ERA: Medieval Age – Recensione
di Alberto “Doc” | ERA: Medieval Age
Titolo | ERA: Medieval Age |
Autore | Matt Leacock |
Lingua versione provata | Inglese |
Editore versione provata | Eggert Spiele |
Altri editori | Cranio Creations |
Numero giocatori | 1 / 4 |
Durata partita | Da 45 a 60 minuti |
Anno pubblicazione | 2019 |
Altri titoli | – |
Meccaniche | Costruzione e gestione riserva di dadi, puzzle, City-building |
Dipendenza dalla lingua | Il regolamento e le tabelle Edificio e Disastri |
Prezzo indicativo (in data recensione) | Circa 60€ (versione italiana) |
Uscito da poco anche nella sua versione italiana sotto il marchio di Cranio Creations, ERA: Medieval Age è una delle novità che sono state proposte da Eggert Spiele durante l’ultima fiera internazionale del gioco ad Essen. Vista la mia passione per i City-building non potevo tornarmene a casa senza una copia in valigia e così eccomi qui a parlarvene dopo essermi goduto diverse partite sia con i mei gruppi di gioco che nella sua modalità in solitario.
| Ambientazione
L’ambientazione ci vede alla prese con la costruzione di una città nella Spagna medievale dove partendo dal suo bastione centrale dovremo svilupparne mura difensive, edifici per sfamare la popolazione e altri con cui far sviluppare nuove competenze e possibilità di progresso. Con un nobile alla guida di qualche contadino, dovremo mettere in piedi la nostra cittadella e rifornirla di quanto necessario per renderla sicura sia dagli assalti dei nemici che dalle sventure dell’epoca: malattie, incendi, brigantaggio e altro acora.
| Setup e regolamento
Nella fase di setup vengono poste al centro del tavolo le diverse tipologie di edifici, i relativi dadi, e gli indicatori di fine partita (ovvero una serie di gettoni bianchi con X rossa da un lato che verranno girati man mano che i gruppi di edifici si esauriranno). Ogni giocatore riceve la propria plancia di gioco, gli indicatori dei vari tracciati (risorse, punti cultura e disastri), un torrione centrale, una fattoria, tre mura cittadine, tre case e un numero variabile di terreni aridi (improduttivi) in base al numero di giocatori. Ognuno piazza il torrione al centro della propria plancia di gioco poi liberamente può posizionare il resto degli edifici per creare la sua cittadina di partenza. Quando tutti hanno svolto tale attività si è pronti ad iniziare il gioco.
| Come funziona
Una partita ad ERA: Medieval Age si svolge lungo una serie di turni che si ripetono fin tanto che le condizioni di fine gioco non si realizzano, ovvero l’esaurimento di una serie di tipologie di edifici basate sul numero di giocatori al tavolo.
Il turno di gioco si suddivide in sei fasi così sviluppate:
- Lancio di dadi (Roll): ogni giocatore lancia la propria riserva di dadi per determinare i risultati con cui affronterà il turno di gioco. Ha fino ad altri due rilanci per tentare di modificare i risultati che non vuole conservare. Le facce di dado che mostrano un teschio non possono essere rilanciate (salvo regole speciali di alcuni edifici).
- Raccolta risorse (Collect): Si collezionano le risorse derivanti dal lancio dei dadi e dalle costruzioni che ne forniscono (come fattorie e falegnamerie) riportando i valori sugli appositi indicatori della propria plancia di gioco.
- Sfamare (Feed): Per ogni cittadino (dado) posseduto deve essere spesa una unità di grano per il suo mantenimento. Se non se ne hanno a sufficienza la differenza viene indicata nel percorso dei punti negativi (tracciato disastri).
- Disastri (Disasters): Ogni giocatore conta i teschi visibili sui propri dadi e applica gli effetti dell’eventuale disastro che si attiva in base alla apposita tabella. I disastri possono colpire uno o più giocatori in base all’effetto attivato.
- Costruzione (Build): Per ogni martello visibile sui dadi e possibile costruire un edificio spendendo le risorse richieste. Se non si dispone di martelli, non è possibile costruire alcuna struttura.
- Estorsione (Extort): Ogni giocatore che abbia più spade (o che superi il numero di scudi) di un altro ruba una risorsa da chi ne ha di meno. A parità di spade nulla accade. Chi ha scudi può difendersi ma non esigere tributi.
Quando il turno termina se sono realizzate le condizioni di fine partita, questa si conclude e si va al conteggio finale. Viceversa il prossimo giocatore in senso orario diventa il primo e si procede con un nuovo turno.
I punti si conseguono dagli edifici, dai punti cultura accumulati (tramite alcuni determinati dadi) e dagli edifici speciali che consentono di accedere a dei bonus di fine partita. Vi sono inoltre bonus per il più grande agglomerato murato e per il maggior numero di punti cultura. Sono infine da detrarre i punti disastro. La somma di tutto questo determina il vincitore.
| Impressioni
Materiali ben fatti e colorati. Grafica gradevole con tinte a pastello e simbologia chiara nei riassunti degli schermi giocatore. Forse solo la plancia in plastica gialla risulta un po’ discutibile come colore ma è una questione di gusti.
Grafica, componentistica e in parte anche le meccaniche di gioco permettono al tema di emergere e di non essere un mero contorno fra tanti possibili. Bene per questo il lavoro di adeguamento alla cornice del gioco. Certo non aspettatevi chissà che profondità, ma per un city-building dal mio punto di vista è ammirevole.
Chiaro, ben scritto e sintetico non mi ha dato adito a qualsivoglia dubbio. E’ corredato da esempi che spiegano bene i concetti espressi. Più che promosso.
ERA: Medieval Age ci porta in tavola un city-building che trovo originale. Se il perno del gioco è la creazione e la gestione della nostra riserva di dadi\lavoratori, la parte di puzzle game data dalla plancia e dagli edifici alla Tetris si integra bene creando una amalgama senza spigoli o note stonate. Proprio questa seconda caratteristica rende il titolo molto “libero” nella edificazione del proprio borgo medievale dando ai giocatori la possibilità di sbizzarrirsi e provare partita dopo partita varie soluzioni possibili. Da questo punto di vista posso dire che la longevità non gli manca di certo. Anzi le combinazioni possibili fra dadi, edifici e rischi che ci si vuole assumere durante la costruzione, danno veramente una gran varietà di opzioni strategiche che sono difficili da esaurire.
Di contro, soprattutto durante le prime partite alcune strutture sembrano avere una marcia in più come la falegnameria o gli edifici clericali (chiese e monasteri). Grazie alle risorse che elargiscono e alla loro capacità di manipolare i dadi possono fare la differenza durante la partita. Altra considerazione da non trascurare è quella di non temere la fame dei propri cittadini. Avere una buona riserava di dadi consente di ottenere molte e più variegate risorse. Quindi meglio prendere qualche punto negativo di fame e avere qualche dado in più con cui produrre azioni e risorse che il viceversa.
Altra nota di attenzione è l’aleatorietà. I giocatori dovranno scegliere la propria strada per mitigarla e imbrigliarla al meglio così da ottenere le azioni e le risorse desiderate. All’inizio non sarà facile ma turno dopo turno le cose diventeranno più gestibili e la partita più controllabile. Cosa inversamente proporzionale invece sarà la questione dei disastri che con l’aumentare dei dadi in gioco si faranno più presenti anche se, a mio avviso, mai particolarmente fastidiosi.
Nonostante sia il classico gioco in cui ognuno costruisce il proprio orticello con interazione indiretta dove sottrarsi edifici, ERA: Medieval Age grazie alle fasi Disastri ed Estorsione permette anche l’interazione diretta rendendo il gioco meno “solitario di gruppo” di quanto possa sembrare.
Come dicevo sopra, elevata. Le combinazioni che si possono mettere in campo sono davvero tante. La curiosità di provare nuovi modi di costruire la propria cittadella vi farà sperimentare sicuramente.
Ottima da 2-4 giocatori. Ma c’era da aspettarselo visto che il gioco vede ognuno impegnato a costruire sulla propria plancia. Benino il gioco in solitario che promuovo ma non a pieni voti.
| Perché ERA: Medieval Age?
In sostanza trovo ERA: Medieval Age un titolo ben confezionato, che regala una buona ora di divertimento. Lo trovo indicato anche per i giocatori occasionali, con cui ho avuto modo di testarlo, che lo hanno apprezzato sia per le meccaniche che per la componentistica. I giocatori più scafati si divertiranno a provare le possibili e variegate combinazioni date dal puzzle di edifici e dai set di dadi. Ottimo per chi ama la gestione de rischio, meno indicato invece per chi ama avere il controllo totale delle informazioni nel corso della partita. Per questi ultimi meglio guardare altrove o vivere il gioco a cuor leggero.