Mycelia / Videotutorial – Un gioco “rugiadoso” con funghi antropomorfi – Guarda&Gioca #14
di Davide “Canopus” | Mycelia / Videotutorial – Un gioco “rugiadoso” con funghi antropomorfi – Guarda&Gioca #14
Titolo | Mycelia |
Autore | Daniel Greiner |
Lingua versione provata | Italiano, Tedesco e Francese |
Editore versione provata | Ravensburger |
Altri editori | – |
Numero giocatori | 1-4 |
Durata partita | 45 minuti |
Anno pubblicazione | 2023 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Deckbuilding, puzzle game, gara |
Dipendenza dalla lingua | Indipendente dalla lingua |
Livello di difficoltà | Semplice, adatto a tutti |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Poco meno di 40€ |
Io non vorrei fare della facile ironia, già ci pensa il regolamento parlando di un gioco rugiadoso, ma avete notato anche voi che tra Mycelia, l’altro Mycelia su kickstarter, Mycelium, Mycology e Kinoko, in questo periodo i giochi a tema fughi sbucano proprio come… funghi?
Ironia a parte, forse il tema ha un suo fascino considerando che i funghi sono creature avvolte da un’aurea di mistero. Forse perché crescono in situazioni difficili, possono essere mortali… e possono trasformare le formiche in zombi (secondo videogiochi e TV pure gli esseri umani). Nel caso di Mycelia ci troviamo anche davanti a funghi fantasy, guardiani della foresta, con aspetto antropomorfo e abilità speciali. Cosa si vuole di più? Un piatto di pappardelle!?!?
| Cos’è Mycelia?
Mycelia porta alla nostra attenzione due parole d’ordine. Una molto esplicita: deckbuilding. La meccanica per cui guadagniamo risorse per acquistare altre carte da aggiungere al nostro mazzo e renderlo più forte. Qualche purista del genere potrebbe obbiettare che in Mycelia le carte acquistate sono sempre disponibili per essere utilizzare nel turno successivo, cosa non proprio da deckbuilding. Ma direi che possiamo concedere un po’ di approssimazione alle definizioni e affermare a tutti gli effetti che Mycelia è un gioco semplice, livello family, con il deckbuilding.
La seconda parola chiave invece è implicita: puzzle game. Cos’è un puzzle game? Sono giochi in cui ci si trova davanti un enigma, uno stato del gioco diciamo, e dobbiamo risolvere la situazione ottimizzando le nostre azioni, portare il gioco allo stato “risolto”. Nel nostro caso il puzzle è far sparire tutte le gemme rugiada dalla nostra plancia, spostandole in un’apposita casella, usando le carte e prima degli avversari.
Mycelia appare l’unione di questi due concetti in un titolo semplice adatto anche ai giovanissimi… o almeno così dice la confezione.
| Come funziona
Ecco il video delle regole:
In sintesi:
- Lo scopo di Mycelia è svuotare la propria plancia da tutte le gemme rugiada prima degli avversari.
- Al suo turno il giocatore gioca 3 carte, di cui può anche ignorare gli effetti. Queste carte permettono di guadagnare risorse (foglie) per acquistare altre carte, muovere le gemme sulla propria plancia, eliminare gemme direttamente oppure eliminare carte dalla propria mano/mazzo degli scarti. Ovviamente sono presenti diverse combinazioni di queste azioni e variazione sul tema. Inoltre, alcune carte quando giocate danno dei vantaggi anche agli avversari.
- In qualsiasi momento del proprio turno è possibile spendere foglie per comprare carte disponibili da mettere in cima al proprio mazzo di pesca. Così come è possibile spendere risorse per utilizzare tessere azione bonus una volta per turno.
- Finito il turno il giocatore pesca 3 carte, rimpingua le carte acquistabili e controlla che non vi sia un certo numero di gemme nel tempio della vita (tutte le gemme eliminate dal giocatore finiscono su questo tempio). Se il tempio della vita è pieno si svuota e si lancia un dado che farà apparire nuove gemme nelle plance dei giocatori.
