Rumble Nation – Recensione

di Davide “Canopus” | Rumble Nation

Titolo Rumble Nation
Autore Yogi Shinichi
Lingua versione provata Italiano e francese
Editore versione provata Studio Supernova
Altri editori 77spiele, Hobby Japan
Numero giocatori 2 / 4
Durata partita Da 20 a 40 minuti
Anno pubblicazione 2017
Altri titoli Tenka Meidou
Meccaniche Gioco di dadi, piazzamento armate, maggioranze ad area, filler
Dipendenza dalla lingua Abbondante utilizzo di testo nel gioco
Prezzo indicativo (in data recensione) Circa 25€

L’arte suprema della guerra è quella di sottomettere il nemico senza combattere… ma lanciando dadi (più o meno “L’Arte della Guerra” di Sun Tzu).

Nel mondo dei boardgame di certo il Giappone ha il suo peso, sia per l’ambientazione, si pensi a Rising Sun o al recente Fuji, che come produzione, il discusso Tanto Cuore o il “famoso” Tokyo Highway. Oggi parliamo di un titolo che unisce questi due aspetti, opera del “almeno per ora” sconosciuto Yogi Shinichi, Rumble Nation ottiene il primo premio ai Game Market Awards del 2018 (tipo gioco dell’anno giapponese) e viene localizzato nel nostro paese da Studio Supernova. Il titolo è decisamente un filler dadoso di controllo del territorio tramite maggioranze che ci porterà ad impugnare le katane di signori della guerra nipponici. Una ricetta fatta di poche regole semplici per un astratto vestito con un’ambientazione ben conosciuta ai gamer, nel tentativo di realizzare un filler non banale, profondo ma immediato. Ci saranno riusciti? Vediamo…

| Ambientazione

Rumble Nation - DettaglioComplicata da individuare. Il problema è che manca un’introduzione all’inizio del regolamento e l’ambientazione è descritta tra il retro della scatola e i brevi cenni storici alla fine del regolamento, e con informazioni abbastanza frammentate. Per fortuna ci sono io a ricostruire il tutto! Siamo nel 1560, piena epoca Sengoku, una delle epoche più sanguinose del Giappone dove i nobili nipponici hanno fallito il tiro di diplomazia per riunire il paese e di sono tramutati tutti in signori della guerra. Voi sarete appunto signori della guerra che cercheranno di conquistare gli 11 castelli più importanti del paese nel tentativo di riunificazione. Nel regolamento si parla del fatto che gli 11 castelli sono gli stessi di quando fu combattuta la battaglia di Okehazama, effettivamente del 1560, ma immagino sia un riferimento storico a se stante perché questa battaglia riguarda solo due signori della guerra e combattuta solo nella provincia di Owari. Almeno bisogna dire che anche in quel caso lo scopo dei contendenti era la riunificazione del paese.

| Materiali

In una scatola contenuta la prima cosa che salta all’occhio è un tabellone con una vecchia mappa del Giappone. Diciamo che quello che è disegnato non sembra per nulla il Giappone, ma una volta la cartografia era quello che era (scherzo, non so dirvi se è una mappa reale o inventata). La mappa è divisa in province, alcune collegate tra loro da dei canali marittimi azzurro scuro, e ogni provincia contiene uno spazio circolare dove piazzare un gettone castello e una scritta in Giapponese che riporta il nome del castello. Per il resto, nella confezione di Rumble Nation troveremo:

  • Rumble Nation - ComponentiDadi: 3 dadi bianchi a 6 facce.
  • Armate o unità: 102 cubetti di legno in tinta unita: 18 per colore giocatore tra giallo, rosso, blu e nero e 30 cubetti bianchi neutrali.
  • Segnalini riferimento: 4 sagome di legno in tinta unita a forma di elmo nipponico per indicare il colore scelto dal giocatore.
  • Carte tattica: 24 carte formato europeo, le uniche componenti del gioco che presentano del testo e infatti ne abbiamo 12 in italiano e 12 in francese. Rappresentano le tattiche di guerra utilizzabili dai giocatori.
  • Segnalini castello: 11 dischetti numerati viola di grandi dimensioni e 11 dischetti numerati arancioni più piccoli, rappresentano i castelli e i punti vittoria se vengono controllati da un giocatore.
  • Segnalini katana: 4 segnalini grigio scuro numerati da 1 a 4 per indicare l’ordine in cui i giocatori passano.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.