Neuroshima Hex: un mondo in espansione
di Federico “Kentervin”
Ignacy Trzewiczek continua ad aggiungere nuovi tasselli all’universo di Neuroshima Hex e stavolta lo fa con due giochi di carte.
Nel primo, The Convoy, rispolvera due vecchie conoscenze: la fazione dei Moloch (macchine votate alla distruzione dell’umanità) e l’Outpost (ultimo baluardo della razza umana contro l’estinzione), quest’ultima impegnata in una disperata lotta contro il tempo per salvare New York.
Il gioco assomiglia ad una versione di carte di Neuroshima Hex, di cui mantiene la pesante asimmetria e la forte caratterizzazione delle fazioni. Ogni giocatore ha a disposizione un mazzo di 35 carte che rappresentano le unità a cui potrà attingere. L’obiettivo dei Moloch è quello di giungere fino a New York dove si trova il quartier generale degli Outpost e distruggerlo. Una volta in città, l’invasione sarà automatica e per la razza umana la sconfitta sarà inevitabile.
Il tragitto per arrivare a New York è però lungo e l’Outpost avrà modo di tendere agguati e fiaccare (e possibilmente fermare) l’esercito nemico.
Vengono poste sul tavolo 4 carte rappresentanti delle città (divise in distretti, una volta distrutti la città verrà considerata rasa al suolo e la carta sarà girata) che i Moloch dovranno attraversare durante il loro viaggio. I Moloch potranno giocare carte per distruggere la città attiva (la prima carta della fila) mentre gli Outpost potranno rispondere con un’altra carta sulla stessa città o applicare una tattica più attendista, ammassando unità sulle città successive (che comunuque hanno un limite al numero di unità che possono contenere).
Risolti gli esiti dello scontro si applicano i relativi effetti dei distretti che premiano in vari modi il vincitore. Ogni città ha anche un proprio effetto speciale che aiutan gli Outpost, esso rappresenta il supporto dato dalla cittadinanza nella lotta contro gli invasori e può essere utilizzato una sola volta per partita.
Il gioco si presenta abbastanza veloce, con una fazione (i Moloch) che deve cercare di giocare senza sprecare carte quindi ottimizzando le proprie risorse e l’altra fazione (gli Outpost) che deve fare di tutto per eliminare le unità nemiche.
I Moloch infatti perdono se il mazzo di pesca viene esaurito (non hanno più unità per invadere New York).
Le carte sono pochine in verità (anche se promettono abbastanza varietà, 8 delle 40 pagine del regolamento sono usate per descriverle tutte) e se giocato spesso temo necessiterà presto di una espansione come già è stato per Neuroshima Hex.
Resta alta la curiosità per questo prodotto, vedremo se vivrà all’ombra del suo fratello maggiore o se la sua personalità riuscirà a ritagliargli un posticino al suo fianco.
E continuando con le uscite, Trzewiczek va ad espandere anche 51St State, gestionale alla Race for the Galaxy per cui era già stato pubblicato The New Era (giocabile anche senza il gioco base). Ecco quindi 51St State: Winter che introduce 40 nuove Carte Locazione, 8 Istantanee, 4 Leader e una nuova fazione (Texas), senza contare l’introduzione di alcune nuove meccaniche (come la possibilità di mandare un lavoratore nella Città Ghiacciata), di un dado speciale e di un numero di turni fissi (la partita non termina al raggiungimento di un dato punteggio, ma alla fine del sesto turno).
Alla fine del regolamento è descritto come fare per utilizzare Winter assieme a 51St State, New Era o con tutti e due.
Le novità in casa Portal sono consistenti e se da una parte si va a consolidare un prodotto già uscito, dall’altra si esplorano nuove possibilità. Mi chiedo quanto ancora riusciranno a spremere dall’universo Neuroshima Hex, anche se per il momento lo standard continua a mantenersi alto.
Ci ho giocato a play modena e mi era piaciuto, anche se le regole e il gameplay mi erano sembrate un po confuse e poco lineari, molte regolette a cui dovevi fare attenzione, un po come 51 state dello stesso autore. Tra questo e 51 state direi che scelgo questo, ma tra entrambi e neuroshima hex scelgo quest’ultimo.
Mi sa che Neuroshima Hex resta il migliore, gioco semplice e di durata limitata, ma abbastanza tattico e vario. L’autore ha cambiato un po’ genere ultimamente con Robinson Crusoe: Adventure on the Cursed Island, su cui c’è molta attesa (ma temo che le aspettative verranno parzialmente deluse).