Mercurius: si apre il mercato azionario
di Alberto “Doc”
Eccoci all’epoca della Compagnia delle Indie. Flotte di mercantili lavorano sempre più su larga scala per trarre profitto dal commercio di beni esotici del Nuovo Mondo e dell’Estremo Oriente così per recuperare il denaro necessario a sostenere gli investimenti, nasce il primo mercato azionario mondiale. Questa è la premessa a Mercurius, nuovo gioco di carte di Rebel.pl. Vediamo meglio di che si tratta.
I giocatori sono ricchi investitori olandesi del diciassettesimo secolo che cercano di trarre il maggior profitto possibile investendo in azioni di diversi rami della compagnia delle indie orientali. I giocatori hanno le loro informazioni e i loro canali per averle ma non sanno invece che cosa hanno in mano gli avversari e come quindi alla fine possa muoversi esattamente il mercato.
Durante la partita, gli investitori partono con un certo quantitativo di contanti, con carte per movimentare i prezzi delle merci e con delle tessere con cui effettuare azioni speciali. Il tabellone mostra i sei rami (e quindi le sei rispettive merci) in cui opera la compagnia delle indie orientali. Durante il turno di gioco, ogni giocatore può effettuare fino a 3 acquisti o 3 vendite, poi gioca una carta per modificare i prezzi di mercato. Ogni carta porta la modifica di un solo tipo di merce ma la modifica ha effetto sia per il turno in corso, sia per i 2 successivi. In questa maniera si crea la possibilità di effettuare guadagni più ingenti ma con rischi molto più alti.
Gli economico-finanziari non sono giochi frequenti da trovare come novità. Questo poi lo è in via esclusiva: tutto ruota attorno alla compravendita delle merci e ai tentativi di modificare i prezzi di mercato. Interessante la parte di informazione parziale posseduta dai giocatori che sanno cosa possono fare ma non sanno come possano influenzare i prezzi gli avversari, cosa che dovrà essere dedotta dalle loro vendite e acquisti. Aspettiamo il regolamento per saperne di più così da capire se può essere effettivamente appetibile per gli amanti del genere e non. ;)
Letta così mi sembra una rivisitazione di Hab & Gut, divertente titolo italianissimo che, purtroppo, ebbe più successo all’estero che in patria.
Il gioco originale è bello così com’è e rappresenta una piccola, quanto sottovalutatissima, perla. Speriamo che non si siano limitati solo ad un restiling grafico ma abbiano aggiunto un po’ di pepe al tutto…
Ciao Stefano, Hab & Gut lo ha preso un ragazzo della mia associazione ludica, ma devo ancora provarlo. Visto che me ne segnali le somiglianze, mi segno di farci una partita quanto prima così quando Rebel pubblica il regolamento ho un buon termine di paragone :)
Spero anch’io comuqnue che non si tratti solo di un mero riadattamento. Intanto se escono altre info a riguardo le posto qui sotto o faccio un nuovo articolo così vediamo se prendono piede le tue ipotesi, nel bene o nel male. :)
Si, in effetti sono entrambi titoli borsistici con visione parziale del mercato. In H&G, questo si ottiene tramite uno stand con le carte di modifica del mercato un giocatore si e uno no. In pratica ogni giocatore può vedere unicamente le carte alla propria sinistra e destra.
In entrambi si possono vendere/acquistare un max di 3 merci (o vendere o acquistare ed in H&G anche passare).
In entrambi si può giocare una carta a turno per modificare il mercato (in H&G, al termine della compravendita, 2 carte da entrambi gli stand comuni, una applicata per interno ed una per metà).
Una delle cose più intriganti di H&G è che noi giochiamo per i nostri azionisti, fondamentalmente, mentre il nostro guadagno netto rappresenta il margine che riusciamo a conquistare per noi. Il che significa che al termine della partita un giocatore, quello che ha fatto guadagnare meno ai propri azionisti, è SEMPRE escluso dal conteggio finale a prescindere dal guadagno personale, discriminante per la vittoria tra i restanti giocatori.
Pertanto il gioco obbliga ad un equilibrio costante tra i due portafogli.
Da quello che anticipi non c’è scritto nulla al riguardo, chissà che alla fine la differenza non stia proprio qui e si siano inventati qualcosa di nuovo!
Stec74
PS. Lo noto solo ora… le carte di modifica del mercato presentato analoghi modificatori, ma vedo un numero dispari. In H&G non ci sono numeri dispari perchè, come ho gia scritto, si può scegliere quale dei due modificatori applicare per metà, il che significa che, per forza di cose, le cifre sulle carte sono sempre pari.
Questa è una prima, piccola, differenza…