Tutte le novità Zoch Verlag per Essen 2016
di Alberto “Doc” Zoch Verlag
Come già avete visto in questi ultimi mesi, abbiamo iniziato a pubblicare diversi articoli su quanto potremo trovare a Spiel 2016 e in queste settimane che ci separano dalla manifestazione, moltiplicheremo i nostri sforzi in questo senso per darvi quante più anticipazioni possibili sui titoli in arrivo. Incuriosito da alcuni spunti originali dei loro titoli, oggi vi illustro quanto verrà proposto dalla casa editrice tedesca Zoch Verlag.
Quattro sono le proposte che potremo vedere sotto questa etichetta alla fiera di Essen il prossimo ottobre. La prima di cui vi parlo è Dreams.
Si tratta di un gioco di carte in cui i giocatori impersonano delle divinità. Ad ogni turno vengono messe in gioco quattro carte e gli dei dovranno trasferire una delle immagini rappresentate nel cielo notturno per farla diventare una nuova costellazione. Il sistema di selezione prevede che tutti i giocatori eccetto uno sappiano quale immagine verrà plasmata nella volta celeste. Il giocatore ignaro del disegno, dovrà cercare di non farsi riconoscere. Gli dei poi iniziano a collocare sulla plancia di gioco le stelle cercando di ricreare il disegno. Al termine, chi ha sa la vera forma del disegno cercherà di individuare il “dio ignorante” mentre quest’ultimo cercherà invece di indovinare la corretta rappresentazione fra le quattro possibili.
Un titolo che riporta alla mente Dixit ed affini ma che da nuovi spunti tramite la creazione di un disegno con le stelle. Un titolo che penso non macherò di provare se ce ne sarà l’occasione.
Restando sui giochi di carte passiamo ad un titolo da giocare a coppie per 4 o 6 giocatori, Gämsh Alpin. Prima che il gioco inizi, ogni coppia di giocatori si accorda segretamente su un segnale da fare durante la partira quando si verificano certe condizioni. I membri di ogni coppia si mettono poi uno di fronte all’altro sui lati del tavolo e distribuita ad ognuno la propria mano di carte, si inizia. I giocatori si scambiano velocemente le carte dall’uno all’altro. Quando uno di questi ha creato un set di quattro carte uguali può fare punti comunicnado al partner tramite il segnale concordato. Ma attenzione, se una delle altre squadre si accorge di un segnale e dichiara più rapidamente che un set è stat ocompletato, i punti verranno conquistati da quella coppia.
In sostanza un gioco semplice e decisamente frenetico che ruoterà molto intorno a bluff, deduzione, rapidità, risate… e incontrollati spasmi muscolari e forza di fare segnali di ogni genere.
Kilt Castle invece si propone come un gioco di piazzamento tessere e controllo territorio in cui temo poco sentiremo l’ambientazione a cui vuole ispirarsi con il titolo che gli è stato dato. Posti davanti ad una plancia formata da una griglia 5×5, i gocatori muovono carte colorate all’esterno della plancia per costruire torri del proprio colore o innalzare quelle già esistenti. Quando viene mossa una carta questa è piazzata in corrispondenza di una nuova riga o colonna e i giocatori il cu colore è presente sulla carta, possono costruire in corrispondenza di uno dei quadrati della riga\colonna su cui è stata posta. Costruire su una casella vuota non costa nulla, farlo su caselle dove già è presente una torre richiede il pagamento di ducati in base all’altezza della torre stessa. Pià una torre è alta più fornisce ducati e possibilità di costruire una milgiore rete di connessioni con gli altri territori.
In definitiva un astrattone colorato, dalle meccaniche semplici ma non banali: scegliere dove piazzare la carta, dove costruire, quanto spendere e se e chi favorire degli avversari saranno tutti quesiti che i giocatori si poranno di continuo nel corso della partita.
E chiudiamo con il titolo più articolato e probabilmente interessante con cui si presenta Zoch Verlag: Mea Culpa.
Qui ci caliamo nei panni di peccatori con lo scopo di portare la nostra anima il più possibile verso la soglia del paradiso. Il problema è per la maggior parte della partita i giocatori si muoveranno esattamente nel senso opposto e solo verso il termine potranno cercare di risalire la chiglia delle loro mancanze attraverso la raccolta di lettere di indulgenza.
La raccolta avviene attraverso l’uso di personaggi in gioco che consentono svariati benefici e azioni speciali: il Papa, l’imperatore, il commerciante e il piccolo peccatore. Durante il proprio turno ogni giocatore potrà vendere e acquistare merci, far visita al bordello per aumentare le proprie connessioni personali o ancora fare segretamente donazioni di denaro e merci alla chiesa. Grazie a questo, durante la partita vengono erette tre cattedrali. Ogni qual volta una di questa è terminata, vengono distribuite le più importanti indulgenze ma solo chi avrà donato di più potrà sperare di ricevere qualcosa.
Dato che nella maggior parte delle volte, il giocatore per perseguire i propri obiettivi dovrà necessariamente peccare, punto focale del gioco sarà capire quanto farlo e in quali momenti, quando sfruttare le abilità dei personaggi e quando fare le donazioni alla chiesa.
Sicuramente un tema molto divertente, supportato da una meccanica di costi\benefici che ben si adatta all’ambientazione e che finisce nella mia lista dei titoli da provare.
Zoch Verlag sembra essersi mossa bene, fornendo un ventaglio di proposte che possono soddisfare diversi palati, con prodotti in generale semplici da apprendere in cui non è mancato un pizzico di coraggio per proporre qualcosa di diverso dal solito come Dreams e Mea Culpa. Due titoli questi che credo attireranno la curiosità di più di qualche giocatore.
risalire la chiglia? -> risalire la china!!
Mi spiace, noi siamo Nauti, non conosciamo la china ma solo la chiglia delle navi, ed è quella che risaliamo.