On The Board #106 – Paleo
di Gioconauta | Paleo – On The Board #106
Titolo | Paleo |
Autore | Peter Rustemeyer |
Lingua versione provata | Italiano |
Editore versione provata | Giochi Uniti |
Altri editori | Z-Man Games, Devir, Arclight, Hans im Glück |
Numero giocatori | 1 / 4 |
Durata partita | 45 / 60 minuti |
Anno pubblicazione | 2020 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Cooperativo, gioco a scenari, scelta azioni simultanee |
Dipendenza dalla lingua | Abbondante uso del testo nel gioco |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Circa 40 euro |
Anno 10.000 AC, la fine del Paleolitico, noto anche come “età della pietra”, non si può nemmeno parlare di albori della civiltà, siamo proprio agli albori della razza umana. Un gruppo di umani dovrà sfidare un ambiente avverso e pericoloso, pieno di minacce e situazioni sconosciute; dovranno allargare la propria tribù, sopravvivere al freddo, procurarsi il cibo e scoprire nuove tecnologie… tutto questo per lasciare un segno del loro passaggio: disegnare un bellissimo mammut su un muro, che Banksy spostati, così che 12.000 anni dopo noi potremo ammirarlo in un museo. Quando si dice che le opere d’arte valgono di più dopo la dipartita del loro autore!
Io ci ironizzo, ma se ci pensate quella umana è davvero una storia affascinante ed incredibile.
Ma veniamo a questo nuovo On The Board dove Alkyla, Doc, Maledice e Canopus affronteranno Paleo, gioco cooperativo che punta proprio a far rivivere le difficoltà che gli uomini dovevano affrontare in quel periodo preistorico.
Ma in cosa consiste Paleo?
Ogni giocatore controlla un gruppo di paleolitici, ognuno caratterizzato da un proprio ammontare di punti vita e conoscenze tra combattimento, osservazione e destrezza. Tutti i gruppi fanno parte della stessa tribù e hanno lo scopo condiviso di disegnare questo super mammut nella parete della loro caverna prima di morire di fame e di stenti; cioè non riuscire a pagare i pesanti costi di mantenimento a fine round e guadagnare un numero sufficiente di segnalini teschio per cui il gruppo perde la partita.
Per far questo, ogni giocatore affronterà con il suo gruppo il proprio mazzo di carte, scegliendo ad ogni turno una carta tra le tre coperte davanti a sé e basandosi solo sulle informazioni presenti sul dorso di ogni carta. Ogni carta contiene una sfida da risolvere tramite le conoscenze del proprio gruppo, gli utensili in proprio possesso e l’aiuto da parte degli altri giocatori, spesso è infatti possibile evitare di eseguire l’effetto di una carta per aiutare un compagno. Le sfide possono consentire di accumulare risorse, costruire utensili, accrescere la propria tribù, formulare nuove idee, evitare di subire danni e interagire con le carte dello scenario.
In tutto questo, infatti, si aggiungono le carte scenario che prevedono di interagire, pagando dei costi o soddisfando determinate condizioni, per far avanzare una trama durante la partita che porterà a benefici utili per sopravvivere al gioco.
Ma banco alle ciance a buona visione.