Civolution – Un cinghiale degno di un esame di ingegneria – Tutorial e recensione – OnTheBoard #120
di Daniel “Renberche” | Civolution
Titolo | Civolution |
Autori | Stefan Feld |
Lingua versione provata | Inglese |
Editore versione provata | Deep Print Games, Pegasus Spiele |
Altri editori | Ghenos Games |
Numero giocatori | 1 – 4 |
Durata partita | 60 – 240 minuti |
Anno pubblicazione | 2024 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Gestione mano di carte, piazzamento dadi, esplorazione mappa |
Dipendenza dalla lingua | Media |
Livello di difficoltà | Complesso |
Prezzo indicativo (in data recensione) | 75 – 90€ |
Civolution, ovvero l’alba di una nuova era ottenuta mescolando dadi e carte
| Cos’è Civolution
Civolution è un gioco competitivo per 1-4 giocatori, che vestiranno i panni di studenti dell’ Accademia Tecnica della Creazione, intenti ad affrontare il più importante esame di Design della Civilizzazione. Agera (ovvero un Feld robot con gli occhiali) sarà il nostro assistente e responsabile durante questo esame, dove saremo delle divinità legate a una civilità e cercheremo di portarla verso il successo (30 e lode?).
Per essere meno prosaici, Civolution è un gioco german, dove attraverso l’uso dei dadi andremo ad eseguire una serie di azioni che ci porteranno a sviluppare un motore di gioco che, nell’arco di quattro round, avrà come obiettivo quello di farci fare più punti vittoria.
L’autore del gioco è Stefan Feld, la casa italiana che lo tradurrà in italiano è la Ghenos Games, la versione internazionale in inglese è a cura della Deep Print Games e della Pegasus Spiele.
| Le Regole
Qui di seguito trovate il video dove fornisco una panoramica delle regole, in modo da farsi un’idea. Alla fine trovate anche il riassunto dei commenti miei e di Doc e Canopus.
Gli elementi principali sono:
- Il gioco utilizza un meccanismo di selezione delle azioni mediante l’uso di dadi.
- La partita dura quattro round (ere) e il numero di azioni varia a seconda di come i giocatori sfrutteranno le proprie azioni.
- L’enorme plancia di gioco contiene tutte le azioni, gli spazi per le risorse, e sopra vanno poste gli obiettivi raggiunti e tutte le carte giocate.
- Le carte sono un elemento molto importante del gioco, in quanto danno una direzione alla strategia da seguire.
- Ci sono diversi tracciati e vari modi per fare punti vittoria.
- Una grossa parte dei punti vittoria si può ottenere alla fine della partita.
| Impressioni
L’interfaccia del gioco è, a mio parere, ottima, si capisce quasi tutto subito al volo, la simbologia è molto chiara e intuitiva. I numeri possono essere in tre colori, a indicare un costo, un requisito o un semplice avanzamento o il guadagno di una risorsa. Queste cose rendono la comprensione del gioco ottimale fin dalla prima partita.
La componentistica è molto buona, il grosso problema è lo spazio che occupano le plance, che vi richiederanno un tavolo di dimensioni notevoli. Nel regolamento consigliano, per una partita a quattro, di avere almeno 130 cm x 90 cm di spazio a disposizione.
A livello estetico la grafica delle carte è carina, direi basilare ma molto chiara quella delle tessere dei territori. Dentro la scatola c’è tanto legno, in puro stile german.
L’ambientazione è un fattore direi quasi irrilevante, come spesso accade nei giochi di Feld. Per quanto c’è tutto uno sforzo sotto nel creare una narrazione, è un gioco di ottimizzazione alla fin fine. Se sentire dire che è un 4X sappiate che è una bugia.
Il regolamento è scritto molto bene, con tantissimi esempi. Inoltre nella scatola (della versione inglese ma mi auguro anche in quella italiana) ci sono libretti riassuntivi per ogni giocatore con la spiegazione di tutte le azioni e di tutti i simboli, oltre a un glossario con tutte le carte e le tessere spiegate.
L’unica nota è il fatto di non aver precisato che le azioni si possono ripetere, cosa che non è stata messa in evidenza e può dare adito a qualche dubbio alla prima partita.
Non vi sono consigli strategici o altro per iniziare, ma i mazzi iniziali sono costruiti per dare una direzione alla via da seguire all’inizio.
