Spiel 2015 – Live Blogging dell’evento
di Davide “Canopus”
E alla fine arriva lo Spiel 2015, l’evento per eccellenza che, almeno per buona parte dei giocatori, segna l’inizio di un nuovo anno ludico. Ma andiamo per ordine. Per chi non lo sapesse, lo Spiel, o International Spieltage se vogliamo essere precisi, è il più importante evento ludico europeo, se non addirittura mondiale. Si tiene in Germania, nella città di Essen.
È l’evento dedicato ai board game per definizione. Saranno presenti praticamente tutte le case editrici, provenienti da tutti gli angoli del globo e tutte pronte a mostrare i muscoli. E quando parlo di mostrare i muscoli intendo montagne di novità, pronte a inondare il mercato ludico per i mesi avvenire, prototipi, anteprime e materiale promozionale (che allo Spiel regalano con l’acquisto del gioco, ma se provi ad acquistarlo in un qualche store online hanno coraggio di chiederti quasi 10 euro per una carta). E con una simile premessa vuoi che possano mancare i nauti? Sì, quest’anno ce ne stiamo a casa in pigiama che 11 ore e mezzo di macchina, se non c’è traffico e solo per l’andata, sono una gran rottura, quindi beccatevela.
Ok, sto scherzando, potete tirare un respiro di sollievo e sedervi nuovamente sulla sedia. Non solo io, Doc e Renberche ci tufferemo a capofitto nell’impresa impavidi, inarrestabili, implacabili, impalabi… (ehm, no questo no), ma forniremo anche, come ogni anno, il nostro live blogging in tempo reale con le impressioni su quello che proveremo, vedremo, ascolteremo e… mi sa pure mangeremo. Quindi stay tuned and good game (o gg come dicono nelle piattaforme online).
Ah dalla regia mi dicono anche di ricordarvi che da qualche giorno è attivo il profilo Instagram (come potete anche vedere nella home page) e che non mancheremo di pubblicare foto in tutte le piattaforme social esistenti.
Ultimo giorno – Domenica 11
00:00 I piedi non mi fanno più male e nemmeno mi sento più tanto stanco. Deve essere una sorta di assuefazione alle situazioni estreme. Ma pagherò. Ah se pagherò. Intanto ho pagato undici scatole che riporto da questa Essen ormai conclusa. Prima di ripartire in direzione dell’italica terra vi tocca l’ultimo report delle ore piccole da parte dell’inviato Ditadinchiostro.
Prime time 5.5 – Niente da fare neanche quest’anno per questa casa editrice. Un altro gioco sbagliato dopo Fallen City of Karez e City Counsil. Questo Prime Time è sicuramente migliore dei predecessori ma ancora dimostra problemi di playtest. L’idea è buona e anche le regole in linea trorica lo sono ma l’esperienza di gioco pratica risulta eccessivamente caotica e casuale.
Favour of the Pharaon 5.5 – Gioco di dadi e combo di poteri con una componentistica fin troppo sfarzosa. Essendo la riedizione di un vecchio gioco è evidentemente ben testato e bilanciato ma non riesce a risolvere dei problemi atavici del genere come downtime e eccessivo peso del caso.
My Village 7 – Una sorpresa. Decisamente migliore del predecessore. Con più idee e meno deja vú. Rimane la meccanica della morte dei lavoratori che tanto aveva impressionato i fan di Village, in più si può godere di una meccanica di gestione dadi semplice e ben risolta e di una sensazione notevole di crescita della città.
Steam Works 6.5 – Uno strano connubio di piazzamento tessere, piazzamento lavoratori e gestione risorse che funziona e appassiona. Il punto debole del gioco sta nella leggibilità delle azioni disponibili che giá a metà partita diventano tante e disorientati. Un bel titolo che probabilmente poteva essere asciugato ancora un po’.
Tresure hunter 5.5 – La Queen games si affida a Garfield per tornare sulla scena con un prodotto di successo. L’impresa riesce a metà perchè questo gioco diverte senza colpire particolarmente. Un draft di carte per afferrare tesori e affrontare nemici. Semplice e con un minimo di interesse scaturito dalla scelta delle carte. Più gioco da fiera che da salotto, ma con il classico prezzo Queen.
Domus Domini 6 – Finalmente in questa fiera si vede una grafica bella, curata e soprattutto funzionale al gioco che deve rappresentare. Purtroppo quest’ultimo non convince appieno, soprattutto nella fase dei caretti in cui si ha la sensazione cbe la meccanica del gioco tenda ad appiattire i punteggi bloccando l’evoluzione del gioco.
Fiera finita. Il resto è stata una cena a base di birra e maiale a sparlare di giochi e ad assegnare i nostri personali oscar. Ma questa é un’altra storia, che forse vi racconterò.
12:30 – Concludiamo così il nostro Spiel’15 e ci mettiamo in viaggio per il lungo ritorno. Ringraziamo tutti i lettori che ci hanno seguito. Il live blogging non finisce qui però, non perdete in serata le impressioni del nostro Ditadinchiostro ;-) a presto e buon gioco.
11:30 – Abbiamo provato Between Two City. Gioco di piazzamento tessere in cui i giocatori costruiscono città in gruppi di due: cioè ogni giocatore costruisce una città con il giocatore alla propria destra e una con il giocatore alla propria sinistra. Nel comporre le città si costruiscono dei pattern di tessere per fare punti, tipo linee rette di tessere gialle o tessere blu vicino alle rosse. A fine partita ogni giocatore fa i punti corrispondenti alla città che ha costruito tra le due che vale meno punti.
10:47 – Iniziamo bene il nostro ultimo giorno alla Z-Man con Apocalypse Chaos. Gioco american cooperativo con ambientazione fantascientifica. I giocatori devono difendere la loro astronave da degli alieni che si piazzano sul bordo del tabellone continuando a sparare e girare intorno alla nave. Interessante il sistema di pianificazione per cui si lanciano dei dadi e si poazzano su dei tracciati per attivare le azioni, il numero di dadi su un tracciato rappresenta l’intensità dell’azione. Possiamo quindi incrementare la nostra inizuativa per agire prima, mioverci, combattere corpo a corpo, sparare, difendersi o attivare l’abilità speciale del personaggio. Gioco a scenari molto adrenalinico ma con una componentistica effettivamente contenuta per il suo genere (ma che a me comunque non dispiace). Sebbene sia un amante dei german l’ho trovato piacevole e divertente… e, come prima impressione, difficile da vincere.
Terzo giorno – Sabato 10
00:00 I miei piedi hanno assunto la conformazione di piccoli gommoni. Se l’ultimo giorno di fiera si facesse su un’isola potrei raggiungerla camminando sulle acque. Questa è la notizia che molti di voi aspettavano. La prima. La seconda é che ho finalmente giocato con gli altri gioconauti. Ed è stato bellissimo. Solo adesso posso definirmi un vero gioconauta. Per l’emozione ho provato meno titoli del solito, comunque ecco a voi il report delle ore piccole di Ditadinchiostro.
Evolution 7 – Ambientazione perfettamente ricreata per un gioco di carte che non deve essere preso per quel che non è. Il prezzo elevatissimo tende a farlo considerare un titolo più strutturato di quel che è e quindi a lasciare l’amaro in bocca mentre approcciato con il giusto spirito riesce a trascinare agli albori della terra con poche regole e tanta attinenza all’ambientazione.
Antartica 5 – Mai nome fu più appropriato per un gioco così tanto gelido. La sensazione che ho avuto è di un titolo sviluppato a ritroso partendo dal movimento del sole per le azioni. Le meccaniche appaiono banali e appiccicate alla buona sull’ambientazione. A mio modo di vedere ha davvero poco da offrire in termini di esperienza di gioco.
Steam of Time 7.5 – Una sorpresa. Un gestionale semplice ma ben strutturato teso il giusto per essere approcciato da diversi livelli di giocatori. Meccaniche non innovative ma sapientamente mescolate per creare piacevolezza senza deja vu. Ottimi i materiali e finalmente buona anche la leggibilità della plancia.
Zena 7.5 – Un piccolo gioiello. Gioco di maggioranze elegante e innovativo quanto basta. Nessun downtime né ripetitività, il gioco scorre con facilità sin dal primo turno e si mantiene avavvincente fino alla fine. Davvero sorprendente, sta facendo parlare di lui in fiera con pieno merito.
H.I.D.E. 6 – partita esilarante con gli altri gioconauti a questo filler finto deduttivo. Il prezzo del gioco è decisamente eccessivo, se lo avessero confezionato in formato tascabile sarebbe stato il titolo ideale da portare con sé per chiudere una serata, così resta solo un titolo da provare in fiera per rilassarsi.
18:00 – Abbiamo provato Hack Trick, gioco per due giocatori che prende ispirazione dal tris. I giocatori hanno in mano una mano di carte numerate da 1 a 5 e le giocano in una sequenza per piazzare le loro pedine sulla scecchiera del tris con la logica che il giocatore mette la sua pedina nella casella con il valore pari alla somma della carta giocata e quella precedente. Se sulla casella ci sono pedine avversarie si catturano e un giocatore può scartare pedine avversarie per costringere l’altro giocatore a rivelare la somma delle sue carte in mano, oppure scartare una sua pedina per obbligare l’avversario a giocare una carta invece di pescarne una nuova (al suo turno il giocatore o gioca una carta o pesca). Si vince se si rirsce a fare tris, se si piazzano tre segnalini nella stessa casella o se si lascia l’avversario con una pedina sola. Idea semplice ma un gioco molto intelligente, divertente e matematico.
17:10 – Abbiamo provato H.I.D.E., gioco dadoso che prende ispirazione da master mind. Ogni giocatore pesca un dado casuale di uno dei 4 colori possibile e scegli segretamente un valore (rappresentato da un’icona) che corrisponderà ad una missione con un corispettivo in denaro come ricompensa se si porta a termine. Ad ogni turno il primo giocatore pesca casualmente un numero di dadi pari alla metà dei giocatori più uno. Ogni giocatore in sequenza sceglie un dado, se il colore del dado o il risultato corrispondono a quello del suo dado nascosto lo dice agli avversari e può indovinare il colore e valore del dado nascosto di un avversario, altrimenti deve scegliere un dado con valore e colore non corrispondente al suo nascosto e dichiararlo. I giocatori scoperti sono eliminati per il turno in corso e consegnano i propri bottini a chi li scopre. Quando tutti i giocatori hanno avuto modo di lanciare i dadi, si scoprono i dadi segreti e si vede che missioni sono svolte e da chi. Nel caso in cui due o più giocatori hanno scelto la stessa missione, per vedere chi la svolge si lanciano i dadi che i giocatori hanno utilizzato per scoprire gli avversari e si utilizza un sistema di confronto dei simboli per determinare il vincitore. Carino e caciarone, ma assolutamente fortunoso e la componente deduttiva lascia spesso spazio al titare a caso.
15:40 – Abbiamo appena provato Zena 1814, che potrei definire come un particolare titolo di maggioranze. La particolarità sta nel fatto che oltre alla meccanica del bonus per maggioranza in una zona, i giocatori possono giocare carte relative alla zona in cui stanno per avere ulteriori bonus one shoot oppure continuativi. Inoltre, anche gli avversari in quella zona potranno partecipare all’attività della carta pagando e dando un bonus a chi l’ha giocata, ma sfruttando anche loro il vantaggio dato da questa. Un titolo veloce, senza tempi morti, molto divertente e strategico. Probabilmente, per me, uno dei migliori che ho provato in fiera.
13:30 – Abbiamo provato Joraku, gioco di maggioranze dal sapore orientale. Gioco semplicissimo e veloce, appare molto lineare. I giocatori devono gestire la loro mano di carte ed è presente un meccanismo di drafting iniziale. Tutto si basa sul giocare carte per piazzare cubetti o muovere il proprio daimiyo. Una volta giocate le carte chi ha quella di valore maggiore del colore più presente attiva la valutazione del punteggio nella zona del proprio daimiyo. Troppo semplicistico anche per un filler, ci si aspettava molto di più.
11:47 – Abbiamo provato Guns & Steel. Gioco di carte semplice e veloce di civilizzazione. I giocatori a turno devono giocare una carta coperta come risorsa e una scoperta come effetto al fine di acquisire carte più potenti, attaccare gli avversari o difendersi. Lo scopo e di avere determinati pattern sul tavolo così da prendere le meraviglie che danno punti a fine partita. Tutti gli attacchi si risolvono con il togliere risorse agli avversari che comunque non perdono le carte. Il gioco è sicuramente semplice, ma a mio parere un po’ bloccante, ci sono turni in cui si buttano solo carte sul tavolo in attesa di accumulare risorse, inoltre il primo giocatote ha un leggero vantaggio i primi turni.
10:50 – Iniziamo bene la giornata con l’attesissimo e coloratissimo Taverna. Graficamente non delude. A livello di meccaniche si tratta di un piazzamento lavoratori, o meglio bevitori, in cui ogni giocatore a suo turno piazza un cliente tra quelli disponibili in una taverna tra le 5 presenti per far guadagnare soldi ai proprietari, attivare effetti speciali che dipendono dall’icona del cliente e della taverna, avanzare nelle tracce della reputazione per la specie di cliente piazzato e attivare i poteri di eventuali vip. Il tutto condito da carte incantesimo, giocabili a pagamento, e favori reali. Interessante sistema di punteggio per cui chi è più avanti in un determinato tracciato scelto ad inizio partita sceglierà come incassare i propri punti tra 5 modalità bloccandola agli avversari, e così via. Non mi spiace, ma in 5 ci sono tempi morti tra un turno e il successivo e i soldi sono prevalenti e necessari per fare qualsiasi azione.
Secondo giorno – Venerdì 09
00:00 Seconda puntata del report delle ore piccole da parte del vostro Ditadinchiostro. Proverò a finirlo senza addormentarmi. Sarà difficile ma i lettori prima di tutto. Non proprio di tutto in effetti. Le scarpe le ho già tolte da un po’. Al terzo giorno di fiera niente ha priorità sui piedi.
