Contaminazioni: quando il gioco si sposa con altri mondi
Di Alberto “Doc”
Sappiamo bene che non si può cambiare lo stile di vita o la mentalità di un popolo dall’oggi al domani, ma si possono invece portare avanti tanti piccoli/grandi atti con cui manifestare la presenza di nuove alternative allo stare insieme, dare nuovi spunti con cui condividere momenti di divertimento. Il mondo ludico attraverso le varie associazioni, autori, case editrici e negozi ha già fatto molto e continua a fare in questo senso con piccole/grandi iniziative ed oggi ve ne porto all’attenzione due di particolari.
La prima è quella di Ares Games che ha sposato la causa del restauro della Cappella Pazzi nella basilica di Santa Croce, uno dei più importanti monumenti di Firenze. La casa editrice ha deciso di mettere a disposizione la propria esperienza nel mondo del crowdfounding di Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere la somma di 95.000 $. La campagna si concluderà il 19 dicembre quindi per chi volesse partecipare, ha ancora 10 buoni giorni di tempo per poter aderire.
Mi ha fatto molto piacere vedere questa sinergia fra gioco e cultura in quanto sono due mondi che sanno mescolarsi molto bene e che devono continuare a farlo anche con iniziative come questa. Quindi complimenti per l’ottima idea di Ares Games e un grande augurio a questo crowdfounding perché tale impresa possa andare a buon fine!
La seconda iniziativa che porto alla vostra attenzione è invece quella di Eataly, il colosso mondiale italiano che in collaborazione con Oliphante porterà sul mercato un gioco dedicato al buon cibo e al rspetto ambientale dal nome “Il gioco della Fattoria“, nato dall’esperienza maturata durante i laboratori didattici avuti con i bambini nei vari eventi promossi dall’azienda italiana.
Citando dal comunicato stampa inerente a questa nuova uscita:
Il Gioco della Fattoria è composto da 360 carte “prove” appartenenti a 4 differenti categorie: Orto e Frutteto, Uliveto e Vigneto, Agricoltura Biologica e Animali della Fattoria, 4 tipologie indicate chiaramente sul retro di ogni singola carta, composte rispettivamente da 90 carte l’una.
Ogni categoria corrisponde ad una prova, che porterà i giocatori a dover rispondere a delle domande, mimare o disegnare, oppure giocare al memory o a parole sbagliate.
Cosi facendo ci si troverà a dover rispondere a dei quesiti di una delle categorie principali, o a mimare o disegnare una cosa che dovrà essere indovinata dagli altri giocatori, allo stesso modo nella categoria memory bisognerà cercare di formare delle coppie della stessa carta, scegliendole a caso tra quelle disposte sul tavolo in fila e, infine, in parole vietate bisognerà far indovinare ai concorrenti una determinata parola indicata sulla carta, senza poter nominare nessuna delle parole indicate di seguito, o loro derivate.
Il gioco della fattoria si può giocare singolarmente o in squadre e a vincere sarà chi avrà ottenuto almeno tre punti in ciascuna delle quattro categorie.
…e ben venga anche Eataly in questo mondo, che se da un lato fa la sua comparsa con un gioco di stampo classico improntato alla didattica, dall’altro può essere una splendida cassa di risonanza per il mondo del gioco in scatola.
Non rimane infine che augurarci che situazioni del genere continuino a presentarsi sempre maggiore frequenza, anche se magari già accadono ma non arrivano tutte alle nostre orecchie. Ma alle vostre? Se anche voi siete a conoscenza di iniziative come queste, segnalatecelo o aggiungetelo nei commenti all’articolo. :)