Sagrada – Recensione
| Setup e regolamento
Il setup di Sagrada si risolverà verosimilmente in molto meno di 5 minuti. Consiste nel mettere tutti i dadi nel sacchetto, scoprire casualmente 3 carte utensili e 3 carte obiettivo comune. Poi ogni giocatore prende un obiettivo privato e due carte schema casuali, ne sceglie una ottenendo tanti segnalini favore pari al livello di difficoltà dello schema, infila la carta nella propria plancia vetrata e il gioco è fatto.
Il regolamento è molto corto e decisamente chiaro, le regole non sono molte e in 5 minuti con pochi esempi sarete pronti a giocare.
| Come funziona
La partita a Sagrada dura 10 round scanditi dal tracciato dei round. Ad inizio di ogni round il primo giocatore estrare dal sacchetto un numero di dadi pari al doppio dei giocatori più uno, per esempio 7 dadi in 3 giocatori, e li piazza sul tavolo. In senso orario ogni giocatore compie una delle due azioni, entrambe opzionali, in qualsiasi ordine: sceglie e piazza un dado e utilizza un utensile. Arrivati all’ultimo giocatore, riparte un nuovo giro ma questa volta in senso antiorario in cui nuovamente i giocatori svolgeranno una, nessuna o entrambe tra le due azioni (se state pensando a I Coloni di Catan fate bene). A fine round il dado che avanza, o uno dei dadi che avanzano se qualcuno ha scelto di non piazzare dadi, viene messo nella traccia dei round come contatore.
Per piazzare un dado si devono seguire particolari regole di piazzamento, alcune dettate dalla carta schema altre imposte dalla meccanica di gioco. In particolare:
- Le carte schema riportano degli spazi bianchi, in cui è consentito il piazzamento libero, e degli spazi con delle indicazioni che possono richiedere il piazzamento di un dado di un preciso colore o valore.
- In ogni caso due dadi dello stesso colore o valore non possono essere adiacenti in verticale od orizzontale.
- A parte la partenza, che può avvenire da qualsiasi casella a ridosso del bordo della carta schema, ogni dado deve essere piazzato adiacente ad un altro dado in verticale, orizzontale o diagonale.
Le carte utensile possono consentire di violare le regole di piazzamento o variare i valori dei dadi. Per fare qualche esempio, il “Pennello per Eglomise” consente di muovere un dado della propria vetrata ignorando le restrizioni di colore, o la “Pinza Sgrossatrice” permette di incrementare o decrementare il risultato di un dado. Per utilizzare gli utensili si devono utilizzare i segnalini favore: se nessun giocatore ha ancora utilizzato l’utensile vi si piazza sopra un solo segnalino favore, altrimenti due.
Al termine del decimo round si procede al calcolo dei punti. I segnalini favore ancora non utilizzati valgono un punto mentre gli spazi non riempiti della vetrata (non è raro non riuscire a piazzare un dado) varranno un punto negativo. Ma la principale fonte di punti sono gli obiettivi. Gli obiettivi pubblici sono a disposizione di tutti i giocatori, per esempio una carta fornirà 6 punti per ogni riga che non contiene colori doppi, un’altra varrà 2 punti per ogni coppia di dadi di valore 1 e 2. Le carte obiettivo privato, invece, danno punti in base ai valori di dadi sulla vostra vetrata di un dato colore, per esempio tanti punti quanto la somma dei valori dei dadi blu.
In caso di pareggio vince chi ottiene più punti dell’obiettivo personale, se ancora persiste il pareggio chi ha più segnalini favore inutilizzati, se si è ancora in pareggio chi ha giocato per ultimo l’ultimo round.