Zombies VS Cheerleader 5.5 – Gli manca qualcosa e paradossalmente quel qualcosa è proprio legato al suo punto di forza: l’ambientazione. Il gioco si accontenta di avere una trama originale e non la sfrutta appieno, limitandosi a funzionare invece di coinvolgere. L’orda di Zombie a esaurimento ne é l’esempio migliore. Finiti quelli tutti a casa: si é mai visto un film sugli zombie dove questi semplicemente finiscono?
Kumo 8 – Astratto e scacchisticoscacchistico, ma non sono difetti né qualita. Ogni gioco ha il suo dna e in quello di Kumo ci sono i migliori geni della categoria. Gioco semplice, profondo, dai materiali stupendi e dal prezzo contenuto. Purtroppo ho perso.
Expo 1906 5.5 – Per carità funziona, niente da dire. Ma proprio niente. Nel bene o nel male. È un gioco senza ambientazione ne’ personalità. Carina l’idea delle risorse da posizionare accanto al progetto da costruire, ma è decisamente troppo poco per un gestionale nel 2015.
Flick’em up 6 – Fare uscire un gioco a schicchere nell’anno della riedizione di Catacombs non è stata proprio un’idea geniale ma il sistema fa sempre la sua figura divertendo anche nel West.
Bretagne 6 – Vale il discorso fatto per Expo: nel 2015 non è più sufficiente fare il compitino o poco più per realizzare un gestionale. Pur funzionando bene e avendo qualcosa in più di Expo, Bretagne non riesce a spiccare.
Project: ELITE 6.5 – I miei compagni di viaggio sono impazziti per questo titolo in tempo reale. Secondo me è un bluff. È il classico gioco che nell’eccitazione della fiera diverte e promette divertimento mentre a casa resta sullo scaffale. Tanta fuffa e poco contenuto. Scelte e pianificazione solo apparenti. Non dico che non sia piacevole una partita, dico che non lo sarebbe la terza. E poi erano perceribili la metà delle miniature con il doppio della qualità.
Stellar Conflict 6 – Altro gioco in tempo reale dell’Artripia a cui evidentemente avanzano i cronometri. Questo con un sesto del prezzo, un decimo delle regole e un centesimo del materiale riesce a non sfigurare davanti al fratello maggiore. Giochino semplice ma non banale, rapido e da giocare con attenzione.
The Pursuit of Happiness 6.5 – Sinceramente non ho capito fino in fondo questo gioco, complice anche una spiegazione lacunosa. Sicuramente il suo punto di forza è l’ambientazione e il modo in cui essa viene portata dentro le meccaniche, quello che non mi è chiaro è quanta sostanza ci sia dietro questa spessa crosta. Mi è sembrato che il suo essere articolato non vada di pari passo con la profondità. La realizzazione grafica poi non aiuta un’immediata lettura delle meccaniche rendendo il tutto ancora più fumoso.
19:00 – Chiudiamo la serata con un titolo italiano, abbiamo provato Insoliti Sospetti alla Cranio. Gioco di deduzione molto particolare in cui un “master” dovrà rispondere a delle insolite domande dei giocatori per far indovinare un personaggio tra i 12 presenti sul tavolo. Le domande sono scritte su delle carte pescate casualmente dai giocatori e si basano su dei “luoghi comuni”, tipo se il personaggio potrebbe aver inciso un disco pop o se gli potrebbero piacere i film horror di serie B. Ad ogni domanda di elimina un personaggi tra i 12, se si elimina il personaggio che si dovrebbe indovinare si perde subito e tutto il gruppo, altrimenti si va avanti. Molto bello e divertente.
18:23 – Abbiamo provato Queen’s Architect alla Queen. Quasi nulla di nuovo rispetto agli standard della casa. Si fa quasi giocare da solo, le azioni spendibili non sono molte, però presenta un regolamento piuttosto complicato. Non ci ha impressionato.
17:17 – Abbiamo provato un prototipo slovacco dal titolo Thievery game. Ambientazione gotica molto forte e cupa dove i giocatori dovranno battersi utilizzando delle pedine soldato che si muovono in una città che va via via creandosi.
16:45 – Abbiamo provato Oath of the Brotherhood. Altro titolo a sfondo piratesco. Titolo medio leggero, sostanzialmente un piazzamento lavoratori dove le risorse che si prendono diventano potenziamenti per il giocatore. Nel gioco si accumulano punti facendo delle missioni ed è molto interessante un’azione che può aggiungere nuove aree sul tabellone dove i giocatori possono fare nuove azioni. Piaciuto molto.
