Raid & Trade: staccare un biglietto per la Città D’oro
di Alberto “Doc”
A poco meno di una settimana dal termine della sua raccolta fondi, Raid & Trade, ultimo progetto della MAGE Company, ha già raggiunto più del doppio di quanto necessario per poterlo mettere in produzione. Motivo più che sufficiente per me per decidere di approfondire la cosa così da capire di che si tratta. Vediamolo insieme.
L’ambientazione ci porta in un mondo post apocalittico. La terza guerra mondiale si è conclusa lasciando dietro di se morte e distruzione. Unico vero rifugio sicuro dove poter riprendere una vita normale sembra essere La Città D’oro, luogo in cui una comunità di benestanti sopravvissuti ha ricostituito una società. Ma non è sufficiente trovarla e bussare alle sue porte per avervi accesso. I giocatori così si calano nel ruolo di 5 personaggi che tentano di soddisfare i requisiti richiesti dalla città per avere il permesso di entrare fra le sue mura.
In termini di gioco, per vincere una partita i giocatori dovranno ottenere uno dei seguenti risultati:
- Raggiungere un certo ammontare di Punti Abilità
- Raggiungere il massimo punteggio di Punti Personaggio (+10)
- Risolvere le 3 quest assegnate dalla Città D’oro.
Entrando nel merito, ogni giocatore guiderà la sua miniatura all’interno di una plancia formata da un quadrato di nove tiles che raffigurano quartieri con strade ed edifici cercando di recuperare beni e risorse per sopravvivere o da commerciare.
Ogni giocatore al proprio turno dispone di quindici punti azione con cui potrà attivare il proprio personaggio per muoversi, compiere raid, derubare gli avversari oppure commerciare con questi. I giocatori hanno inoltre a disposizione plancia del personaggio per regolare le proprie statistiche e deck personale con l’equipaggiamento in dotazione al sopravvissuto.
Come da titolo stesso del gioco, l’azione principale è quella di Raid in quanto consente di ottenere il maggior numero di risorse. Per risolvere l’azione, il personaggio deve essere davanti all’abitazione da saccheggiare, pescare una carta dal mazzo dei raid e tirare il dado per vedere se l’azione avrà successo o meno. Anche in caso di fallimento, il personaggio ottiene comunque delle risorse anche se in minore quantità di quelle indicate dalla carta. Nota interessante è l’eventuale presenza sulla carta di un personaggio che dovrà costringere il giocatore a scegliere se consumare dei Punti Personaggio per eseguire lo stesso il Raid oppure rinunciarvi. Nel primo caso, compiere il raid porta il giocatore dalla parte del Male, nel secondo caso lo spinge dalla parte del Bene (e quindi a soddisfare una delle possibili vie per la vittoria).
Le risorse possono essere commerciate anche al mercato nero o combinate fra loro per ottenere nuovi oggetti con cui conseguire Punti Abilità. Vi è inoltre la presenza dell’edificio Cappella dove i giocatori possono avere opportunità per aumentare i propri Punti Personaggio. Per quanto riguarda invece la casualità del gioco, ci sarà la presenza di un mazzo eventi e un mazzo situazioni che interverranno durante la partita in determinati momenti.
Una volta raggiunto uno degli obiettivi per vincere la partita il giocatore dovrà rivendicare la vittoria spendendo 20 Punti azione, quindi i suoi 15 più altri 5 extra che dovrà ottenere attraverso risorse o abilità speciali.
Devo ammettere che dopo aver letto la presentazione di questo titolo e l’anteprima redatta dall’autore, la cosa che mi è più piaciuta è stato il tentativo di cercare di far emergere l’ambientazione. Non so se il gioco in questo senso ha raggiunto il risultato, ma apprezzo il tentativo che emerge già dagli obiettivi di gioco. Interessante in particolare il fatto di poter diventare avere un tracciato bene/male del personaggio, di poter combinare le risorse fra di loro per crearne altre e conseguire nuove abilità e ancora il fatto di poter sia commerciare che derubare i propri avversari lasciando così al giocatore la scelta di come voler giocare il proprio personaggio. Per il resto le meccaniche sono cosa nota a partire da i Punti Azione presenti in molti skirmish ma anche nel buon vecchio Tikal. Anche grafica e componentistica promettono bene e lasciano l’idea di un prodotto che è stato curato nei dettagli.
Se vi piacciono i giochi ad alta interazione e non vi spiace tirare qualche dado che può anche fermarsi sulla faccia sbagliata, vi consiglio di tenerlo d’occhio.