Tu sei Deadpool | Recensione del fumetto-game
| Come funziona
Meccanica banalissima. Leggete una vignetta e se non ci sono scelte da fare passate alla successiva, altrimenti seguite le istruzioni di Deadpool. Se infrangerete la regola… oh beh, lascio a voi scoprire che succede, ma hanno pensato pure a questo. Attenzione, se arrivate a fine pagina e non c’è una scelta, giratela, anche se sembra che non sia necessario, sembra banale ma Tu sei Deadpool cercherà di fregarvi.
Per risolvere alcune situazioni dovrete utilizzare degli oggetti, potrete raccogliere tutto quello che vedete nelle vignette purché sia più piccolo di un tostapane. Il vostro inventario ha 3 spazi disponibili, al quarto oggetto che vorrete portare con voi dovrete scartarne uno dei precedenti. Salvo indicazione diversa, gli oggetti non si consumano dopo l’utilizzo. Molte scelte influenzeranno le vostre statistiche, che saranno due: livello di tristezza e livello di cattiveria. Queste, a parte poche situazioni, influenzeranno però solo l’ordine degli eventi.
Le battaglie si risolvono con i dadi, Deadpool lancia sempre due dadi a sei facce e dovrete ottenere un risultato totale pari o maggiore di quello dell’avversario. Gli avversari lanciano un numero di dadi variabile a seconda della loro forza e di che oggetti utilizzerete, avrete sempre comunque a disposizione un’arma (siano anche i vostri pugni) per affrontare uno scontro, anche se non avrete nulla di contundente nell’inventario.
Non mancheranno avversari da affrontare in sequenza. In seguito allo scontro verrete rimandati ad una vignetta se vincete e ad un’altra se perdete, in genere non capita dopo un combattimento, ma durante la partita è possibile morire e dover ricominciare dall’inizio.
Infine saranno presenti dei minigiochi, in genere, 3 su 5, risolvibili a lanci di dadi, ma non solo…
| Impressioni
Delusione e sgomento quando ho fatto la punta alla mia prima matita Deadpool: continuava a perdere la punta perché rotta all’interno la grafite. Probabilmente sono stato sfortunato dato che la seconda matita non ha dato problemi, ma essendo io estremamente puntiglioso lo riferisco comunque.
Carina la scheda personaggio stampata su carta molto spessa, anche se ce n’è una sola è facile cancellare, se non premete la matita nel tentativo di incidere il tavolo. Per il resto l’album rispecchia i buoni standard qualitativi Panini Comics e la grafica è quella meravigliosa a cui ci ha abituato la Marvel, anche se in Tu sei Deadpool troverete vari stili in onore delle varie epoche dei comics.
È doveroso fare immediatamente una precisazione sulle storie di Deadpool, per eventuali giocatori che non hanno dimestichezza con il fumetto originale. Deadpool si muove nell’universo Marvel, la continuity, ma spesso riletto come se lo vedeste dagli occhi di Wade, quindi in chiave demenziale.
La conseguenza è che alcuni personaggi che solitamente immaginate seri, nel fumetto rispondono con battute ed uscite non proprio da loro. Per esempio, vi immaginate un Capitan America serio, nei fumetti di Deadpool potrebbe fare battute che non vi aspettereste. La storia di Tu sei Deadpool rispetta pienamente i canoni della serie originale: è ben articolata e piena di colpi di scena. Soprattutto, cosa che mi ha mandato in estasi, il fumetto-game si incastra perfettamente nella continuity delle storie di Deadpool. Significa che si fanno riferimenti ad eventi per cui è possibile collocare abbastanza bene Tu sei Deadpool nell’ordine cronologico delle storie narrate nella collana regolare del fumetto, cosa non così banale.
Il tutorial nelle prime 10 pagine è tutto quello di cui avrete bisogno.
La trama di Tu sei Deadpool è molto articolata e suddivisa in sotto storie il cui ordine con cui le affronterete varierà a seconda di come vi comporterete. Secondo l’indice di rimbalzo dei fumetti-game, famoso indice statistico che mi sono appena inventato, vi troverete spesso a saltare da una pagina all’altra e difficilmente leggerete un’intera facciata di seguito, tutorial a parte. Non ho comunque trovato pesante questo meccanismo. Invece mi è risultato un po’ indigesto il fatto che le due statistiche principali, tristezza e cattiveria, siano praticamente utilizzate solo per determinare l’ordine degli eventi.