15:58 – Abbiamo provato Die Piraten der 7 Weltmeere. Gioco a sfondo piratesco basato sulla selezione del personaggio da parte del giocatore per eseguirne l’azione caratteristica. A suo turno ogni giocatore sceglie un personaggio e tutte le azioni vengono eseguite in sequenza in base al personaggio. Per esempio il capitano fa lanciare tutti i dadi nave dei giocatori ed eseguire dei combattimenti risolti in base ai risultati. Le navi che sopravvivono forniscono merci che immobilizzano navi per lo stoccaggio e possono essere vendute per punti vittoria tramite il commerciate e in base ad un prezzo che può essere modificato con un altro personaggio. Il regolamento ha qualche punto complesso e poco chiaro ma è molto divertente. Inoltre ha ottimi materiali e una scatola in metallo che diventa parte del gioco.
15:02 – Abbiamo provato Iki. Titolo gestionale su sfondo tedesco in cui i giocatori assumono lavoratori da piazzare in un mercato e poi si muovono attraverso questo per acquisire merci come il riso per sfamare i propri lavoratori, merci che danno punti a fine partita e protezione dal fuoco perchè al termine di alcuni turni si verificano degli incendi. Sicuramente ha un’infinità di possibilità strategiche, ma presenta un regolamento piuttosto spigoloso e poco immediato, inoltre è decisamente bruttino da vedere.
14:07 – Sempre all’Artipia abbiamo provato Stellar Conflict. Altro titolo di carte in tempo reale dove i giocatori hanno la loro flotta di astronavi capitanata da una nave mercantile che è già presente sul tavolo ad inizio gioco. Per un certo periodo di tempo i giocatori piazzano in contemporanea sul tavolo le carte con le navi della loro flotta cercando di centrare con i propri laser le astronavi avversarie. Finito il piazzamento, in ordine di iniziativa per nave, si va a vedere che danni infliggono i vari laser e ogni astronave che esplode va a dare punti al giocatore che ha inflitto più danni. Il gioco finisce nel momento in cui alla fine di un turno un giocatore supera una certa soglia di punti. Originale, veloce e assolutamente divertente.
13:38 – Abbiamo appena provato l’attesissimo Project Elite all’Artipia. Assolutamente dadoso e in tempo reale. I giocatori tirano dadi continuamente, e contemporaneamente, per tutto il tempo scandito da un timer al fine di ottenere risultati per muoversi o sparare. In alcuni casi si possono bloccare i risultati dei dadi per effettuare ricerche, caricare armi o eseguire obiettivi. Gli alieni si muovono per effetto di determinati risultati dei dadi dei giocatori e infliggono danni quando caricano oppure durante una particolare fase dopo lo scadere del timer. Un american veloce e frenetico che, a sorpresa, non mi è dispiaciuto. Unico difetto non da poco è che le miniature hanno poca definizione e dato che la plastica è molto lucida sembrano quasi sfocate.
12:13 – Prima di pranzo abbiamo provato un astratto, Eko. I materiali e la grafica sono molto belli e presentano uno stile molto futurista. Ad ogni turno il giocatore esegue una fase azione e una di rinforzo. Nella fase azione può muovere le proprie pedine, impilandole tra loro per aumentarne la forza, per eliminare gli avversari e costruire i propri edifici, che sono quelli che danno punti a fine partita. Interessante il fatto che si possano impilare massimo 4 dischi per avere la struttura più forte, ma si può usare un disco kamikaze per farla saltare ed eliminarla. Inoltre ogni giocatore ha un leader che se catturato può dare punti agli avversari, ma se due giocatori si catturano i leader a vicenda sono obbligati a restituirseli. Molto scacchistico ed elevatissima interazione, però i colori di alcune pedine si confondono.
11:00 – Iniziamo la giornata con un titolone di forte stampo tedesco, Mombasa. Titolo gestionale con tantissime possibilità strategiche dove i giocatori sono chiamati a muovere delle compagnie per esplorare l’Africa e nell’espansione di nuovi territori guadagneranno bonus come diamanti, monete e l’avanzamento nei vari tracciati bonus delle compagnie stesse. È un titolo card-driven dove a suo turno ogni giocatore pianifica di giocare segretamente 3 carte ed utilizzarle per comprare altre carte, espandersi o acquistare dei libri per comporre e avanzare in un particolare tracciato che darà punti e bonus. Interessante il meccanismo per cui le carte giocate sono divise in tre mazzetti e ad inizio turno si prende uno di questi. La suddivisione delle carte giocate in tre mazzi serve ad evitare il ripetersi di combo o di turni troppo pompati. Gioco molto solido, chiaro e lineare. Punisce molto gli errori in fase di pianificazione, ma complessiva ottima impressione.
