Mandala – Videotutorial e recensione – Guarda&Gioca #7
di Davide “Canopus” | Mandala – Videotutorial e recensione – Guarda&Gioca #7
Titolo | Mandala |
Autore | Trevor Benjamin, Brett J. Gilbert |
Lingua versione provata | Inglese |
Editore versione provata | Lookout Games |
Altri editori | Asmodee Italia, Funforge, 999 Games, Rebel |
Numero giocatori | 2 |
Durata partita | 20 minuti |
Anno pubblicazione | 2019 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Astratto, set collection, maggioranze |
Dipendenza dalla lingua | Nessun testo nel gioco |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Tra i 23 e i 30 euro per la versione inglese |
Nuova puntata di Guarda&Gioca, questa volta parlo di un astratto un po’ mascherato in quanto una blanda ambientazione è presente… beh, diciamo accennta. Ma soprattutto questa video spiegazione sarà un po’ più lunga della media: Mandala è un titolo con qualche dettaglio in più da chiarire e i videotutorial di questa rubrica non solo devono essere corti e concisi, ma soprattutto chiari ed esaustivi. Quindi ho sforato i canonici 5 minuti.
| Cos’è Mandala?
Mandala è un gioco di carte: 110 carte 70x70mm, come Power Grid, per gli imbustatori seriali.
I mandala sono rappresentazioni grafiche colorate dai più vari significati. Per molte culture orientali e per i buddisti hanno un valore spirituale e sono utilizzati nella meditazione, per altri sono splendide rappresentazioni artistiche. Per Carl Jung, uno dei fondatori della psicologia e della psichiatria, i mandala hanno addirittura un valore terapeutico e colorare le loro forme aiuta a combattere lo stress, rilassare la mente e stimola la creatività. Soprattutto, in più di un’occasione, i mandala sono stati utilizzati come soggetti di giochi in scatola e di carte (si pensi a Magic Mandala di qualche anno fa o al recente Mandala Stones), immagino sia per l’aspetto estetico che per il fatto che non passano mai di moda.
In questa nuova reincarnazione ludica dei mandala dovremo costruire dei mandala di sabbia per poi distruggerli e ricostruirli in un continuo ciclo di costruzione e distruzione. Che, da quel che ho capito, riflette quello che fanno i monaci tibetani nelle loro cerimonie in cui, al termine, l’opera d’arte, perché di questo si tratta, viene distrutta per rappresentare il non dover essere legati a cose materiali (come lo siamo noi giocatori verso i nostri giochi in scatola).
Ma se siete patiti dell’argomento mi spiace da subito smontare le vostre aspettative. Mandala è un gioco di maggioranze e raccolta carte per guadagnare veniali punti vittoria. Mandala dei mandala (permettetemi il gioco di parole) ha solo i colori sulle carte, che comunque posizionate sull’area di gioco non sembrano nemmeno lontanamente un mandala.
Giocherete carte contro il vostro avversario cercando sia di arricchire il mandala così da farlo valere più punti vittoria, sia di superare, per carte giocate nella vostra area, l’avversario così da essere i primi a poter raccogliere le carte in gioco quando distruggerete il mandala. Queste carte, a seconda di quando verranno raccolte e del loro numero, vi daranno punti vittoria.
| Come funziona
Ecco il video delle regole:
Riassumendo:
- Mandala è un gioco a punti.
- L’area di gioco si divide principalmente in montagna, dove tutti i giocatori possono giocare carte, e nei campi, che sono spazi personali del giocatore. Ogni mandala si compone di una montagna e dei due campi personali dei giocatori. Durante la partita si possono costruire fino a due mandala contemporaneamente.
- Al proprio turno, il giocatore può giocare una carta sulla montagna del mandala, così da guadagnare altre carte; giocare una o più carte nel proprio campo personale di un mandala, oppure scambiare carte di uno stesso colore con carte pescate a caso dal mazzo.
- Quando su un mandala sono presenti carte di tutti e 6 i colori, tenendo conto che ogni colore di carte può essere presente in una sola zona del mandala, si procede a distruggerlo. A turno, partendo dal giocatore che ha più carte nel proprio campo, si sceglie un colore di carte dalla montagna del mandala che si sta distruggendo e le si prendono per se.
- La prima carta di ogni colore, se non già presente, si piazza sul primo spazio libero a sinistra del proprio fiume, le altre carte vanno in una zona detta calice.
- Quando un giocatore termina il proprio fiume o si termina il mazzo di carte sabbia, la partita volge al termine e si calcolano i punti.
