Valley Hoopers: The Series – passa quella palla!
di Daniel “Renberche” | Valley Hoopers
Titolo | Valley Hoopers: The Series |
Autori | Emanuele Gemme, Ilaria Rizzini |
Lingua versione provata | Italiana |
Editore versione provata | Pick ‘N’ Roll Games Lab |
Altri editori | – |
Numero giocatori | 2 |
Durata partita | 45 – 120 minuti |
Anno pubblicazione | 2023 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Gestione mano di carte, costruzione del mazzo, simulazione |
Dipendenza dalla lingua | Indipendente |
Livello di difficoltà | Medio – alto |
Prezzo indicativo (in data recensione) | 59,90€ |
Il basket per chi è pigro ma forte di mano.
| Cos’è Valley Hoopers
Valley Hoopers: The Series è un gioco per due giocatori a tema basket (o pallacanestro che dir si voglia), dove viene simulato uno scontro tra due squadre, e dove il canestro sarà, non appeso al muro, ma rotolerà spesso sul tavolo. Gli autori sono Emanuele Gemme e Ilaria Rizzini per la Pick ‘N’ Roll Games Lab.
| Le Regole
Qui di seguito trovate un video dove fornisco una panoramica delle regole, in modo da farsi un’idea.
Gli elementi principali sono:
- Ogni partecipante ha un set di giocatori a disposizione da schierare, ognuno con un ruolo preciso e un’abilità specifica.
- I giocatori si alternano nei 4 periodi (round di gioco) che costituiscono una partita giocando carte dalle propria mano per arrivare a fare canestro e ottenere così i punti.
- Le due fazioni sono asimmetriche, hanno un’abilità specifica e le abilità dei singoli giocatori diversificate.
- Le carte possono essere potenziate inserendo dei fogli trasparenti sulle bustine (già incluse), questo durante le partite e in preparazione delle stesse.
- Ci sono diverse modalità di gioco, dalla partita breve al meglio di una serie.
| Impressioni
A livello di componentistica il gioco ha davvero tanto, nonostante stiamo parlando di un piccolo editore (Pick ‘N’ Roll Games Lab) nato per il gioco, quindi non un mainstream, ma non ha nulla da invidiare da una grande produzione.
All’interno infatti troverete le bustine per le carte, token personalizzati, fishes, i kit di potenziamento delle carte, tre plance di gioco, il tutto ben impacchettato sulla scatola, che presenta delle dimensioni molto ridotte nonostante il contenuto.
A livello di grafica lo stile utilizzato per le illustrazioni è molto deciso e riconoscibile, e può piacere o meno. Più problematico ho trovato il sistema di simboli utilizzati, che a mio parere poteva essere un po’ più curato e di più facile lettura.
Per quanto Valley Hoopers sia declinato in chiave fantasy come personaggi, il tema del basket lo si sente tutto. Almeno da un profano di questo sport, che si limita ogni tanto a vedere dov’è messa la Reyer Venezia.
Quest’aspetto è anche il suo limite, nel senso che certe scelte di design, fatte per rendere di più l’ambientazione, rendono il gioco non immediato a un primo approccio.
Il sistema dei fondamentali, dei punti e le dinamiche in campo sono molto legate alla simulazione di questo sport, quindi non si può dire che l’ambientazione sia stata appicicata sopra.
Nota per i profani come me: se non vi capacitate delle sigle PG, SP, etc. date un’occhiata qua.
Il regolamento, come il gioco, può risultare un po’ ostico all’inizio. Troverete tanti concetti da leggere, la spiegazione degli effetti, e non avrete subito alcuni dei concetti più generali. Ma una volta letto tutto, tra l’altro c’è in italiano, saprete tutto del gioco e vi risulterà anche abbastanza agevole risolvere eventuali dubbi.
All’interno ci sono anche dei comodi promemoria, cosa sempre gradita.
Il sistema che porta al tiro di dado principale, ovvero al canestro, è ben strutturato. Per arrivare alla fine c’è molto da ragionare, dalla scelta del giocatore o dei giocatori, la combinazione di carte con i fondamentali e la lettura dell’avversario che a sua volta potrà cercare di bloccare il nostro attacco.
Nel video mostro come il gioco abbia una base molto semplice, ma che poi sopra ci sia un impianto molto importante, con tanti dettagli. Per dire per ogni personaggio avrete: un ruolo, le statistiche per i tiri da 2, da 3, e da sotto canestro, le difese corrispondenti, gli effetti, le stastiche di blocco verticale e orizzontale…insomma tanta roba.
Bisogna tener conto conto che a tutto questo importante sistema, alla fine c’è sempre lui: il dado. Quindi ci sarà sempre la possibilità che una vostra mossa vada male o anche che l’avversario ve la blocchi. Personalmente non ho trovato questo elemento così problematico, visto che è una simulazione, però è un fattore che non si può non considerare.
L’interazione nel gioco è molto alta, in quanto si fa il possibile per bloccare le azioni dell’avversario, o perlomeno di rallentarne la corsa verso il canestro. Quindi preparatevi a fare delle combo incredibili e poi ritrovarvi a picchiare l’avversario.
Occhio ovviamente che poi regalate due tiri liberi.
Ogni partita è a se stante e si possono fare diverse combinazioni con gli effetti delle carte. In più sono previste delle espansioni con nuove classi da aggiungere a quelle del base. Comunque prima di riuscire a gestire per bene una ce ne vuole.
Essendo un gioco da due scala perfettamenteo (cit.)
Conclusioni
Valley Hoopers è un gioco abbastanza particolare, che richiede un certo impegno per iniziare. Imparare le regole, acquisire tutte le potenzialità dei giocatori, capire come gestire al meglio la mano di carte, sono tutti aspetti che lo rendono un po’ ostico per i primi turni, ma che poi si rivela molto più lineare una volta acquisite le dinamiche principali. Quest’aspetto c’è anche in giochi come Race! Formula 90, dove l’impatto iniziale ogni volta è un pugno in faccia, ma dopo qualche turno si scopre che il gioco scorre via quasi sempre liscio.
Un consiglio che posso dare è quello di giocare la prima partita, magari quando lo spiegate a qualcuno che lo gioca per la prima volta, di andare per gradi, senza spiegare abilità, tattiche e altri elementi subito, ma introdurli dopo ogni round di azione. Questo aiuterà molto a entrare nel meccanismo di gioco.
Il difetto principale è forse questa curva di apprendimento un po’ ripida, data anche dalle tante sotto-regole che sono presenti. Però la sensazione di andare a canestro c’è tutta, come anche dall’altra parte quella di fare di tutto per bloccare un’azione, o alzare il braccio in volo per bloccare la palla.
Insomma non posso che consigliarvi di provare questo gioco, sempre che non preferiate la pallavolo.