A Essen fra nobili e gentiluomini: ecco le uscite che si elevano sopra la plebe
di Alberto “Doc”
Nel mio continuo viaggio fra presentazioni, regolamenti e quant’altro trovo nel web che possa darmi informazioni su quello che sarà ad aspettarci a Spiel 2015, oggi vi propongo un tris di giochi che ha come sfondo il mondo delle classi sociali più elevate, con la loro vita, i loro bisogni e i loro problemi. Vi racconterò delle guerre e degli amori di Among Nobles della Among Meeples per proseguire con la vita degli eccentrici gentiluomini vittoriani di The Prodigals Club della Czech Games Edition e per concludere con gli avidi e autocelebrativi aristocratici di Tumult Royale della Kosmos.
Dopo la loro opera prima Colonies, passata un po’ inosservata, Among Meeples torna con una nuova pubblicazione in cui metterci a capo di una famiglia nobiliare per farla diventare la più potente attraverso alleanze matrimoniali, guerre e intrighi che avranno come sfondo l’Europa feudale.
Con Among Nobles, i giocatori partendo da una coppia di aristocratici provano a dare vita ad una florida dinastia cercando di espandere la loro influenza in primis ampliando la propria famiglia attraverso nuove nascite e matrimoni che vedranno nel corso della partita tre cambi generazionali. Oltre alla propria stirpe, i giocatori dovranno anche impegnarsi nella raccolta di oro e nel guidare campagne militari. In questo senso ci sono tre categorie di nobili che si possono trovare: i blu che caratterizzano i devoti e che sono particolarmente forti nelle azioni Pietà; i rossi invece che primeggiano nelle azioni di guerra; infine i gialli abili nelle azioni di commercio. Durante il proprio turno i giocatori attivano i personaggi a loro disposizione eseguendo le azioni associate. Queste possono diventare più efficaci nel momento in cui il personaggio trova moglie e consentendo di migliorare le azioni del marito.
L’oro risulta fondamentale per tutto il corso della partita. Si potrà usare per avere azioni extra, pagare i banchetti nuziali, assoldare eserciti e coprire le spese per migliorare l’istruzione e il galateo degli eredi maschi.
Chi al termine dei tre passaggi generazionali avrà conseguito maggiori punti prestigio sarà il vincitore.
Among Nobles ricorda molto Legacy: testament of duke the Crecy, anch’esso sviluppato lungo tre generazioni e attraverso lo sviluppo della famiglia con nascite e matrimoni. Eppure questo titolo della Among Meeples sembra più interattivo e vivace del precedente. Non credo ci ritroveremo davanti ad un solitario di gruppo come accaduto con il precedente. Avendo apprezzato molto Legacy, non mancherò certo di sedermi al tavolo per una prova se vi sarà l’occasione di giocarlo.
Chi fra di voi si è divertito a giocare con Last Will credo avrà pochi dubbi nel voler sedersi a provare il suo seguito, The prodigals Club. La vita dei gentleman dell’epoca vittoriana è si agiata ma anche molto noiosa. E quando fra i prestigiosi circoli si sparge la voce che i poveri se la spassano decisamente di più, a chi non verrebbe l’idea di sperperare tutto il proprio patrimonio materiale e sociale? (beh, forse a qualche eccentrico potrebbe venire anche in mente… forse). Questa è in soldoni l’idea di fondo che tutto sommato poco si scosta dal precedente capitolo. Diversa invece è la competizione che ora si basa su tre differenti moduli di gioco che possono essere usati sia assieme che singolarmente o a coppie. Potremo perciò cadere in rovina a livello economico, scialaquando il nostro patrimonio immobiliare, politico, perdendo le elezioni e sociale, cercando di offendere le persone più influenti dell’alta società.
Una partita si compone di cinque turni, in cui piazzeremo i nostri servitori a compiere varie azioni dipendenti dal modulo su cui vengono piazzati e dalle carte giocate (in questo secondo capitolo saranno scoperte). Nota interessante è la possibilità di rimuovere il modulo proprietà per agganciare la plancia di gioco di Last Will combinando così i due giochi. Il titolo è comunque pienamente giocabile anche da solo e non necessita del suo predecessore.
Ho giocato molto a Last Will apprezzandone sia le meccaniche che lo humor di contorno e per me questo titolo non può che finire diretttamente nella mia lista degli acquisti. Staccandomi invece dal mio giudizio personale, trovo molto interessante la modularità delle tre plance che riguardano i tre aspetti su cui competere e di come queste possano strutturare esperienze diverse di gioco a seconda di come si combinano fra loro. Il mio personale consiglio perciò è quello di provarlo se apprezzate l’idea di un gestione risorse light in veste “Crack!” il cui comparto grafico sappia strapparvi più di qualche sorriso.
E siamo all’ultimo titolo, in cui torniamo a parlare di nobiltà con Tumult Royale. Eccoci quindi nei panni di aristocratici avidi e senza scrupoli pronti a celebrarsi attraverso la costruzione di monumenti in tutto il regno e che non si faranno troppi problemi ad affamare la popolazione pur di raggiungere i propri scopi. Ma attenzione perché il popolo è stanco e sta organizzando la sua rivolta…
I giocatori come avrete già immaginato dovranno costruire più opere monumentali possibili spendendo pane, marmo, attrezzi che verranno prontamente sottratti alla popolazione. Lo scopo del gioco è infatti quello di avere il maggior numero di opere erette al termine della partita. Durante ogni turno i giocatori inizialmente verificano i bisogni della popolazione e poi preparano le tessere di gioco a faccia coperta, che rappresentano le risorse di costruzione e allo stesso tempo anche le tasse da imporre alla popolazione. Successivamente chi ha il ruolo di re gira la clessidra da 20 secondi che scandirà il tempo in cui poter pescare e collezionare le tessere risorsa necessarie per i propri monumenti. A tempo scaduto, si contano le tessere rimanste nella riserva generale. Se uno dei beni è inferiore ai bosogni dei sudditi scoppia una rivolta. Tutti i giocatori devono restiture dei beni e il più avido fra questi avrà conseguenze ancora più pesanti (in caso di parità sono i ruoli assegnati ad ogni giocatore a spareggiare). Infine viene eseguita la fase di costruzione in cui erigere statue sulla plancia di gioco, vengono poi riassegnati i ruoli e si inizia un nuovo turno.
Tumult Royale è un titolo leggero ma, guardando bene il regolamento, non privo di strategia e penso abbia tutte le carte in regola per regalare tre quarti d’ora divertenti. Nonostante non finisca fra le mie priorità, mi ha lasciato la curiosità di provarlo.
Termina così questa nuova panoramica su tre titoli dal tema simile eppure profondamente diversi fra loro nelle meccaniche. Più procedo nella lettura di presentazioni e regolamenti e vedo video, più mi convinco che questa Essen se da un lato non ci ha ancora fatto sperare in un titolo che ci farà saltare dalle sedie, dall’alta parte continua a mostrarmi sempre più titoli validi e meritevoli di essere giocati. E l’elenco di cose da leggere è ancora molto lungo…