W1815 – Recensione
Titolo | W1815 |
Autore | Hannu Uusitalo |
Lingua versione provata | Inglese |
Editore versione provata | U&P Games |
Numero giocatori | 1 – 2 |
Durata partita | 10-20 minuti |
Anno pubblicazione | 2015 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Open Drafting, puzzle game |
Dipendenza dalla lingua | Nessuna |
Prezzo indicativo (in data recensione) |
25€ – 35€ – attualmente di difficile reperibilità, si deve andare su l’usato |
Datemi la notte! Oppure un dado, un quarto d’ora e un po’ di fortuna!
W1815 è un gioco per uno o due giocatori, che andranno a rivivere la Battaglia di Waterloo, combattuta il 18 giugno 1815. Si tratta di un wargame leggero, un filler dalle regole semplici ma che permette nel suo piccolo di raccontare la battaglia anche, e soprattutto, a chi non è esperto di giochi.
L’autore è Hannu Uusitalo, già autore di FUBA (un titolo a tema calcistico che spero prima o poi di provare) e del più recente Helsinki 1918: German Intervention in the Finnish Civil War, titolo sicuramente più di peso; la casa è la U&P Games.
Il gioco esiste solo in inglese, e attualmente non è di semplice reperibilità, si deve un po’ maneggiare nel mondo dell’usato. In alternativa vi è il sito del produttore, ma i costi sono abbastanza elevati.
| Ambientazione
Una delle più famose battaglie della storia è la Battaglia di Waterloo, combattuta dall’esercito francese comandato da Napoleone Bonaparte, contro la Settima coalizione, composta da inglesi, prussiani, e soldati provenienti da altre nazioni, comandata da Arthur Wellesley, duca di Wellington.
Fu l’ultima grande battaglia combattuta da Napoleone, il 18 giugno 1815 (il giorno successivo si concluse la campagna con la battaglia di Wavre, che non ebbe però alcun esito significativo). La sconfitta ottenuta è divenuta sinonimo di disfatta.
Ma le gesta del condottiere corso rimasero nella Storia e la possibilità di rivivere le sue battaglie rimane ancora oggi un classico nei ben più tranquilli tavoli dei giochi da tavolo.
Se volete saperne di più suggerisco il libro La battaglia. Storia di Waterloo, del Prof. Barbero, o il mitico documentario di Piero Angela Speciale SuperQuark: le otto ore di Waterloo.
E aggiungo qui invece, una ricostruzione di un momento della battaglia fatta con i Lego:
| Setup e materiali
È bene precisare che la produzione è molto minimale, non aspettatevi tabelloni montati o altro, qui è tutto ottimizzato per far stare i componenti in un inserto che è anche il regolamento.
Posizionare la plancia di gioco al centro del tavolo, questa raffigura una tipica mappa da battaglia stilizzata, ovviamente in questo caso il soggetto è l’area attorno a Waterloo. I giocatori mettono le proprie truppe negli spazi appositi, il francese (il blu) nell’area a sud, mentre gli alleati (rosso) nell’area a nord. Tre cubetti blu andranno a formare la Grand Battery, mentre due cubi rossi nelle fattorie di Hougoumont e La Haye Saint; Plancenoit invece è sotto il controllo francese.
I prussiani sono ancora in marcia, e non sono subito presenti nell’area di gioco.
Un cubetto bianco va posto nel primo spazio di tre riportante la fase del giorno (Midday) mentre due cubi dei rispettivi colori vanno posti sui tracciati del Morale.
Infine, ogni giocatore dispone il suo set di carte, sotto l’area di gioco. Queste vanno poste su un lato preciso, potranno in seguito essere voltate. Le carte rappresentano i tre comandanti (Napoleone, Wellington e Blucker) e i diversi corpi d’armata.
| Il Gioco
Una partita a W1815 non ha un numero prestabilito di round ma terminerà nel momento in cui viene attivata una condizione di fine gioco. In ogni round giocherà sempre prima il Francese, poi la controparte inglese e i loro alleati, infine vi è una fase di verifica (detta fase Tempo).
La sequenza di attivazione segue questi passi:
1. Il giocatore sceglie quale corpo d’armata o comandante attivare, in pratica quale carta utilizzare.
2. Tira un dado.
3. Verifica i risultati sulla carta scelta, applicando gli effetti previsti.
4, Si esegue un eventale test di Rotta, per verificare che il gioco non finisca con una sconfitta da una delle due parti.
