Super Mario Level Up! | Recensione
| Impressioni
Di certo Super Mario Level Up! punta su due aspetti: il nome di Super Mario e il comparto scenografico. Sicuramente apparecchiato sul tavolo il titolo fa la sua figura attraendo lo sguardo di chiunque, ma non è tutto oro quel che luccica. Il “tabellone”, infatti, va montato e smontato continuamento con un certo effetto usura sul lungo periodo. Inoltre state attenti quando muovete le pedine personaggio, il bordo degli scalini non si piega perfettamente a 90° e la struttura non è solidissima, nulla di peggio del smontare uno scalino sollevando un personaggio e farne cadere la metà con effetto cascata. Riguardo il primo punto, il comparto grafico è certamente di buon livello con continui richiami al videogioco ma con alcune scelte che mi hanno lasciato dubbioso. Ottima idea usare il guscio di tartaruga per indicare che si penalizza un personaggio facendolo scendere di livello, ma che c’entra la bomba per annullare il voto di un avversario? O i tubi che consentono lo scambio di posizione di 2 personaggi invece del semplice teletrasporto? Credo comunque che utilizzare immagini prese dalla serie abbia il suo limite.
Praticamente non esiste, munge il brand Super Mario senza troppi complimenti.
Un quarto del regolamento di Super Mario Level Up! è dedicato a come montare la plancia e alla descrizione dei componenti, indice della tipologia di pubblico che si mira a conquistare. Per il resto le regole sono molto semplici e il manuale è ricco di esempi ed illustrazioni.
In Super Mario Level Up!, per quanto sia un titolo leggero, bluff, dissimulazione e imbroglio la fanno da padrone. Pensate veramente che sia semplicemente questione di portare uno dei vostri personaggi sul podio? Ve lo troverete sbalzato giù da un calcio sul di dietro con tanto di urlo “questa è Sparta” alla votazione. Dovrete costruire abilmente il vostro bluff da un lato e allo stesso tempo tenervi strette le carte con i voti negativi nella vostra mano, vera ricorsa critica in grado di darvi potere d’azione sul round. La costruzione del bluff, la dissimulazione, inizia dal posizionamento e diventa una questione di timing: non portare troppo rapidamente un vostro personaggio sul podio, quando ci sono ancora troppe carte voto negative in gioco; allo stesso tempo non far capire per chi si fa il tipo o ci penseranno i vostri avversari ad accelerarne la sua salita. Ci sono sempre le eccezioni, mi è capitato più di una volta che un round terminasse troppo rapidamente: come detto i voti negativi sono risorse critiche, soprattutto in 5 e 6 giocatori quando se ne hanno in mano pochi, la tentazione di dire “la giocherà qualcun altro” è forte e può portare a situazioni paradossali. Dosare sapientemente quelle carte, leggere la faccia da poker dei vostri avversari, è fondamentale. In questo caso non ha nemmeno senso parlare di impatto della casualità, potremmo intenderla come la presenza di uno stesso personaggio su carte obiettivo di più giocatori, aumenta forse la probabilità ma non è una garanzia: ricordate che basta un solo voto negativo per eliminarlo e se, per assurdo, tutti i giocatori tifassero per un personaggio comune i punti sarebbero guadagnati da tutti. Infine una nota originale e geniale, se all’ultimo round si fanno 0 punti allora se ne guadagnano 33. Un meccanismo di recupero per chi, conti alla mano, si sente fuori dal gioco o semplicemente per animi impavidi che vogliono fare il botto. Sicuramente questa meccanica da un decisivo pizzico di pepe in più (anche se non ho ancora visto nessuno riuscirci). Una nota dolente, c’è una carta power up che vale come voto negativo, ma essendo si dimensioni diverse dalle carte voto si intuisce quando qualcuno la sta per giocare anche se la votazione è contemporanea, era decisamente molto più comodo un effetto che permettesse di non scartare la carta giocata.
Anche se verrebbe da definirla interazione indiretta non sono sicurissimo di questa definizione. È un po’ come il poker, capite che ha in mano l’avversario e cercate di fargli fare meno punti possibili danneggiando i suoi personaggi: eliminandoli oppure tenendoli sugli scalini più bassi. Lo trovo un modo di danneggiare l’avversario piuttosto diretto. Si può arrivare al punto, in certi contesti, di accontentarsi di meno punti anche per un proprio personaggio pur di non lasciare troppi punti a chi è in testa.
È un filler fino a 6 giocatori che sembra leggero ma in realtà ha una sua profondità, lo porto con me spesso e volentieri con neofiti e non. Nonostante i mesi non mi ha ancora annoiato.
Questo è un aspetto di Super Mario Level Up! che mi convince poco. Innanzi tutto è un peccato che sia limitato a solo 6 giocatori, secondo me ci stava un settimo con qualche accorgimento. Seconda cosa, in più si è meglio è. Anche se in più giocatori ci sono più fattori da controllare, in realtà questo è un bene perché è di fatto il nucleo del gioco, in 3 e in 4 si perde profondità. Inoltre, uno stesso personaggio è presente in 12 carte obiettivo su 26, in meno giocatori la possibilità che tutti e 3 o 4 abbiano un personaggio uguale per cui tifare non è poi così bassa. Certo, a livello di meccanica funziona comunque benissimo ma si perde un po’ di mordente, secondo me.
| Conclusioni
Concludendo, se pensate di “prendere” un appassionato di videogiochi, Super Mario compreso, e avvicinarlo al mondo dei boardgame con questo titolo vi sbagliate di grosso. Super Mario Level Up! non ha nulla che possa ricordare un platform. Si tratta davvero semplicemente di un’operazione di marketing: preso il gioco che funziona lo si svecchia e gli si appiccica un brand, in alcuni punti pure in malo modo. Rimane una buona scelta come filler per qualsiasi genere di giocatori, purché apprezzino le meccaniche di bluff e intuizione delle intenzioni degli avversari. Ottimo anche per neofiti. Rispetto a King Up! c’è stato sicuramente uno svecchiamento ben orchestrato, in particolare mi riferisco ai gettoni ? e ai power up che aumentano decisamente l’appeal del titolo. Ma, sinceramente, se fossi già stato in possesso del predecessore non avrei acquistato questo titolo. Se invece non lo possedete può essere un’idea darci un’occhiata.