Dominations: il piazzamento civiltà
di Franz “Riivaa”
La francese Holy Grail Games (Rising 5 – Runes of Asteros e Museum) torna a finanziarsi su Kickstarter con un gioco di civilizzazione ispirato alle antiche meccaniche del Domino. Dominations: Road to Civilization è un gioco di piazzamento tessere e gestione risorse inventato dal duo di Olivier Melison and Eric Dubus, che per la Holy Grail avevano già ideato Museum. La campagna di Museum è stata un bel successo, fruttando più di 250,000 € alla piccola casa editrice francese, oltre che una discreta notorietà nel settore. Vediamo di capire se Dominations ha le carte… Ahem! Le Tessere in regola per poter replicare il successo della precedente campagna.
In Dominations da 2 a 4 giocatori impersoneranno una civiltà alla ricerca della sua identità culturale sviluppando conoscenze in campi come la medicina, l’artigianato, il commercio, la religione, l’arte e la politica. Per farlo dovranno costruire una una plancia comune di conoscenze, piazzando delle tessere triangolari dotate di cerchietti colorati ai vertici attorno ad una tessera centrale chiamata Culla dell’Umanità. In base a come faranno combaciare i colori sui vertici, il piazzamento di queste tessere permetterà ai giocatori di ottenere conoscenze nei diversi settori in cui vogliono specializzarsi. Queste conoscenze potranno poi essere spese per arricchire il proprio Albero delle Tecnologie con nuove Abilità (anche qui c’è da far combaciare pallini colorati) o serviranno a edificare Città o Monumenti sulla plancia comune, che garantiranno risorse e abilità bonus ai possessori.
Una partita a Dominations è strutturata in 3 Ere, ciascuna dovrebbe ritrarre 3000 anni di storia. Durante ciascuna Era i giocatori avranno 5 turni. Ciascun turno è composto di tre fasi:
- Fase di Crescita: durante la quale dovranno piazzare una tessera sulla plancia comune, andando a generare punti conoscenza dei rispettivi colori;
- Fase di Costruzione: nella quale potranno decidere se costruire una Città o un Monumento, spendendo punti conoscenza;
- Fase di Sviluppo: in cui avranno la possibilità di spendere eventuali punti conoscenza avanzati per sviluppare una nuova Abilità o perfezionarne una già acquisita, plasmando così il proprio Albero delle Tecnologie.
Alla fine della terza Era si procede al calcolo dei Punti Vittoria totali, attribuiti in base alle carte che compongono il proprio Albero delle Tecnologie e in base alla Carta Civiltà che viene assegnata ad inizio partita. Questa carta da ai giocatori una prospettiva strategica a lungo termine, facendoli concentrare su 5 condizioni di punteggio (Obiettivi), che potranno richiedere: un certo numero e colore dei nodi combacianti nel proprio Albero delle Tecnologie; un certo numero di Città adiacenti; il controllo obbligatorio di un Monumento. Questi punti andranno a sommarsi quindi con quelli guadagnati durante i turni precedenti. La civiltà che ne avrà accumulati di più a fine partita, sarà la vincitrice della partita.
Dopo una lettura del regolamento e un paio di gameplay sul YouTube, ho avuto l’impressione che il gioco si incardini su una premialità tattica che va dal saper combaciare i nodi colorati delle tessere per ottenere risorse bonus, allo saper sfruttare i piazzamenti degli avversari a proprio vantaggio. Questo è possibile anche grazie ad alcune Abilità, che una volta implementate nel nostro Albero delle Tecnologie, ci permettono di generare una determinata risorsa ogni volta che un altro giocatore ne genera un certo numero, sfruttando la scia delle altre civiltà a nostro vantaggio. Da quello che ho visto, è assente qualsiasi tipo di interazione diretta tra i giocatori.
L’unico elemento strategico sono gli obiettivi contenuti nella Carta Civiltà che viene assegnata ad inizio partita. Questa fornisce 3 condizioni di vittoria obbligatorie e due opzionali, che possono arrivare ad aggiungere 50 punti vittoria al conteggio finale. Durante la partita dovremo decidere se avverarle tutte e cinque o meno, ma una volta attivato uno degli Obiettivi non ci sarà permesso di tornare indietro sulla scelta. E qualora non riuscissimo a raggiungerlo, i punti che ci avrebbe garantito andranno invece sottratti al nostro punteggio, punendoci per l’eccesso di sicurezza.
Che la Carta Obiettivo della propria civiltà sia l’unico elemento a lungo termine secondo me non è necessariamente un male, considerato che all’inizio di ogni Era noi avremo sette tessere estratte casualmente da un sacchetto comune. L’unica possibilità di gestione di questa pescata è decidere se tenerle o se pescarne altre sette, ma alla seconda pescata dovremo attenerci obbligatoriamente. Dovremmo quindi di volta in volta trovare il modo di massimizzare i punti generati da queste tessere, intersecando le possibilità di piazzamento con le Città e i Monumenti disponibili, nonché le Abilità da sviluppare. Il gioco comunque pare essere abbastanza generoso nelle possibilità di generare Punti Vittoria durante i turni, evitando facili frustrazioni.
L’aspetto invece che mi lascia più perplesso del progetto è la totale mancanza di tematica. Il gioco è essenzialmente un astratto, fondato su una generazione risorse a piazzamento tessere e un engine-building a puzzle. Sarà che ho passato troppo tempo con Maledice ultimamente, ma avrei apprezzato se gli elementi tridimensionali del gioco fossero stati personalizzati per ciascun giocatore. Ad esempio: le Città avrebbero potuto essere delle colonne con i capitelli in stile diverso o miniature di costruzioni ad incastro che ricalcavano gli storici edifici delle civiltà a cui appartenevano, invece che essere degli anonimi dischetti di legno.
Ciò non toglie che il gioco sia graficamente curato e elegantemente funzionale. I colori sono brillanti, la simbologia chiara; inoltre mi piacciono i disegni sulle tessere e il testo pare ben impaginato sulle carte (le carte che andranno a costituire il nostro Albero delle Tecnologie hanno una riga di testo che ne definisce l’abilità, così come le carte personaggio che ci conferiscono bonus alla fine delle ere e le tessere Monumento). Carini anche gli standee che rappresenteranno i Monumenti, quelli si sono personalizzati in base ai diversi edifici che rappresentano.
Sarei proprio curioso di vedere come la plancia apparirà alla fine di ogni partita, una volta che tutti ci avranno piazzato i loro tasselli, costruito le loro città e eretto i loro monumenti. Credo che, a prescindere dal piazzamento nella classifica, sarei comunque gratificato da vedere come la partecipazione di tutti i giocatori abbia sviluppato la Culla dell’Umanità nell’arco delle tre Ere, a volte in modi inattesi e sempre con risultati unici.
Tuttavia, come diceva un saggio Toydariano: “No money, No games, No deal!”
Parliamo quindi di soldi:
Il gioco ha ampiamente raggiunto il finanziamento e ha un pledge unico, che permette di accaparrarsi una copia dell’edizione KS del gioco al prezzo di 52,5€ (spese di spedizione per l’Italia incluse).
Qualora sia di vostro interesse, vi lasciamo al link della campagna: