Counterfeiters | Recensione

| Impressioni

Se i materiali sono di ottima fattura, basti pensare alla sensazione tattile che si percepisce toccando le banconote reali e quelle false, davvero un dettaglio esaltante, non si può dire lo stesso della veste grafica. I colori sono decisamente troppo psichedelici, con un po’ di confusione nella lettura di alcuni spazi azione, tipo il mercato nero. I personaggi raffigurati come animali antropomorfi di certo sono funzionali per le pedine in legno, ma a livello grafico mi dicono poco, con il leone marino e il cervo pure un po’ brutti da vedere. Decisamente belle le bustine che rappresentano i conti ai caraibi. Aspetto che mi infastidisce è la difficoltà di chiudere la scatola, che comunque tenta di esplodermi in faccia tipo pentola a pressione nel momento in cui la metto in piedi o su un lato.

Delineata ottimamente, non tanto nell’introduzione al gioco, ma apprezzo molto il fatto che ogni azione trovi una giustificazione ambientativa. Non riesco nemmeno a pensarlo come un astratto. Il tema appare molto originale.

Per quanto il regolamento possa essere ben realizzato, Counterfeiters è un filler con delle regole piuttosto semplici, per nulla difficili da spiegare. Si tratta di un foglio A4 ben illustrato, spiegato e ricco di esempi. Non dovreste avere dubbi. Molto rapido da imparare anche per neofiti.

Counterfeiters - DettaglioLe meccaniche di Counterfeiters sono ben amalgamate con “poche” azioni ma tutte perfettamente bilanciate e unite tra loro in un buon titolo di ottimizzazione dei piazzamenti e di timing. Sarà infatti fondamentale capire quando accelerare sul tracciato della polizia e far scattare particolari eventi, soprattutto il padrino. Comunque abbiamo uno spazio per stampare il denaro falso e due per trasformarlo in denaro reale: con un trade off tra la possibilità di cambiare poche banconote par maggiore denaro, con la sicurezza di far avanzare la polizia, oppure cambiare molte banconote ma con una resa decisamente minore e vincolata alla qualità delle banconote che si cambiano. Gli eventi, scanditi dal percorso della polizia, che è anche il timer di gioco, hanno un peso decisivo e mirano a ridurre o eliminare l’azione di cambio del denaro più redditizia, ossia il supermercato, così da costringere i giocatori ad evolvere in qualche modo il proprio impianto di stampa. Non mancano però le vie di fuga, grazie ai locali o alla possibilità di puntare sulla quantità delle banconote false piuttosto che sulla qualità, avere tante stampanti è sempre una buona cosa. Così come non mancano, inoltre, le azioni di crescita, il mercato nero, quelle di protezione dagli eventi nefasti, l’aeroporto, e la via di fuga se si hanno finito le opzioni o per temporeggiare, la frode fiscale. Le strategie perseguibili non sono tantissime in effetti, ma da una partita ad un’altra è possibile sperimentare o scegliere quella più aderente alle condizioni di gioco. Non soffre dell’impatto della casualità, ma influisce tantissimo il gruppo di gioco: se siete troppo propensi ad un gioco solitario e temporeggerete troppo per evitare il padrino, a fine partita non vi basteranno le banconote nella scatola e potreste trovare la partita poco esaltante; se invece giocate con giocatori troppo scatenati sarà ben difficile eseguire una pianificazione adeguata. Questo è dovuto anche al fatto che il tabellone è piuttosto stretto, quindi se si corre sul tracciato della polizia probabilmente almeno un giocatore non riuscirà a riciclare il proprio denaro o a metterlo in salvo ai caraibi. Ultima nota sono le carte mercato nero, in particolare i locali offrono la possibilità di costruire dei motori di cambio molto potenti, soprattutto se un giocatore riesce ad acquistarne molti, mentre l’avvocato è un po’ un azzardo: a fine partita può darvi un importante boost, come potrebbe capitarvi che proprio lo spazio che vi serve non è disponibile.

Counterfeiters offre elevatissima interazione indiretta. Ma i giocatori dovranno capire piuttosto in fretta che la chiave che influenzerà la partita non è solo il accaparrarsi carte e spazi azione per primi, quando anche lo scorrere del tempo nel percorso della polizia e far scattare gli eventi al momento giusto. Questo aspetto viene fortemente influenzato dalla tipologia di giocatori che compone il gruppo di gioco. Mi sono capitati gruppi di gioco dove si faceva di tutto per non far arrivare la pedina della polizia sul padrino, inutile dire che sono partite che possono risultare troppo tranquille, almeno relativamente.

Counterfeiters non offre un elevatissimo ventaglio strategico, anche tenendo conto dell’attenuante che è un filler. Diciamo che ci sono due o tre strade maestre con alcune variabili possibili. Mi sono capitati giocatori che a fine partita hanno commentato che non riuscivano ad immaginare di eseguire una strategia diversa. Forse è una considerazione un po’ eccessiva, sicuramente, ma rende l’idea. Questo aspetto non indica certamente longevità elevata.

Ho avuto modo di provare Counterfeiters diverse volte in qualsiasi numero di giocatori. Forse in 3 giocatori, rispetto a 4, il tabellone appare più spazioso, ma la partita durerà meno turni. In 2 mi ha soddisfatto molto perché bilancia benissimo la riduzione di giocatori rendendo molto stretto il tabellone e diminuendo drasticamente il numero di turni, non appesantendo il flusso di gioco dall’aumento di controllabilità delle mosse dell’avversario.

| Perché Counterfeiters?

All’inizio era decisamente più no che si. Il fatto è che non mi sono mai piaciuti i giochi in cui si impersonano criminali. Nessun motivo morale, semplicemente una questione di gusti personali. Se poi ci mettiamo anche una grafica e delle scelte estetiche che non mi sono per nulla piaciute non si capisce come ci sono finito a giocarci. Il fatto è che mi sono fidato dei commenti di chi lo ha provato all’ultima Play e della descrizione di una meccanica che sembrava allettante. Dopo il più classico degli acquisti al buio, Counterfeiters ha pagato la scommessa con un titolo semplice ma avvincente che si è fatto rapidamente strada nella mia ludoteca. Inoltre, cosa non rilevante, considerando il prezzo elevato, a mio parere offre un ottimo rapporto qualità (intesa sia per i materiali ma anche come divertimento nel giocarci)/prezzo, anche se non brilla per longevità.

Ottimi materiali, bellissima la sensazione tattile che si ha toccando la banconote reali e quelle false.

Scelta grafica piuttosto discutibile, sia nei colori che nei personaggi.

Ambientazione ottimamente delineata.

Fortemente influenzato dal gruppo di gioco.

Meccaniche ben studiate e amalgamate in una struttura molto dinamica.

Longevità non particolarmente elevata.

Buon rapporto qualità/prezzo.

Canopus

Giocatore per passione, german di vocazione, non dico di odiare la presenza del caso nei giochi ma io e la dea bendata abbiamo rotto molto tempo fa e non siamo rimasti proprio in buoni rapporti. Divoratore di fumetti, anime, serie televisive, giochi e soprattutto buon cibo; appassionato di viaggi e buon cibo; ho una natura curiosa e sono fiero di essere un ossessivo compulsivo (ma pure un po’ convulsivo) per schematizzazioni e analisi, oltre che… un amante del buon cibo. Ok, mi piace il buon cibo! Scrivo prevalentemente recensioni e sono specialista delle moderne tecniche di management, come il pungolo elettrico, che utilizzo con i nauti. Gioco come non ci fosse un domani!

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