Un’occasione persa per rendere la meccanica un po’ più profonda, ma credo che la scelta sia dettata dal fatto che Tu sei Deadpool sia un prodotto per lettori di fumetti e non per gamer, quindi necessitava di semplificazione. L’impatto del caso si sente essendo un gioco di dadi, ma non mi è mai capitato di essere eliminato per il risultato del lancio. Il risultato di un combattimento, in genere, influenza semplicemente l’ordine degli eventi e la scelta di una strada rispetto ad un’altra. Questo contenimento dell’effetto casuale l’ho apprezzato molto.
Quando si viene eliminati dal gioco, salvo casi particolari, è sempre per effetto di una scelta del giocatore, anche se non sempre presa conoscendo tutte le informazioni necessarie. Infine, è giusto spendere un commento sui minigiochi: la maggior parte si risolvono con i dadi, ma altri prevedono scelte più numeriche, e sono tutti davvero ambientati e ben realizzati.
Dato che la storia è molto ramificata, credo che sicuramente riuscirete a giocarlo un paio di volte, anche se ovviamente al secondo tentativo molte scene perdono di effetto sorpresa. Anche se ancora qualcosa mi sfugge e alcune “strade” non sono riuscito a vederle, non ho sentito la necessità di giocare una terza volta.
| Conclusioni
Forse sono stato decisamente sopra le righe in questa recensione. Confesso che vedere un fumetto-game della Marvel era una cosa che anelavo da tempo. Deadpool è un’ottima scelta come personaggio, e alla faccia dell’abbattimento della quarta parete, Wade la sfonda a calci.
Un esempio tra tutti, ogni tanto mi capitavano nemici assurdamente potenti che lanciavano un sacco di dadi e mentalmente pensavo “questo lancia cosa…” e nella vignetta successiva lo pensava pure Deadpool. O leggo troppi fumetti o gli autori hanno fatto un’ottima lavoro di immedesimazione del lettore, sicuramente la seconda!
Doveroso però precisare che per i giocatori più sfiziosi la meccanica di gioco potrebbe apparire banale, ricordo che questo “gioco” è pensato come un prodotto per lettori di fumetti, quindi deve essere semplice, ma può sicuramente divertire per un’ora anche i giocatori più scafati (non vedo l’ora di prestarlo a Maledice). Io mi sono divertito molto pure essendo un giocatore german con antipatia per i dadi, non solo perché mi piace il fumetto ma bisogna ammettere che alcune idee sono geniali. Purtroppo non posso dire di più per il rischio spoiler. In particolare, sebbene vi sia la presenza dei dadi, non ho mai percepito frustrazione per un tiro andato male perché comunque ad ogni battaglia persa o piede in fallo si apriva una nuova strada.
I minigiochi, inoltre, sono davvero geniali, almeno nella maggior parte dei casi (chi non vorrebbe affrontare risse a colpi di dadi?). Ovviamente se non amate il genere, saltare da una vignetta all’altra tirando dadi, o non vi piace il personaggio, molto probabilmente Tu sei Deadpool non fa per voi. La versione da collezione e sicuramente ben curata, storia della matita a parte, purtroppo, al momento in cui scrivo, non vedo in commercio l’edizione “normale”. La mia speranza è di vedere tanti altri fumetti-gioco di questo tipo e non è una speranza senza fondamento: per prima cosa per l’1 con la faccia di Deadpool in copertina, richiamo ai vecchi libri-game, in secondo luogo perché lo stesso sito della Panini parla del volume uno di cinque.
Spero ovviamente che non resti un fenomeno relegato a Deadpool, vorrei vedere tanti altri titoli di questo tipo dedicati ad altri super eroi della casa delle idee… quindi comprate Tu sei Deadpool il più possibile, anche in triplice copia, per farmi felice (naturalmente sto scherzando, come detto in precedenza non è un titolo per tutti).