Gobi | Recensione
| Impressioni
Tanto cartoncino e poco, se non nulla, che fa esaltare i vostri sensi per la gioia. Graficamente Gobi è ordinato e abbastanza appagante, soprattutto per i disegni sulle tessere ricompensa. Mentre i nomi delle tribù sulle tessere deserto sono un po’ troppo grandi per i miei gusti.
Se non era per i disegni orientaleggianti sulle tessere ricompensa e i nomi delle tribù potevano benissimo chiamarlo Sahara o, addirittura, Groenlandia. Non avrete la sensazione di essere nel deserto del Gobi, ma nemmeno c’è la pretesa che sia così. Diciamo che Gobi ha la tendenza tipica dei filler di essere un astratto mascherato. Unica cosa che mi spiace in questi casi, ma che non annovero come un difetto, è la mancanza nell’ambientazione descritta dal regolamento di informazioni sul vero deserto del Gobi. Sarà una mia fissazione, ma per me i boardgame sono anche cultura: giusto poco tempo fa ho stupito i miei famigliari dimostrando di sapere che Goa si trova in India e ha avuto un ruolo importante in epoca coloniale per il commercio e bla bla bla… probabilmente non lo avrei saputo se non avessi giocato al titolo omonimo.
Vive decisamente di rendita considerando che davvero deve spiegare 3 regole di numero. Poco chiara la simbologia sulle tessere ricompensa per cui si sono rese indispensabili due pagine di spiegazione dei vari effetti. Peccato manchi una regola di spareggio.
Per un titolo come Gobi forse la fortuna si fa sentire un po’ troppo, ma vi dirò che la percepirete più in 4 giocatori che in 2. Il titolo diventa decisamente tattico con il crescere del numero di avversari e contemporaneamente perde di controllabilità. È proprio in questa situazione, ossia molti giocatori, che sentirete maggiormente il peso della casualità nella pesca delle tessere; per esempio quando dovrete completare a tutti i costi un percorso e vi capiterà in mano proprio la tessera che non potrete piazzare e tempo 3 turni probabilmente l’opportunità che avevate non ci sarà più, meno raro di quel che si può pensare. È vero che è sempre possibile scartare una tessera per piazzare un cammello ovunque, azione che è decisamente molto più di un ripiego e spesso ha proprio un valore strategico, ma in molte situazione non è sufficiente, soprattutto verso fine partita. Forse avere la possibilità nel turno di scegliere tra due tessere sarebbe stato meglio. Interessante il trade-off strategico tra fare dei percorsi brevi per guadagnare subito delle tessere dono e un qualche bonus per potenziarsi, oppure concentrarsi su percorsi più lunghi per il caffè, 7 punti hanno un grande peso, ed eseguire connessioni multiple. Diciamo che in generale all’inizio sarebbe meglio guadagnare bonus da sfruttare durante la partita, ma se esagerate rischierete di frammentare troppo la vostra rete di cammelli e sparpagliare le risorse. Interessanti le tessere ricompensa, sia doni che benedizioni, sembrano tutte abbastanza bilanciate e aumentano moltissimo la profondità del titolo.
In Gobi l’interazione dipende molto dal numero di giocatori. In generale è sempre presente una dose di interazione indiretta nel rubarsi per primi certe ricompense, anche se ci può essere l’effetto assist per la tessera che viene scoperta dopo, ma non poi molto frequente. In due giocatori è decisamente più avvincente per la possibilità, almeno ad inizio partita, di ostacolare proprio l’avversario sul campo andando a chiudere degli spazi dove è evidente si sta preparando a piazzare una tessera, ma senza esagerare o finirete per snaturare troppo la vostra strategia.
La buona profondità di gioco garantisce comunque un buon numero di partite prima di arrivare a stancarvi.
Come detto gira meravigliosamente in 2 offrendo una sfida strategica di ottimo livello, diventa molto più tattico con il crescere del numero di giocatori facendo sentire anche di più l’effetto della fortuna. Ovviamente, non per questo il gioco è poco divertente in 3 o 4 giocatori, solo si ha un’esperienza diversa e io lo preferisco in 2.
| Conclusioni
Forse leggendo questa recensione posso essere sembrato un po’ duro con Gobi. In realtà il titolo non mi ha deluso, cercavo qualcosa di particolare, un riempitivo velocissimo da imparare, rapido da giocare ma comunque con una certa profondità. Credo di aver trovato un titolo che soddisfasse le mie aspettative. Se avesse una veste grafica un po’ più curata nelle tessere deserto probabilmente attirerebbe più facilmente casual gamer e neofiti, ma dal punto di vista delle meccaniche è sia un ottimo riempitivo che un buon introduttivo. Nonostante i suoi difetti la velocità di gioco esegue una sorta di compensazione non facendoveli sentire troppo.