Queendomino | Recensione

| Impressioni

La grafica ovviamente ripropone quanto già visto per Kingdomino, vivaci colori che ben si distinguono sul piano di gioco e simpatici disegni sulle tessere che spezzano la monotonia dei paesaggi. Non fa eccezione il nuovo terreno rosso “Città” che ben spicca nei reami dei giocatori e che consente come detto di essere fondamenta per gli edifici. I materiali sono di buona fattura, il cartone delle tessere è robusto e gli elementi in legno solidi, stilizzati e ben rifiniti. Unica nota discutibile a mio avviso sono i tagli delle monete: 1,3,9. Se da un lato aiutano a contare quanti punti a fine partita si conseguono per il denaro, dall’altro soprattutto nelle prime partite portano un po’ di confusione confondendo il 9 per un 6.


L’ambientazione è quanto mai superficiale e poco presente. La componentistica nel suo piccolo aiuta a identificare il castello e il proprio regno dando spunto alla fantasia personale di superare quello che il gioco in questi termini non concede. Ma non è certo l’elemento cardine su cui puntare per scegliere un titolo del genere che mira a ben altro in termini di esperienza di gioco.


Chiaro, ben scritto e contenuto in quattro paginette non da adito a particolari dubbi grazie anche ai diversi esempli esplicativi. In generale direi che copre tutte le possibili perplessità che possano nascere dopo la lettura e dopo aver giocato le prime partite.


La struttura di gioco ereditata da Kingdomino si amplia di contenuti senza appesantire inutilmente il gioco, dando spazio a nuove strategie ed elevando il precedente filler ad un titolo più profondo seppur sempre light. Senza nulla togliere al grosso pedone della regina che a fine partita garantisce una corona in più all’area più estesa, la spinta maggiore viene dagli edifici che con le loro capacità speciali forniscono nuove possibilità con cui collezionare punti in partita. Interessanti a mio avviso in particolare sono le costruzioni che consentono di avere punti per il numero di aree disgiunte dello stesso tipo di terreno: permettono di dare valore anche a zone con terreni senza corone.
Unico elemento scarsamente utilizzato risulta il Drago. Seppur il suo utilizzo possa risultare fondamentale per evitare ad uno dei successivi avversari di acquisire un edificio per fare tanti punti, è anche vero che più spesso la scarsità di monete e/o la mancata presenza di terreno su cui edificare ne rendono meno necessario l’utilizzo. Per non parlare del fatto che quando un giocatore lo utilizza, questi non può più essere ingaggiato fino al turno successivo. Anche torri e cavalieri non sono fine a se stessi. Grazie agli edifici assumono più spessore sia per fare punti che per conseguire ulteriori monete.
Le note aleatorie del gioco rimangono come in precedenza la pesca delle tessere terreno a cui si aggiunge l’uscita degli edifici. Vero è che quest’ultima è mitigata dall’alto costo che hanno gli edifici appena usciti. Per questo anche se si propone un edificio molto appetibile, comprarlo potrebbe non essere possibile e se lo fosse, spendere troppe monete comporterebbe dover rinunciare ad altre costruzioni nell’immediato futuro.


Costantemente presente nel gioco anche se esclusivamente indiretta eccezion fatta per la “gara” con cui ottenere la regina collezionando più torri degli avversari. Ciò però non implica che non ci si possa dar concretamente fastidio sia sottraendo tessere terreno ed edifici dalla riserva comune sia tramite l’uso del drago eliminando tessere edificio dal gioco.


Sempre in paragone con King, QueenDomino mette in campo molte più opzioni con cui rendere il gioco longevo. Basti pensare a quanto già visto nelle meccaniche in merito al nutrito ventaglio di strategie a cui guardare, oltre al quale il gioco permette di unire Queen a Kingdomino per  poter accedere a 3 ulteriori varianti di gioco: partite fino a 6 giocatori con il classico reame 5X5, partite a 4 giocatori in cui realizzare un regno 7X7 o infine una modalità a squadre dove poter giocare in 6-8 giocatori (due per squadra) . Direi che per un light game è più che sufficiente per non far venire il gioco a noia, quantomeno non velocemente.


Come accade in generale in tutti i giochi in cui si costruisce il proprio orticello, il gioco scala egregiamente. Diversamente dal suo predecessore non vengono più rimosse 12 tessere per ogni giocatore in meno rispetto ai quattro. Questo implica che i giocatori vedranno sempre tutte le tessere nel corso della partita e sapranno a cosa avranno rinunciato durante la selezione dei terreni. Particolarmente interessanti sono le sfide a due in cui come già visto in Kingdomino, è possibile espandere il proprio reame fino alla composizione di una griglia 7X7.

| Conclusioni

Queendomino risulta un prodotto ben confezionato che raggiunge lo scopo che si era prefisso: prendere un filler di successo per renderlo più profondo senza snaturarne la leggerezza di base. Acquisite le 3 regole opzionali che lo distinguono dal predecessore, le partite si svolgono piacevolmente e senza intoppi proponendo una sfida più interessante di quella immediata e semplice di King. Gli edifici diventano la seconda (e nuova) chiave di volta del gioco intorno ai quali vengono tessute le relazioni con Drago, Regina, Torri, Cavalieri, Denaro e ovviamente con le tessere terreno. A chi è rivolto? Sicuramente a chi vuole un titolo leggero, veloce ma che non manca di scelte interessanti, poi a tutti coloro che hanno apprezzato Kingdomino e che vorrebbero una nuova sfida da affrontare. Ed infine lo suggerisco anche a chi ha visto in KingDomino un gioco troppo semplice e avrebbe voluto qualcosa con qualche spunto in più su cui ragionare. Personalmente lo trovo perfetto per un inizio o fine serata. Chiudo dicendo che dopo averlo giocato anche in sfida a due con un regno 7X7, temo che l’unione di King&Queen per un quattro giocatori con regni 7×7 possa diventare un po’ troppo cervellotica per quello che il gioco ti da in termini di divertimento…. ma non è detto che menti più logiche e matematiche della mia siano dello stesso avviso!

 

Regolamento chiaro Azione del drago scarsamente usata
Materiali ben fatti Tagli delle monete discutibili (il “9”)
La meccanica di costruzione edifici da grande respiro alle strategie di vittoria Partita a 2 con griglia 7×7 un po’ cervellotica
Buon rapporto tempo di gioco\divertimento
Combinabile con Kingdomino in diverse varianti

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