King and Assasins: una sfida asimmetrica per due giocatori
di Alberto “Doc”
Non mi capita spesso di parlare di titoli per due giocatori dato che per indole preferisco confrontarmi con più di una persona sul tavolo da gioco. Devo dire che però ultimamente l’esigenza di avere titoli di questo genere è aumentata e così ecco che nella mia ricerca mi sono imbattuto in King and assasins edito dalla Galakta in cui ci caleremo in uno scontro fra re e popolani. Scopriamo qualcosa di più.
Parliamo innanzitutto della ambientazione. Siamo in un contesto fantasy in cui un re vile e di certo non amato dai suoi sudditi cerca con l’aiuto dei suoi regali lacché di ritornare entro la sicurezza delle mura del suo castello mentre per le strade della cittadina la folla è in rivolta contro il sovrano.
La meccanica di gioco si basa sull’uso di carte azione ognuna delle quali con un limitato numero di punti azione per muovere e far agire i due schieramenti. La fazione del Re è la prima a muovere tentando di avanzare, eliminare i possibili pericoli intorno al sovrano e allontanando la folla dal percorso. Poi è la volta degli assassini che sferreranno i loro colpi letali per ridurre le schiere della guarnigione e per rallentare l’avanzata del re verso la zona di salvezza. Essenziale è cercare di utilizzare al massimo i punti presenti sulle carte.
La fazione del re vince se riesce a raggiungere una delle uscite che gli garantiscono la sicurezza o se riesce a eliminare tutti gli assassini con le sue guardie. Viceversa la fazione ostile al sovrano vince se il monarca viene ucciso o se riescono a rallentarlo a sufficienza perché il mazzo delle carte azione finisca prima che il re possa raggiungere un luogo sicuro.
Il gioco ha una ambientazione interessante, uno sviluppo asimmetrico che se ben bilanciato ritengo darà sicuramente soddisfazione e non da ultimo un comparto grafico davvero pregevole (almeno per il mio gusto personale). Le partite inoltre sono contenute in 20-30 minuti. Non da trascurare anche la possibilità id giocare con due diversi scenari. Da valutare invece rimangono la profondità strategica e la qualità dei materiali visto che si tratta di sagome di cartoncino da muovere su una plancia. Nel complesso aspettando che esca il regolamento per averne il quadro completo, sembra prometter bene e di sicuro una chance per dimostrare quello che vale penso possa meritarsela. :)
Certo che i tempi sono cambiati: una volta i componenti erano tutti in cartone e si discuteva giusto sulle dimensioni/spessori e sulla grafica quando si parlava della componentistica, oggi che la plastica e le miniature sembrano il requisito minimo per dare alla componentistia un valore ci si domanda se la componentistica sara’ buona visto che e’…in cartone :)
Non e’ una critica, e’ solo una presa di coscienza dei tempi che passano, poi personalmente preferisco spendere 30 euro per un gioco in cartone, ma divertente rispeto allo spendere il doppio solo per le miniature, ma purtroppo ormai molti se non trovano la plastica non considerano nemmeno il gioco quindi capisco anche i produttori che per vendere devono farli cosi’. Come spesso accade, il consumatore si da la zappa sui piedi e si ritrova pieno di giochi mediocri (perche’ magari si dirottano i fondi per le miniature), pieni di plastica e a prezzi esagerati quando si potrebbe invece avere alla meta’ tenendo inalterate le meccaniche del gioco (e magari piu’ testate).
Ciao Simone, non posso che concordare con te sul “trend della splastica” che prende sempre più piede nelle recenti produzioni. Eppure è anche vero che ci sono sul mercato ottimi e recenti esempi di come il cartone sia stato ben utilizzato vedi Le leggende di Andor o Level 7 e c’è da augurarsi che ve ne siano altri in futuro come questi.
Sia per una questione di contenimento dei costi sia per non considerare le miniature di plastica l’unica strada per produrre una certa tipologia di giochi.