Framework – Recensione

di Daniel “Renberche” |  Framework

Titolo Framework
Autore Uwe Rosenberg
Lingua versione provata Inglese
Editore versione provata Pegasus Spiele
Altri editori
Numero giocatori 1 – 4
Durata partita 15 – 30 minuti
Anno pubblicazione 2022
Altri titoli
Meccaniche Piazzamento tessere, puzzle game
Dipendenza dalla lingua Nessuna, gioco indipendente dalla lingua
Prezzo indicativo
(in data recensione)
30-35€

Ormai ho la notifica sul telefono per ogni gioco nuovo di Uwe Rosenberg, sia per i cinghiali per questo filone di piazzamento tessere inaugurato con Nova Luna. Qui è il turno di Framework, gioco sempre da uno a quattro giocatori, dove saranno gli incastri di mattoni, legni e corde a far sudare i giocatori fino all’ultimo token.

| Ambientazione

Gioco completamente astratto.

| Setup e regolamento

Ogni giocatore prende tutti i 22 token di un colore scelto, che saranno gli obiettivi da soddisfare. È possibile ridurre la lunghezza del gioco (consiliabile solo per le prime partite o se avete un treno da prendere) prendendo quattro token in meno.  Tutte le 120 tessere vanno riposte nel sacchetto che andrà al giocatore scelto come primo.

Le tessere, elemento principale del gioco, sono di cinque diversi tipologie, e vanno da non aver alcuna cornice raffigurata, a quelle con una, due e tre cornici di colori diversi attorno. All’interno riportano l’indicazione degli eventuali task da soddisfare richiesti per quella tessera.

| Come funziona

Per vincere a Framework bisogna essere i primi a piazzare tutti i propri token davanti a sé. Le fasi di gioco sono le seguenti:

  1. Il giocatore col sacchetto pesca tante tessere quante il numero di partecipanti più una addizionale; questa selezione di tessere è detta Offerta.
  2. In ordine di turno ogni giocatore sceglie una tessere di quelle presenti sull’Offerta e la aggiunge nella propria area. La tessera deve essere ortogonalmente adiacente a una già presente.
  3. Il primo giocatore riceve la tessera rimasta che dovrà posizionare come la prima sulla propria area, e passare il sacchetto al giocatore successivo.

Durante ogni round è possibile completare uno o più task. Questi sono completati nel momento in cui ci sono abbastaza tessere ortogonali collegate, che soddisfano quanto riportato sulle tessere.  Per segnalarne il completamento, si pone sopra un token del proprio colore.

Come scritto sopra il primo o la prima a finire tutti i token vince la partita.

Framework può essere giocato anche in solitario, in questo caso si pesca solo una tessera per volta, e questa può essere messa in riserva, fino a un massimo di due. L’obiettivo ora non è più soltanto quello di mettere giù tutti i token ma anche di evitare di creare una struttura troppo allargata, infatti si dovrà ricostruire un quadrato 5×5 e togliere un punto per ogni tessera posta al di fuori.

| Impressioni

Non c’è molto da dire sui materiali, tutto rientra nella norma (tessere, segnalini), l’unico elemento caratterizzante è il sacchetto ricamato. A livello grafico le tessere non spiccano particolarmente come vivacità dei colori, ma va detto che sono state curate in modo tale da essere leggibili anche da persone daltoniche, avendo forme distinguibili.

Nessuna è un gioco astratto.

La struttura è abbastanza chiara, viste anche le regole semplici, forse qualche precisazione in più per casi particolari non guastava, ma son dettagli davvero minimi.

La meccanica di base è molto semplice e i giocatori devono da una parte cercare di pianificare una struttura in modo da poter essere pronti a soddisfare quanti più obiettivi possibili. Un fattore però decisamente impattante è la pesca delle tessere che rende il gioco molto più tattico e in certi momenti un po’ frustrante. Credo che si debba il più possibile creare una struttura che sia il più possibile flessibile, per soddisfare quante più tipologie possibili di obiettivi, magari tenendo d’occhio gli avversari per far si che non scappino troppo.

Personalmente cerco di espandere le tessere in direzioni più o meno fisse per tipologia per poi farle convergere. Abbastanza fastidiose sono le tessere senza simboli, valide solo per i Task, se pescate all’inizio o in sequenza continua.

Praticamente nulla, ognuno fa la sua struttura per i fatti propri. Il massimo è selezionare una tessera che può essere utile agli avversari ma il più delle volte non conviene molto.

Buona, le tessere e gli obiettivi sono molti e ogni partita prende una sua piega.

Ho fatto la gran parte delle partite in due giocatori finora ma il gioco scala bene anche nelle altre configurazioni. In più giocatori ci sono dei momenti in cui si ha una maggiore scelta ma di contrappasso le tessere circolano più velocemente. La modalità in solitario è abbastanza sfidante, quindi direi che può essere tranquillamente giocato in questa modalità.

| Conclusioni

Una domanda che sorge spontanea è su quanto il gioco sia simile ai precedenti, soprattutto Nova Luna e Sagani. Ovviamente c’è una base comune e rispetto al primo della serie, e probabilmente il migliore di tutti, ovvero Nova Luna, il gioco è meno profondo e più legato alla pesca delle tessere. Di contrapasso è più leggero e in generale più veloce e l’effetto partita di rinvincita si sente un po’ di più. Se vi state chiedendo se entrambi possono stare nella stessa collezione, state facendo la domanda alla persona sbagliata, visto che sono un appassionato sia dell’autore che di questi giochi, quindi la risposta sarebbe ovviamente affermativa. Scherzi a parte se questo genere vi piace i giochi hanno uno sviluppo differente, quindi danno esperienze di gioco differenti.

Ogni partita è diversa Senso di deja-vu
Regole immediate Grafica funzionale ma un po’ scarna
Interazione nulla Interazione nulla

Ora perché non trovare qualche altro gioco tra:

Renberche

German per vocazione e genetica, ma amante anche dei giochi storici. Gioca a tutto ma si lamenta quando c'è un dado da tirare. Conosciuto anche come il nauta polacco, data la passione per i giochi in tema Est Europa. La mia top 3? Agricola, Twilight Struggle, Race! Formula 90. La mia bottom 3? Unlock, Avalon e Intrigue. Perché una formica come logo? Ovvio perché adoro i giochi con le formiche (e anche api, ma dovevo scegliere). Dov'è Alkyla? C'è un articolo a riguardo. Extra: divoratore di libri, fanatico di F1, socio CICAP e web master di questo sito.

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