- Per ogni colore sul proprio fiume si contano le carte nel calice di quel colore e si moltiplicano per il valore di punti dati dalla posizione della carta sabbia sul fiume. La somma di tutte queste moltiplicazioni fornisce il punteggio finale.
| Impressioni
Non posso nascondere che dal punto di vista dei materiali resto piuttosto deluso. Le grafiche non sono nulla di eccezionale con immagini che sembrano più generate da un algoritmo che simula un caleidoscopio che richiamare dei mandala. La sensazione è quella di una grafica insipida e poco attraente. La parte più interessante sembra essere la tovaglia di gioco ma di cui non si sentiva per nulla il bisogno e stesa presenta molte pieghe che, anche se non influiscono sulla posizione delle carte, sono brutte da vedere. Pure il gioco apparecchiato non sorprende e non cattura l’occhio in modo particolare, dall’idea di un gioco di carte matematico dove l’efficienza della meccanica viene molto prima dell’aspetto estetico. Comunque la disposizione dei componenti durante la partita nulla ha a che fare con un mandala… se non leggeste il titolo del gioco nemmeno ci pensereste ai mandala. Almeno le carte sembrano piuttosto robuste.
Come già accennato, se siete patiti dei mandala o anche solo vagamente interessati all’argomento questo gioco non fa per voi. Le due righe di ambientazione sembrano descrivere le prime due righe lette al volo su wikipedia: ci si poteva impegnare un po’ di più e dare una connotazione più “culturale” al gioco data la vastità dell’argomento. Pure le posizioni in cui si piazzano le carte sull’area di gioco non ricordano assolutamente le artistiche geometrie dei mandala. Mandala è a tutti gli effetti un gioco astratto.
Il regolamento è scritto molto bene, con molte immagini e parecchi esempi di gioco, e in questo caso le regole non sono tante ma nemmeno così banali da spiegare. Forse c’è giusto qualche ripetizione di troppo.
Se a livello estetico Mandala delude, almeno si rifà con le meccaniche. Il gioco è dinamico, con pochissimi tempi morti, e presenta tante scelte strategiche interessanti.
Per esempio: conviene accrescere il valore di un mandala e aumentare la propria mano giocando carte sulla montagna oppure assicurarsi di essere i primi a scegliere colori da un mandala giocando carte sul proprio campo? In questo caso dipende molto dai colori presenti nel mandala e dal numero di questi. Se, per esempio, il numero di colori è dispari conviene lottare per prendere un colore in più, se è pari non è detto che questo sia conveniente. Paradossalmente, se si è già sicuri che l’avversario ci supererà su un mandala può convenire portare il numero di colori sulla montagna ad un numero pari. In ogni caso cercate sempre di partecipare alla distruzione e ripartizione di un mandala, non farlo spesso significa essere automaticamente fuori partita.
Connesso a questo aspetto è interessante la regola per cui non è sufficiente eguagliare il valore di carte giocate da un avversario per scegliere colori prima di lui, ma è assolutamente necessario superarlo.
Altro aspetto strategico è relativo alle due carte iniziali che vengono poste nel calice. Conviene prendere immediatamente quei punti collezionando subito quei colori nel fiume o cercare di massimizzare i punti che verranno guadagnati? Questa scelta dipende anche dal fatto che le due carte siano dello stesso colore oppure no. Se siete fortunati e vi arrivano due carte dello stesso colore potreste trasformarle in 8, 10 o 12 punti, valori molto significativi nell’economia di gioco. Qui la fortuna si potrebbe far sentire parecchio.
Infine, l’ultima scelta strategica riguarda il fiume, conviene mirare a completarlo prima dell’avversario o è meglio racimolare carte dello stesso colore per sfruttare al meglio i fattori moltiplicativi? Dipende sicuramente dal colore delle carte e dalla posizione di questo colore nel vostro fiume, moltiplicare un 4 o un 5 è sicuramente sempre un’ottima idea, per i valori più bassi dipende dalla vostra strategia e se avete il polso di quel che sta facendo l’avversario.
Un aspetto interessante di Mandala è che, al netto delle carte iniziali sul calice, è possibile tenere abbastanza sotto controllo quello che fa l’avversario il che trasforma la partita in un studiarsi e tenere a mente le quantità di carte raccolte di un dato colore. È un aspetto che aumenta la tensione di gioco.
Per quanto Mandala non abbia particolari aspetti che permettano di variare la preparazione della partita, la gran quantità di scelte e la sua dinamicità, unta al fatto che la durata e contenuta, danno una buona longevità e scarsa ripetitività tra una partita e la successiva.
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