10 Days in the USA e 10 Days in Europe – Recensione
di Davide “Canopus” | 10 Days in the USA e 10 Days in Europe – Recensione
Titolo | 10 Days in the USA | 10 Days in Europe |
Autore | Alan R. Moon, Aaron Weissblum | |
Lingua versione provata | Inglese e cinese | |
Editore versione provata | Broadway Toys | |
Altri editori | dV Giochi, Mandoo Games, Popcorn Games | |
Numero giocatori | 2 / 4 | |
Durata partita | 30 minuti | |
Anno prima pubblicazione | 2003 | 2002 |
Altri titoli | – | |
Meccaniche | Costruzione di percorsi, filler | |
Dipendenza dalla lingua | Giusto i nomi dei luoghi e degli stati | |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Circa 25€ per la versione in italiano |
Quando si dice che l’importante non è la destinazione ma il viaggio… di questa idea ne hanno fatto un gioco.
In questi due titoli, “fratelli” tra loro e appartenenti alla serie “10 Days in…”, 10 Days in the USA e 10 Days in Europe, vi troverete a costruire un percorso, un itinerario, in cui poco importa dove inizia e dove finisce, l’importante sarà che sia percorribile dai mezzi a vostra disposizione. Questo itinerario sarà composto si 10 carte, appunto i famosi 10 giorni di cui parla il titolo.
Se vi chiedete come mai parlo ora di questi boardgame, sappiate che dV Giochi ha annunciato la localizzazione in italiano di entrambi per aprile di quest’anno. Ma, e non lo dico per vantarmi (sto mentendo, lo dico esattamente per vantarmi), io li conoscevo già da prima e mi ero procurato una copia ormai 2 anni fa, allo Spiel, da un editore cinese, la Broadway Toys (motivo per cui le foto di questo articolo presentano elementi in doppia lingua cinese ed inglese).
La motivazione è piuttosto semplice, sono un amante dei viaggi e butto l’occhio su tutto quel che riguarda l’argomento in campo ludico… beh, quasi tutto, le reimplementazioni tipo “ruba mazzetto” con le bandiere ovviamente non mi interessano.
Se pensate che siano titoli sconosciuti sappiate che gli autori hanno un CV di tutto rispetto: passi Aaron Weissblum, il cui titolo più noto credo sia Celestia, ma sono certo che Ticket to Ride, di Alan R. Moon, lo conosciate tutti.
Ma bando alle ciance e zaini in spalla…
| Ambientazione
Nulla di specifico, dovrete girare gli Stati Uniti, in 10 Days in the USA, o l’Europa, in 10 Days in Europe. Che poi lo dice il titolo e il retro della scatola, il regolamento parte direttamente con l’elenco componenti.
| Materiali
Non so se chiamarle proprio carte, dato che dallo spessore e robustezza ci potrei tagliare una carota, quasi quanto le carte di Haven&Ale; infatti il regolamento le chiama tessere, ma io preferisco carte. Comunque 10 Days in the USA presenta 50 carte stato, una per ogni paese dell’unione, e 16 carte trasporto divise tra aerei e automobili. Invece 10 Days in Europe conta 52 carte paese, una per nazione tranne alcuni paesi che ne hanno due, e 19 carte trasporto divise tra aerei e navi.
Non che serva imbustarle, ma tutte le carte sono in formato mini american. Le carte stato riportano il nome dello stato e il disegno con nome del simbolo di quel paese: il Big Ben per l’Inghilterra e il Grand Canyon per l’Arizona giusto per fare qualche esempio. Infine, ogni stato e paese è caratterizzato da un colore individuabile dallo sfondo della carta.
Analogamente, per entrambi i giochi il tabellone riporta una mappa rispettivamente degli USA e dell’Europa, con indicati i nomi dei paesi e disegnati alcuni monumenti famosi. Ogni paese è colorato con lo stesso colore della carta corrispondente. Notate che nelle foto vedrete la doppia lingua cinese/inglese, ma sono certo che la versione italiana avrà una lingua sola :-)
Infine, entrambi i titoli sono muniti di organizer per piazzare in piedi una linea di 10 carte, con spazi numerati da 1 a 10 per indicare i giorni e di un porta carte per dividerle in 4 mazzi. Ogni organizer è diviso in due pezzi, ognuno dei quali ospita 5 carte, e c’è un organizer per giocatore.