Primo giorno – Giovedì 08
Per massimizzare la copertura della fiera, Gioconauta ha inviato una seconda delegazione capitanata da me, Ditadinchiostro. Questo amplierà la quantità di giochi provati e in alcuni casi raddoppierà i punti di vista sullo stesso gioco, in qualsiasi caso vi toccherà aspettare le ore “piccole”, perché sono molto meno multitasking degli altri Gioconauti. Inoltre dovrete sorbirvi i miei giudizi, basati su pochi turni di gioco e spesso esagerati per aver così poche informazioni, ma la fiera è così: eccessiva nel bene e nel male, istintiva, lunatica, sbilanciata e proprio per questo ancor più divertente.
ANDROMEDA 6.5 – La fiera inizia con una meccanica degna di nota: il primo giocatore tira tutti i dadi azione e poi li divide proponendo una combinazione ai propri avversari che possono decidere di accettarla o lasciarla arrivare al primo giocatore. Questo modo di ottenere i dadi azione crea delle scelte molto interessanti, peccato che il resto del gioco sia davvero poca cosa (maggioranze per ottenere poteri speciali e punti) e che gli alieni in plastica facciano lievitare il prezzo oltre quello che ci si aspetterebbe.
IL CONSIGLIO DEI QUATTRO 6.5 – Tascini/Luciani non sbagliano un colpo. Un altro gioco perfettamente sviluppato e molto godibile, volutamente un gradino sotto ‘Marco Polo’ per allargare il target. Ciò che limita il voto al titolo sono le scelte di grafica e materiali che ne limitano la giocabilità e l’appeal. Un bel gioco brutto da vedere.
DARK TALES OF NADARAS 4 – L’ennesima prova che creare un gioco da tavola non è qualcosa che si possa improvvissare. Grafica oscena e inutilizzabile, gioco ambizioso nelle idee e mediocre nella realizzazione. Avrei preferito non curarmi di lui ma guardare e passare.
MANIFEST 6 – pick & delivery molto light con una dose alta di interazione diretta che però non risulta particolarmente distruttiva per la pianificazione. Provata solo la versione base che risulta piacevole ma non seduce. Magari la scintilla potrebbe scoccare con una delle tante varianti ma sarà per la prossima volta.
KING FORGE 5 – Vince il premio per le spiegatrici piú carine ma anche meno preparate. Per come ce lo hanno spiegato il gioco non converge, probabilmente hanno tenuto per sé le giuste regole, ma temo non lo scopriremo mai.
DOJO KUN 7.5 – Divertente. Molto. E questo per un gestionale é una notizia. Curato graficamente e originale, sinceramente non vedo cosa chiedersi di più. Mi restano alcuni dubbi da approfondire prima di metterlo tra i migliori della fiera.
GUARDIAN OF THE CITY 7 – Gioco di carte taiwanese dalla meccanica originale e dalla grafica curata. La scalabilitá fino a 6 giocatori é un altro bonus vanificato solo parzialmente dall’alto prezzo.
DARK MATTER 5 – Passo indietro della gen X cbe dopo anni di titoli ambientati e originali propone un astratto con una meccanica innovativa che però risulta confusionaria, difficilmente assimilabile e non avvincente.
HACK TRICK 9 – La rivelazione di questa prima giornata. Un mazzo di carte e per rielaborare il gioco del ‘tris’ in maniera geniale. Un giochino per 2 veloce, strategico e economico. Imperdibile.
TAKE A TRAIN 4.5 – Gioco con una prima parte do aste in diversi modi e una seconda totalmente insulsa in cui non si riscontrano scelte apprezzabili.
PRODIGALS CLUB 6.5 – Più strutturato e vario di Last Will ma non riesce a fare il salto di qualità. Il cugino di Vlada come autore si dimostra essere il classico allievo che è bravo e si impegna ma…
DICE CITY 5.5 – Classico solitario multigiocatore che può avere un minimo di senso solo giocato in 2. Anche perché in più giocatori occupa una quantità enorme di spazio che risulta inversamente proporzionale alla piacevolezza dell’esperienza di gioco.
18:00 – Per concludere la giornata in fiera abbiamo provato Shakespeare. Gestionale con una forte componente di aste dove il giocatore mette all’asta il numero di azioni che farà: chi farà meno azioni nel turno giocherà per primo. Per il resto è un titolo di selezione azioni che vengono date dagli attori e tecnici che sono reclutati durante i turni e che alla fine della partita dovranno essere pagati. Lo scopo e completare gli atti della commedia, rappresentata da tre tracciati con bonus a maggioranza, fare i vestiti per gli attori e abbellire il palco, il tutto che darà punti a fine partita. Non male e bella componentistica, ma sa tutto di già visto e rimescolato e sembra manchi qualcosa.
