto il marchio Days of Wonder.
L’ambientazione, per chi possa avere pensato all’impero Yamatai e alla Regina Himiko di Jeeg Robot d’acciaio, non è di pura invenzione. Si rifà invece al regno Yamatai, un potentato esistente durante l’era volgare in Giappone che divenne per un certo periodo il più prospero e potente fra i regni dell’arcipelago nipponico.
Chiarito il contesto di gioco, possiamo entrare nel merito delle meccaniche di gioco che ci portarenno principalmente a costruire edifici come palazzi, torii e proprie costruzioni. Lo faremo attraverso l’uso di tessere azione. Ve ne saranno 10 in totale che mostrereanno una o più navi colorate ed eventuali azioni bonus da effettuare. Di queste ne saranno svelate un numero pari ai giocatori più una e con tali tessere si andrà ad affrontare il turno che vado a illustrarvi.
Al proprio turno il giocatore sceglie una tessera e prende le relative navi indicate da questa. In seguito può decidere se vendere o acquistare una nave ed infine va a piazzare le navi sulla plancia di gioco.
Il posizionamento delle imbarcazioni va fatto tramite cinque possibili ingressi presenti ai margini del tabellone o in alternativa affiancando una nave ad una già presente. Se qust’ultima opzione viene fatta con la prima nave, questa deve essere dello stesso colore di quella a cui la si affianca. Concluso il piazzamento, il giocatore può raccogliere le risorse presenti sull’area toccata dall’imbarcazione oppure erigere un edificio. Per costruire è necessario che i colori delle navi attorno all’area corrispondano ai coloro di uno degli edifici disponbili da costruire. Se si edifica a fianco di un edificio già in nostro possesso, questo frutta una ricompensa in denaro.
Ad aiutarci a svolgere le azioni ci sono diversi personaggi, chiamati specialisti, che potremo ingaggiare pagando le risorse necessarie per poter utilizzare il suo potere essclusivo.
Quando tutti hanno svolto il loro turno, le tessere vengono raccolte e rimescolate per prepararle al turno successivo. Il primo giocatore cambia in base al numero presente sulle tessere prese nel turno appena giocato.
La partita termina quando si verifica una delle condizione di fine gioco come ad esempio l’indisponibilità di un colore fra le navi rimaste o la fine degli specialisti. Il vincitore viene determinato sommando i punti per gli edifici costruiti, per gli specialisti ingaggiati e per le monete che ogni giocatore ha conservato.
Yamatai si dimostra un titolo facile da apprendere e non banale da giocare. Le meccaniche sono davvero chiare dopo aver letto la presentazione e non dubito che se sapessi quali sono le possibili azioni degli specialisti e delle tessere, potrei già giocarci senza leggere il regolamento. Ma proprio le azioni sono l’ago della bilancia per capire se questo può essere un titolo meritevole di attenzione o meno. Motivo per cui sono molto curioso di poterlo provare. Se le meccaniche mi convinceranno, sarà un acquisto sicuro visto che grafica e materiali di Days of Wonder sono una assoluta garanzia di qualità. Mettiamolo nel radar per il 2017 e vediamo cosa ne salterà fuori una volta il produzione.