FateFlip: Washed Ashore – Robinson crusoe in un mazzo di carte – Guarda&Gioca #27
di Daniel “Renberche” | FateFlip: Washed Ashore – Guarda&Gioca #27
Cos’è FateFlip: Washed Ashore?
Breve spiegazione con commenti di FateFlip: Washed Ashore, gioco di carte solitario della durata indicativa massima di una mezz’ora, molto dipendente dal testo sulle carte per quanto riguarda l’aspetto narrativo e livello di difficoltà medio basso.
L’autore del gioco è Johannes Krenner, e l’edizione provata è della Alley Cat Games.
In questo primo volume della serie impersoneremo un grande classico dei giochi, ovvero il personaggio naufragato in un’isola (deserta?) intento a sopravvivere. Dovremo mantenere sempre sott’occhio i parametri richiesti in un determinato momento, compiendo scelte sia dettate dalle nostre condizioni che dalla voglia di esplorare il gioco.
Il tutto è racchiuso in un mazzo di carte. La caratteristica principale è il modo in cui queste vengono gestite. Infatti, tralasciando un insieme di carte risorsa, le principali ci porranno di fronte a delle scelte narrative. Queste scelte avranno un impatto sui parametri del personaggio, ma soprattutto apriranno dei percorsi narrativi differenti. Le carte possono essere capovolte, riflesse, poste negli scarti, in fondo al mazzo (a indicare un evento che abbiamo posticipato) e via così.
Nel video spiego, senza troppi spifferamenti, l’idea del gioco.
Cosa dobbiamo fare in FateFlip: Washed Ashore?
La risposta breve è scorprire uno dei tredici finali differenti. Più nel dettaglio:
- Il turno consiste nel decidere, in base alle scelte presenti sulla carta in cima al mazzo attuale della storia, quale scelta compiere.
- Ogni carta presenta dei simboli, questi indicano l’effetto da applicare che può essere: aggiungere carte al mazzo, capovolgere nel lato corto o lungo la carta stessa e proseguire con la storia, oppure effettuare le stesse operazioni ma mettere la carta in fondo al mazzo di pesca (sempre attuale).
- C’è un set di oggetti a disposizione, che possiamo o meno trovare durante la partita.
- Tutte le scelte sono consapevoli, nel senso che sapremo indicativamente dove stiamo andando a parare.
- L’elemento casuale è dato dalla pesca delle carte da aggiungere al mazzo storia.
- Il gioco ha 13 diversi finali, alcuni quasi immediati (ci è andata molto male) altri invece più difficili da raggiungere e con archi narrativi molto differenti.
- C’è anche un sistema di obiettivi da raggiungere, ma li scoprirete provando il gioco.
- Seguiremo quella voce? Daremo più peso alla pancia o ai sentimenti? Saremo spavaldi o cercheremo di mostrarci timorosi? Stabiliremo sull’isola il nostro futuro o proveremo a scappare? Ecco alcune scelte possibili.
Cosa penso di FateFlip: Washed Ashore?
Il gioco è molto intrigante, e il meccanismo funziona bene. Alle prime partite si potrà avere un po’ di difficoltà nell’intepretare la simbologia, ma dopo poche prove diventerà molto chiara.
A livello di componentistica è veramente tascabile, non richiede componenti aggiuntivi, quali dadi o matite, ed è il classico passatempo da portarsi durante qualche viaggio in treno o in aereo (o su un’isola deserta).
La storia è la classica ma è davvero ben scritta e invoglia a esplorare le diverse opzioni e soffermarsi di volta in volta su quanto sta accadendo al nostro sventurato personaggio. Il grosso limite attuale è la lingua, il gioco non è ancora stato tradotto in italiano e onestamente non ho idea di localizzazioni, speriamo davvero che qualche editore decida di farsi carico della localizzazione in Italia.
È in cantiere, cosa che non sapevo nel video, il secondo episodio di questa serie, FateFlip: By Royal Decree dove indosseremo i nobili panni di un nobile principe.