The Daedalus Sentence: in fuga dalla base aliena
di Alberto “Doc”
Devo dire che da quando Eagle Games e Griphon Games si sono unite in un’unica casa editrice, i titoli interessanti al loro arco hanno iniziato ad aumentare (pensiamo a Clockwork Wars o The gallerist solo per citare due esempi recenti). E fra questi oggi vi parlo di The Daedalus Sentence, gioco che ha due elementi a me sempre cari: la fantascienza e la collaborazione. Ecco di cosa dovremo occuparci durante la partita.
L’ambientazione ci vede soggiogati ad una razza aliena che alla fine del XXII secolo ci ha conquistato, decimato e ridotti in schiavitù per usarci nei modi più disparati e non da ultimo come cavie da laboratorio per eseguire esperimenti genetici. Eccoci così rinchiusi in una base nemica in orbita attorno a Ganymede chiamata Hive, il posto più temuto dove essere imprigionati, un vero e proprio labirinto dal quale è impossibile fuggire… fino a quando un meteorite non collide contro di esso danneggiandolo considerevolmente. Ora i prigionieri hanno una vera occasione di fuga, forse l’unica e sola che possa avere successo, per abbandonare quel luogo infernale.
E da qui inizia la nostra avventura per andarcene da Hive. Il gioco si sviluppa su un placia rotonda divisa in segmenti o meglio fosrse dire anelli, che ruotano come accadeva in Realm of Wonder. Ce ne sono quattro e i giocatori partendo dalla posizione centrale dovranno muoversi verso le zone esterne per trovare l’uscita. All’inizio della partita tutte le aree delle plancia sono coperte e verranno svelate a mano a mano che i giocatori avanzano nel labirinto spaziale. L’obiettivo ad ogni anello è quello di trovare l’accesso per il successivo più esterno. Scoprire le stanze costa azioni e in ogni locazione possono comparire sia situazioni che aiutano i giocatori sia eventi che li mettono in pericolo. Oltre che attraverso il movimento dei personaggi i mostri si possono generare anche quando si giocano carte. Strumento interessante a questo proposito è il Theseus Device, apparecchio che permette ai giocatori di poter avere visioni del futuro attraverso il piazzamento di carte sul device che verranno giocate non immediatamente ma nei turni successivi. Questo consentirà di poter pianificare con rischi calcolati le proprie mosse.
La partita termina con la vittoria quando tutti i giocatori riescono ad uscire assieme dalla stazione spaziale mentre fallisce se uno di questi muore.
Ed oltre a quanto sopra per il momento la Eagle-Gryphon Games non ci svela ma ne sapremo presto di più in quanto il Kickstarter partirà entro la fine di marzo. Benché si tratti di un gioco il cui tema è già stato ripreso in vari titoli (vedi ad esempio Level 7 che me lo ricorda parecchio) e quindi non porti particolari novità in tal senso, The Daedalus Sentence ha diversi elementi interessanti, primo fra tutti la plancia modulare e rotante che ci porta in un rompicapo in cui se da un lato dobbiamo avanzare pesando il numero di azioni per metterci in salvo, dall’altro dobbiamo essere accorti nel non menttere in pericolo i nostri compagni di squadra. L’elemento di collaborazione qui a mio avviso pesa e si farà sicuramente sentire parecchio durante le partite. Tutto questo mi porta a dire che se non farò il pladge durante la campagna, di sicuro seguirò il suo evolversi per capirne i dettagli e la sua effettiva validità.