Rosiconi e Spezie. Merv: the heart of silk road

Considerazioni

Premetto che le presenti impressioni si basano sulla lettura del regolamento. Quindi prima di poter dare, con cognizione di causa, un giudizio su eventuali strategie dovrò affrontare svariate giocate al tavolo.

Il tratto distintivo di Merv, rispetto ad altri titoli della medesima tipologia, è l’interazione esclusivamente positiva tra i giocatori (segnalata nel corso della recensione dalla presenza di un asterisco (*). Pertanto, risulta particolarmente adatto ai giocatori che ricercano un titolo con un buon livello di sfida, ma che non inasprisca gli animi di coloro che sono al tavolo.

La variabilità del titolo è data dal set up della cittadina di Merv (varierà il posizionamento delle singole azioni e, dunque, le possibile combinazioni attivabili) e dall’ordine di uscita delle carte carovana e delle carte contratto.

Fabio Lopiano è un designer giovane, di cui vi riporto la ludografia, con relativi link di BGG per coloro che vogliono approfondire i suoi lavori:

Il salto di complessità fatto con Merv è il primo banco di prova per l’autore e, al momento, sembra ripagarlo dato il voto medio di BGG (8/10).

La cura del comparto grafico è stata affidata alla mano inconfondibile di Ian O’Toole (tra gli altri, On Mars, Irish Gauge, Pipeline, Black Angel, Escape Plan e Lisbona), che personalmente trovo decisamente piacevole, nonché funzionale ad agevolare un gioco di complessità medio-alta.

La tematizzazione del titolo, tuttavia, non è così spinta, anzi. Non è stato indicato a cosa corrispondono i cubi risorsa (probabilmente per limare la curva di apprendimento) ed effettivamente il tema non spicca per originalità.

E’ presente una modalità solitario e una specifica per due giocatori. Mi soffermo su quest’ultima, visto che recentemente siamo tutti costretti a giocare in formazione ridotta. Normalmente, l’idea di dover imparare altre regole potrebbe scoraggiare anche il giocatore più assiduo.

In questo caso, le regole aggiuntive sono veramente poche (una decina di righe) e trovo che donino un ulteriore livello di complessità. Un giocatore sceglierà lo spazio azione ove posizionare il meeple maestro di un “dummy player” (giocatore fittizio) e l’altro giocatore quale sito di costruzione attivare. In tal modo, l’Autore è riuscito a compensare effettivamente l’unica parte del tabellone che potrebbe soffrire della mancanza di un numero di giocatori consistente, per la natura di interazioni richieste, senza appesantire il flusso di gioco.

Vi piacciono i giochi con interazione positiva? Avete raggiunto il Nirvana, giocando a Merv?

Alla prossima recensione,

Flora

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