OUTLIVE: lotta per accedere alle città subaquee
Di Alberto “Doc”OUTLIVE
Ben nota vi è ormai la mia passione per le ambientazioni post-apocalittiche e la mia ricerca di un gioco in puro stile Mad Max. A riguardo non ho mancato di indicarvi titoli e di scrivere diversi pezzi nel recente passato vedi ad esempio Wasteland express delivery service o Salvation Road. Per questa ragione quando ho visto che il 9 maggio partiva OUTLIVE su Kickstarter (sotto il marchio La boite de jeu), le mie antenne non hanno potuto che drizzarsi per vedere di che si trattava. Con un clic del mouse ho coperto la distanza che mi separava dal soddisfare la mia curiosità ed ecco riassunto quanto ho trovato.
Come di consueto partiamo dall’ambientazione che già nel titolo ci fornisce un’indicazione del tipo di gioco con cui abbiamo a che fare (outlive = “sopravvivere a”). Siamo nell’anno 2079 ed il mondo è stato devastato da un conflitto su scala globale che ha ridotto l’umanità a non oltre l’esiguo numero di 30.000 unità. Su questo sfondo, quattro tribù si sono insediate nel sottosuolo per sopravvivere alla natura avversa e radioattiva della sueprficie in attesa che una organizzazione chiamata “Il Convoglio” raggiunga le loro terre per portarli verso le nuove città sottomarine in cui la vita è ancora possibile. Ma “Il Convoglio” non prenderà tutti i superstiti. Solo la tribù che dimostrerà di essere più utile e meritevole alla razza umana verrà scelta per essere integrata nelle nuove comunità subaquee.
I giocatori sono quindi alla guida di una delle quattro tribù superstiti e avranno sei giorni di tempo (sei turni in termini di gioco) per sviluppare al meglio i membri del loro gruppo e collezionare il maggior numero di Punti Sopravvivenza prima che “Il Convoglio” giunga nelle loro terre. Fondamentale sarà esplorare il territorio per reclutare nuovi superstiti, recuperare risorse per rinforzare il proprio rifugio e sfamare la propria gente oltre che realizzare nuovo equippaggiamento con cui affrontare con meno difficoltà le esplorazioni e gli eventi nefasti.
Tutto questo si traduce in termini di meccaniche in partite di sei turni l’una in cui, in ogni turno, i giocatori effettueranno le seguenti fasi:
- Fase Alba: vengono rimpingunate le varie zona della plancia di gioco con carte e segnalini per preparare il nuovo turno di gioco.
- Fase Giorno: vengono eseguiti i seguenti passaggi in quest’ordine:
- Inizio turno: si svela una nuova carta evento e ne vengono applicati gli effetti assieme a tutti gli altri precedentemente non risolti.
- Spostamento: i giocatori a turno, e uno alla volta, muovono uno dei loro eroi di uno o due spazi dalla locazione in cui sono verso un’altra ed eseguono una azione associata al luogo raggiunto. Nei luoghi si potranno svolgere attività di: raccolta munizioni, alghe, legno, metalli, microchip, acqua decontaminata (tramite l’uoso dei microchip con cui far funzionare i depuratori), carne, carte equipaggiamento e segnalini ricerca.
- Fine della fase: i giocatori sdraiano i segnalini dei loro eroi così da renderli inattivi e pronti per la nuova fase giorno.
- Fase Notte: vengono eseguiti i seguenti passaggi in quest’ordine:
- Risolvere gli eventi: i giocatori in ordine di turno decidono se tentare di risolvere o meno gli eventi attivi.
- Sfamare i superstiti: si devono sfamare i superstiti con le risorse alimentari e in base al numero di stanze presenti nel rifugio.
- Trattare la radioattività: è possibile ridurre l’impatto della radioattività posizionando superstiti negli airlock del rifugio.
- Reclutare nuovi superstiti: é possibile posizionare nuovi superstiti nel rifugio spendendo risorse.
- Costruire nuove stanze e attivarne gli effetti: Spendendo 3 materiali è possibile costruire una nuova stanza da attivare poi introducendoci un sopravvissuto.
- Aggiustare attrezzature: pagando i costi indicati sulla carta, il giocatore può riparare un equipaggiamento di cui sia venuto in possesso.
- Pulire il rifugio: tutti i materiali deperibili (carne e acqua) vengono rimossi dal rifugio.
Al termine del sesto turno di gioco la partita si conclude e vengono contati i punti sopravvivenza acquisiti. Questi si ottengono in base agli eventi risolti, alle stanze costruite nel rifugio, al numero di superstiti presenti nella tribù, al numero di oggetti riparati e a coppie di simboli uguali trovati sui segnalini ricerca. Chi ne ha ottenuti di più potrà far accedere la sua tribù al Convoglio.
Nonostante l’ambientazione piuttosto evocativa, OUTLIVE è un gioco che di american ha davvero poco per non dire nulla (attento Maledice, è una trappola!), basato sul piazzamento lavoratori e su una metodica programmazione delle azioni per ottimizzare al meglio le risorse e i superstiti a disposizione dei giocatori. Se ignorassimo il tema di fondo, mi verrebbe da associarlo ad Agricola, visto che oltre al piazzamento lavoratori contempla anche l’attività di sfamare i membri della propria tribù nonché di ingrandire il proprio rifugio, cosa che accade anche nel gioco di Rosenberg, con i contadini e la casa. Siamo perciò di fronte ad un titolo per giocatori esperti e volti più al determinismo e raziocinio german che non alla casualità dettata, in questo caso, dalle poche carte evento (i cui effetti ricadono in ogni caso su tutti i giocatori), dall’equipaggiamento e dai segnalini ricerca.
Personalmente trovo che OUTLIVE possa risultare un titolo interssante per il genere, che forse non porta particolari novità sul mercato ma che può sicuramente dire la sua anche grazie ad un’ambientazione sicuramente accattivante e ad un impatto grafico che trovo davvero molto piacevole (almeno per mio gusto).
Per ulteriori dettagli vi lascio il link al regolamento e alla pagina Kickstarter.