Corto Maltese approda ad Essen
di Max “Luna” Rambaldi
C’è poco da fare. La grafica è la mia zattera e va dove la vista gode di paesaggi migliori. Una brutta grafica mi uccide un gioco prima ancora di scartarlo.
Ed ecco come gli occhi mi hanno portata da Corto.
Uscirà ad Essen un gioco ispirato alle avventure di Corto Maltese, per mano di un piccolo editore appassionato, Ludocom, e degli autori Laurent Escoffier e Sébastien Pauchon.
Rasputin:
“… Dio solo sa quanto è brutto vivere senza avventure, senza fantasie, senza allegria, dimmi che mi capisci, Corto!”
Ammetto in onestà che le nostre strade, mie e del fumetto, non si sono mai incrociate, per quanto abbia sempre apprezzato le chine essenziali e oniriche di Hugo Pratt.
Si può cogliere l’occasione per inoltrarsi tra le tavole e venire iniziati alle avventure di questo personaggio sacro del fumetto, e credo che il lavoro adoperato dagli autori di Corto, possa davvero essere un buon inizio.
Il gioco si snoda attraverso 6 differenti quest (di cui 4 visibili nell’immagine), ognuna delle quali ricalca i passi di un’avventura di Corto Maltese ed è sviluppata come una striscia a fumetti. Assolutamente delizioso.
Ognuno dei giocatori (2-4) è in possesso un mazzo di 4 carte-tasselli che può giocare anche in toto durante il suo turno, sapendo che ai turni successivi potrà reintegrarne solo 2 per volta. Le carte possono essere personaggi o oggetti, evocati dalle vicende di Corto, e pertanto posizionabili solo nelle quest alle quali appartengono, riconoscibili dal dorso colorato.
Ogni giocatore potrà aggiungere alle quest le proprie carte personaggio, purchè adiacenti ad altri personaggi o alle pedine di Corto e di Rasputin, rilasciandovi sopra un marcatore (uno dei propri segnalini colorati, che saranno un po’ la propria firma) oppure facendo “agire” il personaggio.
Come in ogni buon racconto ci saranno buoni e cattivi, bianco e nero, l’eterna dicotomia che in questo gioco permetterà di aggiungere i propri segnalini su personaggi adiacenti, nel caso si sia giocato un personaggio bianco, o commutare un token avversario in uno del proprio colore, nel caso di un personaggio malvagio, o di scegliere una delle due azioni in presenza di un tassello mezzo bianco e mezzo nero.
Le carte oggetto invece non finiranno sul tabellone delle quest, ma verranno giocate assieme ai personaggi, e ancora una volta il bianco permetterà di aggiungere token, mentre il nero di eliminarne. Un esempio di oggetto potrebbe essere una pistola, a fondo nero, che fa Bang! e permetterà di eliminare 1 segnalino avversario. Ma se i colpi sono 2 – Bang! Bang!– ad essere fatti fuori saranno 2 segnalini.
Piccole frecce ai lati dei tasselli indicano che gli effetti del personaggio possono applicarsi a tutte le carte presenti nella riga e nella colonna indicate, mentre alcune carte avranno effetti descritti nel tassello stesso, come didascalie di fumetto.
Lo scopo del gioco? Guadagnare Oro.
Ogni volta che entra in gioco un personaggio, se questo presenta l’effige di Corto o di Rasputin, la pedina corrispondente apparirà sulla casella.
Corto potrà spostarsi fino a 3 caselle ed ottenere un Oro da ogni personaggio bianco nell’area circostante (9 caselle) e aggiungere un paio di segnalini entro la stessa zona.
Rasputin? Lui è un imbroglione, per cui la sua comparsa farà sparire il personaggio che l’ha evocato, che verrà raccolto dal giocatore che potrà conteggiarlo come Oro alla fine della partita.
La partita termina al terminare del mazzo di carte o qualora 2 avventure siano arrivate alla conclusione.
Durante il conteggio ogni giocatore dovrà cercare il suo gruppo di personaggi adiacenti sui quali ha posizionato più segnalini: ognuno di quei personaggi gli regalerà 2 Ori, mentre i gruppi più piccoli (composti da almeno 2 personaggi adiacenti) gliene daranno 1 a testa. Corto è quindi un gioco a “maggioranza”.
Per quanto alcune dinamiche possano essermi sfuggite, in quanto il gioco è in francese, lingua che non mastico dalla terza media, mi sembra in generale un meccanismo interessante.
L’intelligenza nel posizionare tasselli nelle postazioni migliori, mitigata in parte dalla fortuna. Perchè in fondo Corto Maltese è un “Gentiluomo di fortuna“.
Sono rimasta affascinata dall’uso della bicromia come parte viva del gioco, che sfrutta gli elementi tipici del fumetto per costruire la propria struttura. Penso che si sia riusciti ad integrare in Corto l’elemento visivo in maniera efficace, senza cadere nell’errore di prendere un’ambientazione conosciuta o dei personaggi noti infilandoli in un gioco nel quale non c’entrano nulla, per sfruttarne semplicemente la fama.
Da mancata lettrice, non sono in grado di riconoscere se anche le tematiche e lo spirito delle creazioni di Pratt siano stati rispettati. Ma la componente Fumetto c’è, e spero davvero di poter provare Corto, ad ottobre, per vedere se dal vivo il gioco rispecchia l’idea che mi sono fatta leggendone il regolamento.
E mi domando se a Corto Maltese, appassionato giocatore di carte, sarebbe potuto piacere giocarci.
la domanda alla tua risposta la trovi qui
https://www.playtoday.it/2013/09/16/corto-maltese-giocato-o-giocatore/
da grande appassionato di Corto ho voluto dare il mio piccolo contributo
magari ad Essen possiamo provalo insieme
Luca
il mio cervello ha fatto tilt ..”.la risposta alla tua domanda”….
A Essen non ci vado, ma sicuramente mio marito lo comprerà, per cui avrò modo di provarlo a casa!