Munchkin Dungeon, ritorno alle origini
di Daniel “Renberche” | Munchkin Dungeon
Se oggi sono un giocatore che macina partite su partite lo devo anche a Munchkin. È stato proprio vedendo l’ennesima espansione di quel gioco in una ludoteca che entrai per prenderla e mi accorsi che c’erano anche tante scatole belle e colorate da comprare; e da lì poi non ho più smesso. Quello che ho smesso praticamente seduta stante è stato giocare a Munchkin. Riuscirà questo titolo a farmi riprendere? Buona lettura!
In Munchkin Dungeon i giocatori in quanto astuti eroi dovranno buttar giù porte, combattere contro mostri, collezionare tesori e salire di livello, il tutto per diventare il più famoso saccheggiatore di dungeon grazie alla fama raggiunta. Gli autori sono Andrea Chiarvesio ed Eric M. Lang quindi non certo due pivelli mentre l’illustratore è il solito John Kovalic, il tutto per la CMON. Il titolo è attualmente sotto Kickstarter ma ad una settimana dalla fine ha già ampiamente raggiunto e superato la soglia di finanziamento e, visto la casa che lo produce, lo vedremo quasi sicuramente in vendita nelle ludoteche.
Numero di giocatori: 2 – 5
Durata: 60 – 90 minuti
Link al Kickstarter: link
Link al regolamento: link
| Setup & Materiali
Posizionare il tabellone, raffigurante il dungeon, al centro del tavolo. Senza entrare troppo nel dettaglio porrete sopra gli appositi spazi del dungeon delle carte stanza regolare, stanza del mostro e il boss, seguendo un preciso schema con le difficoltà di incontro crescenti. Tutto quello che non verrà utilizzato di questi materiali andrà nella scatola. Rivelare anche quattro carte bottino da mettere sul tabellone.
Ogni giocatore riceve una plancia eroe e, nel colore scelto, un segnalino fama da mettere sull’apposito tracciato del tabellone, la miniature relativa da porre all’inizio del dungeon, il segnalino del livello, quattro carte minaccia, una pozione e una moneta. Porre gli altri segnalini vicino al tabellone.
| Il Gioco
A partire dal primo giocatore ognuno esegue il suo turno fino a quando una di queste condizioni di fine partita:
- un eroe raggiunge 20 punti Fama
- il boss è sconfitto per la terza volta
Il turno singolo invece è composto dalle seguenti quattro fasi, da eseguire in ordine:
- Prendere a calci la porta: avanzare l’Eroe attraverso le stanze del dungeon, seguendo le connessioni indicate. Quando si entra in una stanza immediatamente si prende la refurtiva presente e poi si aggiungono nel pool comune tanti segnalini minaccia quanto riportato dalla carta. Se l’eroe incontra un mostro ramingo deve fermarsi e combatterlo, altrimenti può continuare a muoversi.
- Mettersi nei guai: tutti gli altri partecipanti possono giocare carte minaccia per rallentare il passo dell’eroe, spendendo gli appositi segnalini dalla riserva generata con l’azione precedente; le carte possono essere mostri da combattere in seguito o eventi con applicare all’istante.
- Risolvere la stanza: è giunto il momento di combattere tutti i mostri presenti nella stanza più quelli precedentemente giocati contro dagli altri giocatori. Il combattimento avviene seguendo questa procedura:
- il giocatore attivo tira l’ammontare di dadi indicato sulla propria plancia e nelle eventuali carte equipaggiate (vi è la possibilità di ritiro a seconda del livello raggiunto o di eventuali abilità);
- la persona seduta alla sinistra dell’eroe attivo dira i dadi per tutti i mostri ingaggiati;
- si risolvono gli effetti; l’eroe può ripartire i danni ai mostri e cercare di sconfiggerli (ponendoli nel cimitero dei mostri, tenendo conto che al quarto mostro i tre precedenti ritornano nel dungeon). Se un’eroe riceve tante ferite da raggiungere il limite indicato ripartirà dall’entrata nel turno successivo e riceverà un segnalino vergogna.
Combattere un boss comporta delle leggere modifiche, infatti questo non genererà segnalini minaccia ma fornirà ben dieci punti fama se sconfitto; salirà poi di livello e la prossima volta che sarà da affrontare sarà più arrabbiato e più forte.
- Saccheggiare e riposarsi: si raccoglie il bottino dai mostri uccisi e vi è l’opportunità di salire di livello e cambiare il proprio equipaggiamento. Per ogni mostro ucciso si guadagna una moneta, mentre quelli raminghi forniscono la ricompensa indicata sulla carta; se avete fatto fuori tutti i mostri ingaggiati collezionate anche il bonus della stanza. Il vostro eroe può equipaggiarsi un’arma e una corazza alla volta. Infine spendendo monete potete far salire di livello il vostro personaggio al costo riportato sulla plancia e pescare carte minaccia da giocare contro gli altri successivamente.
Nel gioco, come nelle migliori tradizioni di Munchkin, i giocatori possono farsi promesse, barattare oggetti e segnalini, previo accordi da mantenere o meno.
Quando si innesca la fine partita si procede col calcolo dei punti. A quelli ottenuti durante la partita si aggiungono quelli del livello raggiunto, per eventuali bottini posseduti e se ne sottraggono tanti quanti quanti i segnalini vergogna presi. Chi avrà più fama sarà il vincitore.
| Considerazioni
Questo è Munchkin Dungeon, l’ennesimo filone del gioco di successo creato nel lontano 2001 da Steve Jackson. Da quanto emerge dalla lettura del regolamento si tratta di un gioco davvero semplice, rivolto più ai giocatori abituali di Munchkin che a quelli da tavolo regolari (come prevedibile). Quindi preparatevi a tanto dado e tanta interazione diretta. Non so se Chiarvesio si abbia allenato creando prima Dungeon Heroes Manager ma onestamente pensavo che con la collaborazione di Lang ne uscisse un gioco un po’ più profondo, per quanto immagino l’obiettivo di questa operazione commerciale. Se potrà servire come entry level per chi è rimasto fermo con Munchkin ben venga, da parte mia spero magari un giorno di farci una partita per vedere come gira ma non c’è abbastanza per farmi ritornare ai tempi di Munchkin.