Black Forest: ancora mannari fra di noi
Di Alberto “Doc”
Il tema dei lupi mannari infiltrati in un tranquillo villaggio di abitanti è stato più volte utilizzato in giochi famosi come Lupus in tabula e Werewolf e torna ad essere nuovamente proposto da Jeck Reda in una sua autoproduzione dal titolo Black Forest. Ma che cosa ha di diverso questa prossima pubblicazione rispetto a quanto già visto in commercio? Diamoci un’occhiata insieme.
Il gioco è ambientanto in un piccolo villaggio ai margini della Foresta Nera in Germania dove la semplice e pacifica vita dei suoi abitanti è interrotta da una serie di brutali omicidi. L’orrenda natura dei delitti non lascia molti interrogativi sul fatto che i mannari si siano infiltrati nel villaggio.
Gli abitanti hanno un tempo limitato per riuscire a individuare chi sono le bestie fra di loro mentre i mannari cercheranno di usare la paranoia per far si che il villaggio soccomba.
Black Forest è un cooperativo per 3-5 giocatori dove uno dei partecipanti ricoprirà il ruolo di mannaro cercando di ostacolare gli altri nel tentativo di individuare chi sono le bestie. Se i giocatori riusciranno ad eliminare tutti i segnalini “paesano” del mannaro vinceranno la partita. Viceversa il giocatore che interpreta la fazione delle bestie otterrà la vittoria se nella fase di raccolto, il villaggio non sarà in grado di provvedere al proprio sostentamento.
Come detto all’inizio il gioco ricalca titoli ben noti, riproponendo il tema, le due fazioni in conflitto, la ricerca dei mannari prima che il villaggio decada, etc. La principale differenza è invece la fazione delle bestie gestita da un solo giocatore, carateristica che potrebbe risultare interessante per chi ama l’ambientazione ma cerca qualcosa di più articolato rispetto ai soliti Lupus & co. Non ci resta che attendere l’uscita del regolamento per avere un’idea migliore di come si sviluppa un turno di gioco e poter meglio valutare questa nuova rivisitazione.