- Quando un giocatore svuota la propria plancia si conclude il round. Se alla fine del round un solo giocatore ha la plancia vuota viene proclamato vincitore, altrimenti si controlla a chi sono rimaste più foglie.
| Impressioni
A livello grafico Mycelia è ben realizzato e molto colorato, anche se in certi casi la simbologia non è di immediata lettura. Mi lascia perplesso il meccanismo del tempio della vita che appare una macchinosa struttura in cartoncino completamente inutile e inserita solo per catturare l’attenzione, per rendere il gioco “instagrammabile” in pratica. Ma complessivamente è scomodo e ingombrante, se fosse stato un tracciato da riempire sarebbe stato molto più comodo e pratico.
Le regole si spiegano in un attimo, il gioco in sé vive di rendita per la sua semplicità, che però lo rendono un puzzle game velocissimo e non banale. Noto che si prova una grande soddisfazione nell’ottimizzare le mosse per riuscire a svuotare la propria plancia prima e meglio degli avversari. Certo, la riga delle carte, detta bosco, dove eseguire il deck building è fortemente influenzata dalla fortuna, ma sono presenti meccanismi per cui è possibile cambiare tutte le carte del bosco con una spesa molto contenuta. Mycelia è di fatto una gara contro gli avversari dove ogni giocatore cura il proprio orticello, ma lo deve fare più rapidamente degli altri. È presente qualche interazione sulle carte, ma non eccessivamente pesante, quasi non ci si accorge che c’è, e sempre mirata a dare vantaggi agli altri indistintamente. In pratica, grazie a questo espediente, la scalabilità è perfetta.
Qualcuno mi ha fatto notare che le tessere azione sono inutili perché troppo costose, non sono d’accordo, secondo me è solo che si devono tenere per massimizzarne l’effetto verso fine partita: io le utilizzo sempre e ho un’ottima percentuale di vittorie sia in gruppo che in solitario, coincidenza? Io non credo! Piuttosto, sono rimasto un po’ deluso dalla longevità. Paradossalmente vi sono 8 configurazioni di partenza possibili per le plance dei giocatori, con le stesse plance che sono doppia faccia, eppure si ha la sensazione di correre a fare la stessa cosa. Anche le 100 carte, gira e rigira ripropongono spesso gli stessi pattern di azione, forse sarebbe stato interessante inserire degli ostacoli casuali sulle mappe, o comunque un qualcosa che aumentasse la percezione di diversità da una partita all’altra. Obbligatorio giocare con l’espansione nel tentativo di mitigare questa impressione.
Veniamo alla modalità in solitario, si tratta di un giocatore automatico, un bot, che potrebbe essere tranquillamente inserito anche nelle partite a più giocatori dato che anche il bot gioca letteralmente per conto suo. Mi ha confuso il fatto che il regolamento parlasse di una sfida complessa, io l’ho trovato semplice da battere, ma la cosa è risolvibile eliminando gemme dal suo pool di gioco. Anche le mosse del bot risultano un po’ ripetitive, forse perché limitato a 6 tessere azione di cui alcune riportano le stesse azioni con sfumature diverse, in pratica pure il bot finisce per fare sempre le stesse cose.
Molti “colleghi” mi hanno presentato Mycelia con un gioco family adatto per spiegare il deckbuilding ai neofiti o ai bambini. Io non sono d’accordo, o meglio, certamente può essere utilizzato per questo scopo, ma in realtà il deck building appare semplificato perché non è il focus del gioco (anche se il regolamento sembra sottendere questo). Io ho vissuto Mycelia come un puzzle game di velocità, una gara di rapidità contro gli avversari dove è necessario un rapidissimo rush per risolvere il puzzle prima degli altri. È chiaro che in questa ottica un deck building corposo e complesso avrebbe appesantito il gioco. Come amante dei puzzle game non mi è dispiaciuto, ma avrei decisamente preferito una migliore longevità e una modalità solitario più sfidante e meno ripetitiva.