Planetarium: creiamo il nostro sistema solare

di Alberto “Doc” Planetarium

Dopo una fruttuosa campagna Kickstarter svoltasi durante la scorsa estate, Game Salute è in piena fase produttiva per la realizzazione di Planetarium, titolo che arriverà sul mercato nella prossima primavera del 2017. Questo progetto vede i giocatori destreggiarsi con elementi della materia e gravità per la realizzazione di pianeti in un nuovo e neonato sistema solare. Ma attenzione, non si tratta di un gioco collaborativo e solo chi saprà meglio evolvere questi corpi celesti potrà conseguire la vittoria. Vediamo come.

Il setup di partenza vede la predisposizione della plancia di gioco che, come potrete già immaginare, rappresenta il nuovo sistema stellare. Troveremo quindi un sole centrale e diverse orbite attorno ad esso in cui sono presenti pianeti primordiali e svariati elementi della materia rappresentati da segnalini di roccia, acqua, gas e metalli, che stanno gravitando attorno alla stella. Ogni giocatore riceve due carte bassa evoluzione, due carte alta evoluzione e due carte evoluzione finale. Di queste ultime due ne terrà solo una. Ora siamo pronti a scoprire come funziona il turno di gioco.

PlanetariumIl turno di gioco è molto semplice. I giocatori svolgono nell’ordine le seguenti azioni:

  • Muovere un pianeta o un elemento della materia di uno spazio in senso orario.
  • Se possibile giocare una carta evoluzione.
  • Se giocata, pescare una nuova carta bassa, alta o evoluzione finale (in quest’ultimo caso pescandone due e tenendone una).

Quando un segnalino viene mosso, questo deve finire su un pianeta o su uno spazio vuoto, non su un altro elemento della materia. Quando l’elemento finisce su un pianeta, il giocatore può aggiungerlo alla propria plancia in corrispondenza del pianeta con cui è stato combinato. La raccolta degli elementi permette poi di poter soddisfare i prerequisiti presenti sulle carte evoluzione e quindi di poterle giocare.
Giocare carte di bassa o alta evoluzione permette ai giocatori di conseguire punti vittoria (indicati sulla carta stessa) e di scatenare eventi che portano alla modifica del pianeta stesso: ad esempio un pianeta può diventare abitabile o viceversa ostile. Escluse da questa categoria sono le carte evoluzione finale le quali invece sono obiettivi di gioco con cui fare punti al termine della partita in base a come il sistema sarà stato definito.
A mano a mano che le carte evoluzione vengono giocate, i segnalini scartati finiscono per completare il tracciato evoluzione, tracciato che scandisce la durata della partita. Quando questo è completato il gioco ha termine e vengono contati i punti conseguiti durante la partita e quelli ottenuti con le carte evoluzione finale.

PlanetariumVi dirò che dopo la delusione subita con Exoplanets che tanto mia aveva fatto sperare, mi sono approcciato a questo Planetarium con più di qualche perplessità ma dopo la letture del regolamento ho visto degli elementi di base ben diversi dall’altro titolo citato. Planetarium è un gioco immediato nella sua meccanica ma che dimostra spunti interessanti nei modi con cui affrontare la partita come ad esempio quali eventi far scatenare e quando farlo. La perplessità forse rimane sulla ridotta mano di carte che potrebbe costringerci a veicolare le scelte necessariamente verso alcune direzioni. Altra nota di perplessità è il mazzo delle carte piuttosto esiguo: fra carte di bassa, alta ed evoluzione finale raggiungiamo un totale di 56. Se da un lato questo ci può aiutare nel sapere quali scelte sono possibili dall’altro penso che un po’ di varietà in più non sarebbe guastata. Rimane il fatto che la curiosità di provarlo c’è e che non mancherò di farlo, magari a PLAY 2017 se i tempi di produzione saranno rispettati e se sarà già disponibile. Per i vostri personali approfondimenti, vi rimando come sempre al regolamento. Buona lettura!

Planetarium

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