Rattus Cartus: dalla plancia alle carte
di Alberto “Doc”
Come spesso accade per i giochi da tavolo che raggiungono una certa notorietà, ne viene fatta una versione “cartacea”. E questa volta è il caso di Rattus che dopo diverse espansioni uscite succesivamente al gioco base, propone la sua trasposizione in gioco di carte con il titolo Rattus Cartus sempre sotto l’etichetta White Goblin Games. Vediamo in cosa differisce rispetto al “fratello maggiore”.
Siamo nuovamente nell’Europa del 1347, in cui imperversa la Morte Nera (ovviamente mi riferisco alla peste e non alla Death Star di Guerre Stellari, eh? ;) ). Il sovrano del regno è stato vittima di questa piaga e i giocatori che impersonano i principi ereditari sono ora nel bel mezzo di uno scontro di successione per salire al trono. Gli eredi così viaggiano per le terre del reame in cerca di leali sostenitori fra le diverse classi sociali. Visitano ogni giorno un nuovo villaggio, ognuno con diverse costruzioni appartenenti ad una di queste classi. Accendendo agli edifici è possibile reclutare cittadini di quel ceto sociale e ottenere altri benefici derivanti dalla struttura.
Nella sostanza il gioco costa di 8-10 round in base al numero di giocatori. In ogni round vengono eseguite 4 fasi: nella prima vengono pescate le nuove costruzioni che identificano il nuovo villaggio che i giocatori visitano; la seconda è la fase rifornimento in cui ogni principe sceglie un edificio e ottiene le risorse ad esso associate in base ai simboli che riporta; nella terza i giocatori visitano una delle costruzioni e piazzano carte popolazione in corrispondenza dell’edificio visitato; nella quarta vengono poi risolti gli edifici e assegnati punti influenza se i personaggi posizionati corrispondono alla classe del palazzo, oppure segnalini ratto se non corrispondono. Conclude un’ultima fase in cui preparare il setup per il round successivo.
Conclusi i round di gioco i punti si fanno in primo luogo in base alla posizione nelle varie classi sul tracciato di influenza. La cosa interssante è che a inizio gioco vengono posizionate 5 carte coperte e rivelate a fine partita. Se il numero dei ratti collezionati dai giocatori eccede il numero di simboli “suora” riportati sulle carte, il principe viene ucciso e quindi non più in gara per la corsa al trono.
Chi fra i rimanenti avrà infine più punti sarà il vincitore.
E’ abbastanza palese che questo titolo con il suo predecessore ha davvero pochi punti in comune se non la grafica e i ratti che qui hanno un ruolo diverso. Per certi aspetti il meccanismo con cui vengono usati mi ricorda un po’ i punti corruzione di Cleopatra e la società degli architetti in cui chi alla fine della partita ne ha in maggioranza viene eliminato dal gioco. Qui il limite invece è fisso, ignoto (anche se in parte calcolabile) e con possibilità di effetto su più giocatori. Non è quindi un Rattus in miniatura ma ha invece il gusto di un gioco marcatamente diverso e dopo la lettura del regolamento ho come la sensazione che questo titolo saprà lasciarsi giocare con piacere. Vedremo se il mio sesto senso ci avrà preso ;) (di solito non succede mai! :D )