Mysterium | Recensione del gioco base, delle espansioni e confronto con Il Sesto Senso
| Le espansioni
Al momento in cui scrivo sono state pubblicate 2 espansioni ufficiali per Mysterium: Segni Nascosti e Segreti e Bugie. In giro per l’universo ludico sono anche presenti diverse carte promo, ma ovviamente terrò in considerazione solo le espansioni vere e proprie.
Segni Nascosti è la classica espansione che aggiunge carte, in particolare 6 nuovi oggetti, 6 nuovi luoghi, 6 nuovi sospettati e 42 nuove carte visione. Certo, non è poco ma più che dirvi che materiali e grafica sono ottimi e coerenti con il gioco base non c’è molto da aggiungere. Di certo dona più variabilità.
Segreti e Bugie invece fornisce decisamente qualcosa in più a Mysterium. Anche questa espansione contiene 42 nuove carte visione, 6 nuovi luoghi, 6 nuovi sospettati e 6 nuovi oggetti. Ma aggiunge la possibilità di eliminare gli oggetti dal gioco per far indovinare delle “storie” sui personaggi, ovviamente anche queste rappresentate da carte. Avrete quindi 18 nuove carte medium, con le corrispondenti carte fantasma, che potranno raffigurare particolari come il fatto che un sospettato sia stato in carcere, che abbia svolto delle indagini per i fatti suoi, che abbia bruciato una lettera importante e altre possibilità. Rispetto alle altre carte di Mysterium, le carte storia riportano molti particolari, come le carte luogo. Dal punto di vista della meccanica modificano certamente l’esperienza di gioco, dato che vi troverete a dover indovinare qualcosa di più dinamico e più sfaccettato del semplice oggetto. Come livello di difficoltà, da un lato aumenta perché gli oggetti in genere sono più semplici da dedurre, ma dall’altro ci si può agganciare a più particolari raffigurati sulle carte. Purtroppo, anche se sono carte storia, non sono provviste di una componente narrativa da aggiungere alla meccanica di gioco, ma non se ne sente il bisogno e i giocatori più fantasiosi certamente sapranno porre rimedio al problema.
Tutte le carte delle espansioni si aggiungono al gioco base. In particolare le carte medium e le carte fantasma riportano oltre ad un numero per mantenerle in ordine, anche delle sigle che indicano a quale espansione appartengono.
| Confronto con Il Sesto Senso
Rispetto a Mysterium, il Sesto Senso presenta sicuramente meno materiali e una grafica più “dettagliata” (tenete conto che le carte visione sono uguali, luoghi e sospettati raffigurano gli stessi soggetti ma illustrati molto meglio in Mysterium, le armi del delitto sono lo stesso soggetto ma raffigurato in modo diverso con quasi lo stesso stile). Ma fosse solo per questo si parlerebbe semplicemente di un cambio di vestito. Il Sesto Senso manca della meccanica delle scommesse e dei punti chiaroveggenza, quindi nell’ultimo round tutti i giocatori vedono i tre indizi corrispondenti al reale svolgersi degli eventi. Inoltre, se non indovinano la terna esatta al primo tentativo, possono riprovare se hanno ancora round di gioco a disposizione, fino ad arrivare al termine del settimo round. Ancora, Il Sesto Senso presenta una sequenza diversa per indovinare le carte, si inizia con l’oggetto, poi il luogo e infine il sospettato, e non presenta una clessidra per mettere un tempo limitato di discussione per i medium. Anche l’ambientazione è decisamente meno delineata e offre minori possibilità di immersione. Per tutte queste differenze, ma in particolare per la mancanza della meccanica relativa ai segnalini chiaroveggenza, Il Sesto Senso appare leggermente meno dinamico e più lento. Ma soprattutto, anche se mi rendo conto che può essere un puro effetto psicologico, molto probabilmente giocare a Il Sesto Senso dopo aver giocato a Mysterium ve lo farà sembrare incompleto, come se fosse una versione beta a cui manca qualcosa. E questo è un gran peccato!
| Conclusioni
Quando all’epoca provai Il Sesto Senso ne rimasi inebriato, era assolutamente brillante e divertente nella sua semplicità. Un titolo per molti giocatori, fino a 7, e che spingeva al dialogo senza sfociare nel caos più completo, praticamente un party game molto profondo e dinamico. Lo ritenevo, e lo ritengo ancora, un’ottima reimplementazione della meccanica di Dixit, la migliore sul mercato, ricollocata in un gioco strutturato e ambientato. Il problema è che di Mysterium posso dire la stessa cosa perché di fatto, al netto della meccanica dei punti chiaroveggenza, parliamo dello stesso gioco. Per questo ho guardato da subito con una certa antipatia l’operazione commerciale di Asmodee e se fossi stato un possessore de Il Sesto Senso mi sarei sentito un po’ “tradito” nel vedere lo stesso gioco rieditato ad un anno di distanza in una versione oggettivamente più accattivante. Perché purtroppo, almeno per me, Il Sesto Senso non regge il confronto con Mystrerium, ne sembra la versione incompleta, e la situazione peggiore se consideriamo che i due titoli si sono proposti quasi da subito allo stesso prezzo. Ho comunque dovuto cedere alla realtà dei fatti e quando ho scelto ho deciso di acquistare Mysterium, anche se non in italiano, e senza ripensamenti perché il gioco per la mia esperienza si è decisamente ripagato magnetizzando tutti i gruppi a cui l’ho proposto, che fossero neofiti o non. Colgo anche l’occasione per sottolineare una cosa piuttosto curiosa. La durata del gioco è data a 42 minuti, cosa strana un valore così preciso. Secondo il diario del team di distribuzione, questa è la durata media di una partita a Mysterium in base alle loro rilevazioni. Dalla mia esperienza vi dirò di non fare troppo affidamento su questo numero, di solito si arriva quasi sempre ai 60 minuti se non oltre.