Harbour: un gestionale fantasy con una vivace economia fluttuante

di Alberto “Doc”

Tasty Minstrel Games torna nuovamente ad appoggiarsi a Kickstarter per valutare l’appeal delle sue proposte, id sicuro un’ottima soluzione per le case editrici se capire il successo di un gioco senza i rischi della produzione al buio. E ne ha riscosso davvero tanto una delle loro ultime iniziative dove quando mancano ancora più di 20 giorni al termine della campagna, Harbour sta per sfondare quota centomila dollari superando di gran lunga i 15.000 necessari che servivano per la sua messa in opera. A questo punto credo proprio valga la pena di darci un’occhiata.

Il gioco ci porta in una vivace cittadina portuale dai contorni fantasy dove le possibilità di fare affari non mancano, soprattutto attraverso l’acquisto degli edifici che permettono di conseguire punti per vincere la partita e a determinarne la fine quando uno dei giocatori arriva a costruirne quattro.
pic2053516Durante il proprio turno, i giocatori spostano da un edificio all’altro il loro unico lavoratore attivando le azioni in esso permesse che consentono di acquisire o gestire le risorse della riserva personale. Oltre a queste alcuni edifici consentono di diventare proprietari di nuove strutture vendendo merci in nostro possesso. Acquistare edifici comporta ricavare punti prestigio per vincere la partita.

Fulcro del gioco sono le variazioni di prezzo del mercato. Ogniqualvolta un giocatore acquista un edificio, il valore delle risorse che ha utilizzato diminuisce mentre tutte le altre salgono rendendo così fondamentale costruire al momento giusto per influenzare il mercato a proprio vantaggio o senza darne troppo agli altri.

pic2053515Potrei dilungarmi in ulteriori e maggiori dettagli, ma preferisco fermarmi su questa panoramica che è sufficiente a mettere in evidenza i tratti salienti di questo prodotto. Come avrete intuito, si tratta di un gestionale light dove meccaniche più che note fanno da contorno ad un mercato che movimenta  il prezzo delle merci in maniera singolare. E a mio avviso è proprio questa la parte interessante del gioco: una meccanica semplice dove nel momento in cui un giocatore acquisisce un vantaggio personale con la costruzione di un edificio, va a creare un effetto che impatta proprio sulle merci necessarie per costruirne altri. Questo mi fa anche pensare che all’aumentare dei giocatori tali fluttuazioni diventino sempre meno controllabili  e prevedibili e che quindi sia più difficile determinare con certezza delle mosse di medio lungo periodo. Ma si tratta di considerazioni fatte sulla base di quanto letto sulla pagina di KS.
Bene per il prezzo che rimane contenuto. Se la cosa vi incuriosisce, vi rimando alla pagina dove potrete trovare tutti i dettagli per approfondire l’argomento. ECCOLA.

Un pensiero su “Harbour: un gestionale fantasy con una vivace economia fluttuante

  • 16 Luglio 2014 in 11:40
    Permalink

    In effetti usare KickStarter è un metodo ottimo anche per far uscire giochi interessanti e fatti bene, questo è uno di quelli, da provare.

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