I risultati che possono uscire hanno come possibili effetti la rimozione di qualche divisione (FC, AC) che potrà essere amica e/o nemica, l’abbassamento del morale (FM, AM), la conquista di qualche area specifica (per esempio con un risultato di 5 o 6 d’Erlon e il suo corpo d’armata conquisterà Hougoumont). Le divisioni rimosse vanno nell’apposita tabella presente al lato del tabellone, e potranno causare un tiro di dado per un’eventuale rotta dell’esercito (RT). Questo tiro va comparato col morale, e se il risultato sarà più alto del valore di quest’ultimo si avrà la sconfitta.
È importante notare come ogni singola carta attivi effetti differenti, e abbia come obiettivo corpi d’armata differenti. Inoltre, in certi casi, presenta degli effetti di risposta a quelli dell’avversario. I prussiani sono una carta particolare, e man mano che la partita avanza il giocatore alleato potrà far entrare le truppe nere dalla sua parte (e il francese potrà gridare “Dov’è Gruchy?!“). Gli alleati hanno una carta specifica che permette di annulare il tiro del francese utilizzando le riserve, etc. Anche la conquista delle diverse aree strategiche potrà potenziare l’effetto di alcune carte.
La partita terminerà nel momento in cui l’armata di un giocatore andrà in rotta, attraverso il controllo col dado o semplicemente quando una divisione occuperà l’ultimo spazio rimanente sulla tabella.
Nella versione in solitario si avrà la possibilità di giocare solo col francese, e nella fase dell’alleato si seguirà uno schema fisso di attivazione a seconda delle mosse fatte.
| Impressioni
La grafica del gioco mi piace davvero molto, tipica per questa tipologia di wargame. A livello di componentistica il prodotto è minimale, non vi è una vera scatola ma più un contenitore, comunque curato, la plancia non è super rigida come quella dei tabelloni standard, ma il cartoncino è più spesso di un semplice foglio.
Segnalini e dadi standard. Le carte sono molto belle e curate.
Segnalo che alcune carte erano state corrette nella seconda edizione.
La simulazione è ridotta all’osso ma non per questo la battaglia non è ben rappresentata. I collegamenti tra i corpi d’armata, ci permettono di capire di più su quella che è stata l’evoluzione dell’evento. E noi come giocatori avremo la possibilità di cercare di fissarci su determinati obiettivi (per esempio come francesi fare di tutto per conquistare qualche fattoria) o piuttosto di rispondere alle offensive del nemico.
Il tempo è un fattore importante, come la storia racconta.
Inoltre troveremo una breve descrizione di tutte le carte, e questo ci aiuterà a focalizzare meglio alcuni aspetti militari magari poco noti.
Le regole sono semplici, anche se magari qualche istruzione scritta meglio non sarebbe guastata; complessivamente è fatto bene.
W1815 è un gioco molto semplice, che non lascia grandi spazi di manovra ai giocatori. Questo non è necessariamente un male, nella suo semplicità vuole essere un filler e non simulativo da quattro ore con analisi dei terreni, tabelle o altro. Rende al meglio se giocato più volte di seguito, magari provando diverse strategie.
Il punto più dolente è l’impatto della fortuna, che è davvero molto alto. Sarete voi a decidere chi attivare, ma se il dado non vorrà essere dalla vostra parte, come il fango contro Napoleone, potrete farci ben poco. Se posso spezzare una lancia a favore del gioco, tenete conto che fatta una partita molto probabilmente ne vorrete fare un’altra (Flora non è molto d’accordo con questa affermazione temo).
La modalità in solitario gira molto bene, personalmente la trovo interessante per provare diverse strategie, visto che nei fatti, il bot farà sempre le stesse mosse, quindi potreste cercare di vincere una volta assaltando Hougoumont, un’altra bloccando i prussiani e così via.
Ovviamente qui c’è tanta interazione diretta, è un wargame dopotutto!
Longevità media, soprattutto se si cambiano le fazioni.
Il gioco gira bene sia nella sua versione in solitario che in due giocatori.
| Conclusioni
W1815 è un wargame davvero light, dalla durata di un filler e adatto a tutti, forse non a chi proprio il dado non lo può soffrire. Personalmente una delle cose che più apprezzo del gioco è la semplicità in cui permette di fornire un’introduzione alla Battaglia di Waterloo davvero con poco.
Un gioco di recente uscita che riprende le meccaniche qui descritte è Saladin, di recente pubblicazione anche in italiano.
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Regole semplici e immediate | Impatto della fortuna molto presente |
Narrazione della battaglia efficace | Simulazione ridotta e non estremamente dettagliata |
Solitario facile da gestire | Il solitario ha uno schema fisso |
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