Mapmaker: The Gerrymandering Game – Not Just Peanuts
di Daniel “Renberche” | Mapmaker: The Gerrymandering Game
Se ogni volta che ci sono le elezioni americane rimanete perplessi dalle mappe colorate, e dal fatto che i voti sembrano essere sempre l’ultima cosa che conta rispetto a collegi, distretti e grandi elettori (e forse vi chiedete pure a cosa servono i grandi elettori) un motivo ci sarà. Nel gioco in questione ne sveleremo uno. Buona lettura!
In Mapmaker: The Gerrymandering Game i giocatori andranno a disegnare delle ipotetiche mappe di collegi elettorali statunitensi, attuando così una pratica qui poco nota ma molto importante nel sistema elettorale americano. Il gioco è stato realizzato da Louis, Joshua e Becca Lafair per la Lafair Family Games (come avrete intuito hanno fatto tutto in famiglia). È stato finanziato con un progetto Kickstarter.
Numero di giocatori: 1 – 4
Durata: 30 – 45 minuti
Link al regolamento (inglese): click
| Ambientazione
Per chi non ne avesse mai sentito parlare del gerrymandering, si tratta di un metodo per disegnare i confini dei collegi elettorali maggioritari negli Stati Uniti, favorendo i candidati di un determinato partito piuttosto che un altro. Infatti chi ha la delega ha l’opportunità di disegnare le zone di voto quasi a piacimento, cercando in questo modo di ottenere quanti più distretti possibile, quindi conoscendo un po’ l’elettorato si possono aumentare notevolmente le possibilità di vittoria. Questo ha comportato la creazione di bislacche mappe, da qui il nome della pratica, derivante dal nome del suo ideatore, Elbridge Gerry. Se l’argomento vi incuriosisce in questo articolo è ben spiegato.
| Materiali e setup
Ogni giocatore scegli un partito tra: gli Elefanti rossi (repubblicani), gli Asini blu (democratici), i Porscopini gialli (liberali) e le Foglie verdi (verdi). Casualmente vanno distribuiti tutti i segnalini voto, riportanti un valore numerico da uno a dieci, sulla mappa includendo quello neutrale di valore nullo. In meno di quattro giocatori si riduce la sezione di tabellone utilizzata. Per quanto casuale, la distribuzione rappresenta le indicazioni di voto dei vari distretti ma non dovrebbe fornire un vantaggio a qualche partito.
Colui che più di recente ha partecipato ad una votazione inizia per primo.
| Come si gioca
In Mapmaker: The Gerrymandering Game, i giocatori si alterneranno a posizionare i loro token distretto per creare le proprie aree di voto. Il primo turno si metteranno rispettivamente 1/2/3/4 token (simili ai recinti di Agricola) in ordine di turno, mentre dal secondo round in poi ognuno posizionerà quattro token. È possibile collocare i confini del distretto in successione ad altri o sparpagliati sul tabellone, ma non è possibile collocarli sul bordo. Un distretto è rappresentato da un gruppo racchiuso di contee, massimo quattro per ognuno. Attenzione che se è possibile suddividere ancora un’area (perché in pratica contiene più di sette esagoni) questa non è considerata un distretto.
Quando si crea un distretto si procede col calcolo dei voti per ogni partito in quel gruppo di contee. Il giocatore che ne otterrà di più sommando i valori dei segnalini racchiusi lo vincerà e posizionerà l’apposito segnalino sopra, ad indicare che è il partito dominante in quell’area. In caso di pareggio sarà il giocatore che avrà chiuso il distretto a stabilire chi appoggiare e di conseguenza chi far vincere nell’area appena chiusa, sempre tra chi si contente la vittoria.
Quando l’intero tabellone sarà diviso in distretti il gioco termina, e il giocatore che avrà ottenuto più distretti è il vincitore.
In caso di pareggio si verifica chi controlla più distretti cosiddetti indecisi, indicati sul tabellone dal colore viola. Nel caso estremo di un ulteriore pareggio si fa ricorso alla Corte Suprema (Trump evidentemente non ci ha giocato) e vince il giocatore ad aver ottenuto le contee col minor numero di voti.
La versione in solitario presenta due modalità, una più semplice e una più per esperti. La prima è semplicemente un esercizio di creazione tracciati a partire da una mappa già costruita tra repubblicani e democratici. La seconda è un po’ più articolata e, sempre a partire da una mappa già costruita, si avrà l’obiettivo di fare più punti possibile.
| Considerazioni
Questo è Mapmaker: The Gerrymandering Game un gioco da tavola semplicissimo da imparare e che si presta a facili cattiverie al tavolo. L’interazione è indiretta ma risulta davvero forte, in quanto la competizione per le zone elettorali si gioca in un’unica mappa. Per quanto sia un gioco di fondo astratto l’ambientazione comunque emerge, in quanto sarà una lotta all’ultima zolla di terreno elettorale utile. Poi che la legge elettorale statunitense sia strana su questo non discuto. Il gioco sembra scalare bene, anche se in due diventa decisamente più controllabile che in quattro, per quanto possano nascere delle alleanze temporanee per gli spareggi che aumentano l’inimicizia al tavolo.
Come idea di gioco mi ha ricordato un po’ Terra Nova, anche se con modalità diverse, mentre tabellone e sistema di controllo della mappa di Coloni di Catan. Il titolo, presentato anche in un articolo del Washington Post è attualmente di difficile reperibilità in Europa, ma in attesa che varchi l’oceano potete provarlo da casa su Board Game Arena, dove è stato caricato a dicembre 2020. Post Scriptum: vi sfido a capire di chi è lo slogan utilizzato nel titolo dell’articolo.