16:15 – Provato Raptor alla Matagot. Titolo per 2 giocatori dove uno impersona la madre raptor che deve salvare i suoi cuccioli e l’altro controlla i cacciatori che devono addormentare e catturare i cuccioli. Gioco carddriven dove entrambi i giocatori usano una delle carte tra le 3 nella propria mano. Chi gioca la carta di valore minore ne attiva la proprietà speciale mentre l’avversario avrà tanti punti azione quanti la differenza tra i punti delle carte. L’idea non è male, ma ho l’impressione che il raptor non funzioni benissimo e sia un po’ svantaggiato.
15:20 – Dopo una veloce pausa pranzo ci siamo buttati su CVlization della Granna. Gioco di civilizzazione leggera che richiama graficamente il precedente CV, ma in questo non ci sono dadi. I giocatori hanno delle carte in mano che sono le loro azioni, a turno mettono sul tavolo una carta coperta e una scoperta. Segue una fase di esecuzione delle azioni dove si scoprono le carte e ogni giocatore esegue le sue azioni la cui entità dipende da quanti giocatori hanno giocato scoperta o coperta la stessa carta. Il meccanismo è tale per cui l’entità massima dell’azione la si ha se due giocatori giocano la stessa carta. Per il resto si tratta di acquisire risorse per ottenere a fine turno gli avanzamenti tecnologici o culturali che danno punti vittoria ed abilità speciali. Gioco sicuramente leggero ma davvero divertente e bello da vedere.
13:45 – Alla Portal abbiamo provato Rattle Battle Grab the Loot. Gioco dadoso a sfondo piratesco dove i dadi lanciati rappresentano proprio le navi nell’oceano e i giocatori a turno possono muovere i propri dadi per attaccare o abbordare dadi neutrali che faranno prendere punti vittoria e bottino. Poi il bottino può essere utilizzato per recarsi nei negozi dove si acquisiscono upgrade, marinai e simili. Molto divertente e semplice, ma ha un costo a mio parere troppo elevato.
12:45 – Ci siamo buttati sul trash e abbiamo provato Zombies vs Cheerleaders. Titolo di carte per due giocatori dove uno controlla gli zombi e l’altro le cheerleader. La meccanica ricorda Space Invaders, le carte zombi ‘scendono’, avanzano, verso le cheerleaders a colonne e coperte e il giocatore zombi decide quale colonna muovere, o scambiare carte tra colonne, scoprendo e utilizzando le abilità speciali della carta davanti alla colonna. Il giocatore cheerleader cerca di difendere le proprie barricate ‘sparando’ con le proprie carte, che rappresentano lancia fiamme fatti con la lacca oppure fionde realizzate con mutandine, verso gli zombi, ovviamente può anche scambiare la posizione delle proprie carte per concentrare gli attacchi o utilizzare il piu’ adatto alla situazione, ogni attacco ha le sue abilità speciali. Gli zombi vincono se uccidono almeno una cheerleader, mentre le cheerleader devono eliminare tutti gli zombi. L’idea è carina ma ben poco originale e le due fazioni sono molto asimmetriche. Per il resto è un filler con ben poche pretese e che punta tutto sull’ambientazione particolare.
12:05 – Provato Fruit Salad. Continua l’onda dei giochi di abilità con carte tonde. Questa volta si lanciano due dadi, uno con dei simboli frutta e uno con dei valori numerici e poi si girano carte a turno finché qualcuno è abbastanza veloce da accorgersi che sono usciti sul tavolo un numero di simboli frutta pari al valore del dado ed è il primo a dirlo. Chi è il più volte per 4 volte vince. Detta così non è un granché, ma ci sono personaggi minuscoli sulle carte che fanno rilanciare uno dei due dadi dando un po’ di pepe al gioco. Non male, ma il genere mi sta iniziando ad andare un po’ a noia.
11:40 – Abbiamo provato Crossing. Praticamente si basa sul meccanismo del bim bum bam. Ci sono delle tessere sul tavolo con delle gemme sopra. I giocatori agitano i pugni per aria contando fino a 3. Poi tutti indicano una tessera. Se una tessera è indicata da un solo giocatore questo prende le gemme sopra e le mette sul suo personaggio, altrimenti nulla di fatto. L’aspetto interessante e che si possono indicare i personaggi degli avversari per rubargli le gemme e questi possono decidere di proteggerle invece di indicare una tessera oppure saltare un turno per mettere tutto in saccoccia. Veloce e adatto a tutta la famiglia, ma un po’ miserello. Ovviamente vince chi ha più gemme quando non si riesce più fare un refill delle tessere.
