Septikon: trivellando a suon di missili
di Federico “Kentervin”
Dura la vita del minatore spaziale. Non te la immaginavi certo così quando hai firmato il contratto, lusingato dalla possibilità di lavorare “in una stazione mineraria all’avanguardia, dotata di tutti i più moderni ritrovati tecnologici che la scienza possa oggi offrire”. O almeno così c’era scritto sulla brochure. Peccato non dicesse che i “moderni ritrovati tecnologici” debbano essere azionati a mano!
Mentre pensi a tutto questo, la spia del Grill Atomico lampeggia insistentemente: un altro clone è pronto, un’altra copia da confondere con le altre che scorrazzano per la base premendo pulsanti, azionando leve e girando interruttori.
D’un tratto un boato ti strappa dai tuoi pensieri: un’altra falla nel sistema di sostentamento, un incendio nella serra idroponica. Il che vuol dire niente pomodori per un mese, sempre che non ti piacciano ben cotti. Il nuovo vicino ha ripreso con le rappresaglie, un piacevole diversivo a spezzare la monotonia della routine quotidiana.
Infilandoti una barra di plutonio sotto al braccio, ti dirigi fischiettando verso la camera di lancio dei missili. Dura la vita del minatore spaziale, ma chi ha detto che deve essere monotona?
Potrebbe essere questo l’incipit di Septikon – Uranium Wars, ultima fatica della Igrology, casa editrice russa sconosciuta ai più ma che ha già al suo attivo quasi una ventina di giochi. Ambientato nello spazio, Septikon da la possibilità a due giocatori di prendere il controllo di una base di estrazione mineraria. Estrarre Uranium non sarà l’unica attività dei giocatori, però, visto che all’interno della stazione troveremo anche armi e tecnologie che ci permetteranno di attaccare (e possibilmente mettere fuori uso) la stazione avversaria. Si, perché qui non si vince “ai punti”, ma per eliminazione. Ecco quindi che ci ritroveremo a gestire (grazie a 5 cloni) le varie sezioni della base, amministrando le risorse al meglio per prevalere sui nostri concorrenti in affari.
All’inizio tireremo un dado a 6 facce per determinare quante caselle i nostri cloni (5 all’inizio, ma potremo scongelarne di più aumentando il livello di ossigeno) potranno percorrere (i cloni percorrono esattamente quel numero di caselle, non possono fermarsi prima). La plancia mostra due stazioni orbitali poste una di fronte all’altra e distanti 15 caselle (rappresentanti lo spazio siderale): nella parte bassa della stazione ci sono 2 file con i moduli per la produzione di risorse ed il supporto vitale, poi ci sono 4 file con i magazzini e più su altre 2 file con le armi e le apparecchiature demandate all’attacco e alla difesa.
I magazzini contengono varie risorse e sono rappresentati da una fila di 10 caselle. Le risorse prodotte vengono poste sulle caselle a partire da sinistra, mentre quelle consumate vanno prese partendo da destra. Quando un magazzino è danneggiato, si posiziona un tassello danno sulla casella danneggiata. Le risorse a destra di esso saranno ancora disponibili, mentre quelle a sinistra non saranno raggiungibili se prima il danno non verrà riparato.
Quando un clone si ferma su di un modulo (prime due file in basso), esso viene attivato: il simbolo in basso a destra indica la risorsa consumata (che deve essere disponibile: se il magazzino che contiene la risorsa è vuoto o bloccato, il modulo non si attiva), mentre in alto a sinistra è indicata la risorsa prodotta.
E’ possibile attaccare la stazione avversaria (o difendersi da eventuali attacchi) attivando i moduli da battaglia (posti nelle due file più in alto): al contrario degli altri moduli, l’attivazione degli stessi non è obbligatoria, ma lasciata alla discrezione del giocatore. E’ necessario utilizzare dei cloni (Gunner) che, posti sulla superficie della stazione (nona fila), dirigano gli attacchi. Un modulo da battaglia può essere attivato anche più volte, tante quante sono i Gunner a propria disposizione. E’ possibile creare mine, satelliti, laser, scudi e navette su cui caricare droni da assalto, ma anche radar per catturare i satelliti avversari e spie da introdurre all’interno della stazione nemica.
La partita termina quando un giocatore non è più in grado di danneggiare la stazione avversaria (se entrambi i giocatori sono impossibilitati a farlo, la partita termina con un pareggio). Questo può accadere, ad esempio, se tutti i cloni di un giocatore sono morti, oppure se ha finito le risorse a propria disposizione o se non ha più Gunner da impiegare per dirigere gli attacchi.
Septikon è un gioco originale, rapido e divertente la cui durata, una volta assimilate tutte le icone presenti, dovrebbe assestarsi sui 30-45 minuti. L’ambientazione è simpatica e resa in maniera spiritosa, fermo restando che alcuni potrebbero trovarlo un po’ troppo freddo e limitato (muovi il clone / produci la risorsa), ma è pur vero che le risorse e i moduli a disposizione sono molti e permettono di tentare varie strategie, il movimento dei cloni dettato dal lancio del dado costringe ad un posizionamento oculato degli stessi, senza contare che i danni alla stazione possono renderne irraggiungibili alcuni settori. Le fasi di preparazione si alternano a quelle di combattimento, con alcune idee simpatiche come la possibilità di mandare spie a sabotare i moduli avversari. La plancia fissa ne riduce a mio parere la longevità (avrei preferito una stazione componibile: un po’ come negli scacchi, giocatori esperti potrebbero individuare strade migliori di altre portando a delle “aperture di partita” consolidate), demandando al tiro di dado tutta la componente aleatoria del gioco.
Forse avrei gradito una maggiore diversificazione dei cloni, le immagini utilizzate sono abbastanza simili tra di loro, ma l’aspetto grafico risulta comunque gradevole con una impostazione molto colorata e fumettosa: lo stesso manuale riprende lo stile poco serio del gioco, visto che è pieno di battute e pervaso da una vena goliardica.
Ed infine un occhio a quanto è presente nella scatola: il gioco contiene 28 Cloni (in 2 colori), 160 Cubi Risorsa (Ossigeno, Metallo, Missili, Biomassa, Energia, Biodroni e Uranium), 6 Missili Nucleari, 10 Gettoni Satellite, 10 Scudi, 80 Gettoni Danno, 1 plancia che rappresenta le nostre due stazioni orbitali, 2 dadi a 6 facce e 3 manuali (su uno dei quali è descritta una partita passo passo per impratichirsi con il gioco).