La meccanica principale di Civolution è la selezione azioni mediante dadi. Questa non è una cosa nuova, si vedano dello stesso autore Bora Bora o I castelli della Borgogna. Qui la novità è la combinazione di un set di sedici azioni, tutte tranne una potenziabili di due livelli, poste in una precisa scala, con le combinazioni aggiuntive date da carte che verranno giocate durante la partita.
Il miglioramento delle azioni è una parte molto importante, che guida la strategia che un giocatore cerca di seguire. Il tempismo qui è fondamentale.
Un altro elemento interessante è la mappa dei continenti, che può essere molto sfruttata come quasi ignorata, a seconda dei percorsi scelti.
Il fatto che siano i reset dei giocatori a scandire le fasi di gioco è un fattore molto importante, in quanto può determinare la chiusura anticipata di un round anche per giocatori che potenzialmente avrebbero ancora molte azioni a disposizione.
Il fattore fortuna è presente nella pesca degli obiettivi e delle tessere ma non l’ho trovato così impattante da essere determinante. I punti, gli eventi delle carte meteo, sono sempre visibili a tutti i partecipanti fin da subito quindi non si possono non considerare. Certo, si tirano dadi, ma ci sono le idee che ci vengono in soccorso.
Le 26 risorse del gioco complessive possono risultare un’enormità, ma nei fatti sono decisamente gestibili.
Molta attenzione la si deve dare ai punteggi di fine partita dati dal tableau delle carte e delle tessere sulla propria plancia. Da qui possono arrivare dei capovolgimenti di fronte, e questa mi è parsa una strata che i giocatori devono necessariamente seguire, installando carte, facendo obiettivi e pescando tessere. Rimanere molto indietro su questa parte può essere molto penalizzante.
Quindi forse non c’è molto a livello di innovazione, ma è il complessivo a fare di Civolution un gioco sfidante e con molte opzioni strategiche.
L’interazione è praticamente solo indiretta, l’unica parte diretta è lo scalzare un giocatore da un insediamento, ma non è nulla di così impattante, e il “rubare” un dado attraverso l’azione, e questo può essere abbastanza rilevante, anche se è una cosa non così frequente.
Per il resto ognuno può badare tranquillamente alla propria civiltà.
La longevità è data dai setup e dalle diverse strade percorribili per cercare di fare quanti più punti vittoria, personalmente la trovo alta.
Il gioco rende al suo meglio in due giocatori, in tre ha retto senza problemi, in quattro lo consiglio solamente se tutti hanno familiarità con le regole e un ampio tavolo. Il solitario è ben strutturato e vi segnalo una web-app creata per assistervi durante questa modalità: Civolution Solo Helper.
La durata della partita a regime è circa di un’ora a giocatore.
Conclusioni
Civolution è uno dei titoli di Feld che più mi hanno convinto, il gioco è entrato tra i miei preferiti degli ultimi anni e una partita non la nego mai.
Trovo davvero molta soddisfazione nel provare a fare quanti più punti seguendo determinate strade, una volta nell’esplorare la mappa, altre volte concentrandomi sulle carte, ecc. Certo, se pensavate di ritrovarvi con un gioco di civilizzazione lasciate perdere e puntate ai classici, ma se invece volete un titolo che trasuda il teutonico autore in tutta la sua germanosità, qui avete pane e companatico per i vostri denti.
Riuscirà a resistere per entrare nei migliori titoli dell’anno? Lo vedremo, nel frattempo vi consiglio di vedere l’On the Board, dove trovate i commenti di Doc e Canopus, che sono stati meno entusiasti del gioco del sottoscritto.
Ma questo Feld cos’altro ha fatto che posso trovare su Gioconauta:
- ha fatto scoprire la cittadina belga di Bruges
- ci portato la luce con i falò di Bonfire
- ha ricordato la politica statunitense con la rivoluzione del 1828
- ha profetizzato il futuro attraverso L’oracolo di Delphi
- ci fatto sedere al tavolo di Re Artù con Merlin
- ci ha guidato tra le campagne e i castelli della Borgogna
- ha indossato la toga con Roma e Roma II
- resi dei programmatori con Aquasphere
- rilassare tra le sabbie di Bora Bora e di altre isole
- vogato tra i canali di Venezia passando per Rialto