11:00 – Antarctica è un german game con una meccanica molto semplice ed elegante. Ogni giocatore controlla delle navi che si muovono su una mappa dell’Antartide divisa a spicchi. Ogni volta che il sole si muove su uno spicchio attiva la nave di un giocatore li presente che la muove su un altro spazio per eseguire delle azioni come costruire, avanzare sui percorsi scoperta o reclutare nuove navi o scienziati. Si tratta di un gioco di piazzamento e maggioranze dove a fine partita si fanno punti per chi ha piu’ omini sui vari spicchi, punteggio che dipende dagli edifici presenti, e per chi è piu’ avanti nelle scale scoperta. Meccanismi interessanti il fatto che per costruire un edificio si deve avere una nave presente in altre zone con presenti altri edifici richiesti e il fatto che a fine partita chi ha la maggioranza in una zona prende tanti punti quanti la somma dei suoi scienziati presente con il numero di edifici presenti, mentre il secondo prende tanti punti quanti il numero di scienziati presenti del primo. Questo particolare meccanismo rende il gioco molto agguerrito e riflessivo, sebbene nelle prime mosse sembri leggero. Conferma le impressioni che abbiamo avuto da regolamento e, secondo noi, offre meno tempi morti di quello che può sembrare.
9:57 – La fiera ha aperto con quasi 10 minuti di anticipo e ci siamo seduti all’Argentum per Antartica. Iniziamo la fiera con il freddo 😛
Ciao ragassi! Sto rodendo come una nutria, ma, nel ritrovare un po’ di compostezza vorrei SUPPLICARVI di dirmi qualcosa (se potete) di Porta Nigra e dei due titoli(oni) della Spielworxx, soprattutto Dilluvia Project. Magari, finalmente, decido cosa comprare e cosa no…
Abbiamo fatto il possibile per provare Porta Nigra, ma il tavolo libero era una chimera, comunque li vicino c’era Mombasa che secondo me vale molto di più :-)
Confermo che i tavoli di Porta Nigra fossero irraggiungibili, per lo meno quando ho provato ad avvicinarmi io. In compenso sono riuscita a provare Dilluvia Project e mi è piaciuto. A breve sarò più dettagliata in un articolo sulle mie impressioni da Essen :)
bellissimo !! questa pagina è la mia nuova homepage sul browser :)
keep calm and push f5
Ah ah ah voglio fArmi la maglietta ora :D
Gioconauta sempre presenteee!!!Grandissimi…se riuscite a dare un occhiata a TAVERNA e GRAN AUSTRIA HOTEL e a dare il vostro parere sarei happy happy!!!
Purtroppo Grand Hotel Austria aveva praticamente un solo tavolo di prova in tutta la fiera e non ci siamo riusciti. Peccato, ci tenevo anche io a provarlo.
Ciao,
facendovi i complimenti per lo splendido blog, mi interesserebbe sapere qualcosa sul gioco Mysterium, tipo se sarà pubblicato in italiano e un consiglio spassionato sul gioco. Grazie e buona fiera.
Non l’ho provato ma l’ho preso. L’impatto estetico del gioco apparecchiato è fantastico. Considera che ne era pienissima la fiera, ma con la giornata di ieri è andato sold out e le ultime copie presenti erano aumentate di prezzo.
Se ti può interessare è la riedizione di questo gioco: https://www.gioconauta.it/2014/04/girls-on-the-board-27tajemnicze-domostwo/
Tecnicamente era sold out già sabato mattina, poi improvvisamente sono comparse domenica in mattinata pochissime copie in tedesco in uno degli stand minori della Asmodee. Ma, sebbene non ci sia testo nel gioco, la scatola in tedesco proprio mi stava antipatica. Comunque ho la fortissima sensazione che lo vedremo localizzato in italiano. :-)
Siete riusciti a provare Blood Rage e Dungeon Saga?
Blood Rage l’ho giocato due volte prima di partire. È un bel gioco semplice nelle regole ma non banale da giocare e sicuramente divertente. Si tratta si combinate al meglio l’effetto delle proprie carte upgrade per fare punti. Componentistica sontuosa ma sproporzionata per un gioco tutto sommato leggero e veloce. Mi resta qualche dubbio sul bilanciamento di tutte le carte ma questo non cambia la piacevolezza del titolo.
Blood Rage uscirà la versione italiana e aspettiamo quella (da quanto ho capito a Lucca non ci sarà), comunque fra qualche settimana faremo una preview.
Mi aspettavo qualcosa su alcuni pezzi da 90: Trickerion, Skull Tales e Ships di Wallace. Avete qualche info in merito?
Ciao e grazie del live blogging.
Per quanto riguarda Trickerion non l’abbiamo provato in quanto fra qualche settimana ci arriverà la copia di kickstarter, e ti assicuro che dopo ne sentirai parlare :-)